Ieri Leonardo Domenici ha tagliato il nastro del nuovo stabilimento della Centrale del latte in via dell'Olmatello, dopo neppure 24 mesi dalla posa della prima pietra. Alla cerimonia inaugurale per l'Amministrazione comunale erano presenti anche gli assessori Tea Albini (società partecipate), Silvano Gori (attività produttive), Riccardo Nencini (programmazione economica), Gianni Biagi (urbanistica), Daniela Lastri (pubblica istruzione), Cristina Bevilacqua (decentramento), Claudio Del Lungo (ambiente) e il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini.
L'intervento (37.000 metri quadrati, di cui oltre 17.000 coperti) è stato realizzato da 75 ditte in circa 800 giornate lavorative, per un costo finale di circa 43 milioni di euro, reperiti attraverso finanziamento bancario (Mps Banca per l'Impresa, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Prato), autofinanziamento aziendale, prestito obbligazionario (Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Regione Toscana, Comunità Montana del Mugello) e provenienti dalla vendita dell'area di via Circondaria alla Tav.
La necessità di un nuovo impianto (che comprende strutture produttive, logistiche e amministrative) è derivata, oltre che dal ricorso a tecnologie modernissime per la valorizzazione della materia prima a completamento della filiera del latte toscano (circa 1200 addetti), dalla prossima costruzione della stazione dell'alta velocità ferroviaria nella zona di via Circondaria, dove si trovava la vecchia Centrale già in fase di smantellamento nel rispetto dei termini stipulati con la società ferroviaria Tav.
Via Circondaria non sarà più interessata da una mole di traffico, anche pesante, generato giorno e notte da circa 200 veicoli della Centrale adibiti al trasporto di 37milioni di litri annui di latte ritirati da 140 stalle sparse in tutta la Toscana. I 200 dipendenti della Centrale del latte (che ha chiuso il conto economico 2004 con un utile netto di 51mila euro su un fatturato lordo di 83 milioni e 700mila euro), fondata 50 anni fa dall'allora sindaco Giorgio La Pira, operano oggi in una ambiente lavorativo modernissimo, realizzato con criteri architettonici avanzati per razionalizzare spazi e logistica a vantaggio della produzione.