(24 maggio 2005) – Con 13 voti a favore (il centrosinistra), 8 contrari (la Casa delle Libertà) e 3 astensioni (Prc) il Consiglio provinciale ha approvato la ratifica dell’intesa preliminare relativa all’accordo di pianificazione per l’approvazione di una variante al piano regolatore generale in esecuzione delle sentenze del TAR Toscana del ‘99 e della contestuale variante al piano strutturale del Comune di Sesto Fiorentino e al piano strutturale di coordinamento della Provincia di Firenze.
“Il piano regolatore del 1987 – ha illustrato l’assessore all’urbanistica Tiziano Lepri – prevedeva quest’area come edificabile a uso residenziale. Il piano regolatore del ‘99 ha cancellato questa previsione edificatoria individuando quest’area, che è in fondo alla pista dell’aeroporto di Peretola, come zona a parco. I proprietari della superficie hanno fatto ricorso al TAR e si sono visti accogliere il ricorso. Quindi quest’area è stata ripianificata individuandola come zona di insediamento produttivo e non residenziale su una superficie territoriale di 30 mila metri quadri: 2600 metri quadri vengono conservati come fascia di verde di rispetto, 5 mila e 700 come verde pubblico, e 20 mila viene individuata come area edificatoria”.
Per Massai (An) “Dopo la sentenza del TAR ci ritroviamo con un tassello edificabile che mina lo sviluppo dell’aeroporto. Una volta che si comincerà a costruire, l’aeroporto rimarrà quello, senza più storia. All’interno di quella zona, inoltre, doveva nascere un parco urbano, che poi sarebbe un pezzo di quel parco di Castello che molti abbiamo sentito nominare ma che, come il parco della Piana, rimane una meta molto lontana”. Calò (Prc) ha sottolineato che “Nonostante la nostra presenza nella Giunta di Sesto Fiorentino questo progetto, lo ammettiamo, non ci convince.
Questa è un’intesa preliminare che può lasciar modo al nostro gruppo di recuperare quei passaggi sulla variante che non ci convincono”. Biagiotti (Ds) ha spiegato come “Questa sentenza del TAR è in contro tendenza rispetto a quelle che sono le linee del piano strutturale di Sesto che prevede che in tutto il territorio comunale non si possa più edificare nuovi metri cubi di superfici. Sullo sviluppo dell’aeroporto c’è già un masterplan riconosciuto, che prevede una pista parallela, che non va assolutamente a incidere con quella che è l’area indicata in questa variante”.
Via libera del Consiglio provinciale (17 sì di Ds, Margherita e PdCI, un no dei Verdi e 4 astensioni di Prc e An) alla realizzazione di un centro commerciale dell’Esselunga al Galluzzo di Firenze tra via Senese e via delle Bagnese.
L’apertura del centro commerciale avverrà contestualmente alla chiusura del supermercato Esselunga in viale Giannotti. “Si tratta – ha illustrato l’assessore all’urbanistica Tiziano Lepri – di una variante al PRG del comune di Firenze avviata il 16 novembre del 2000. Il progetto prevede la realizzazione del supermercato, di una superficie utile lorda di 5.100 mq, volume fuori terra di 22.950 mc, parcheggi sia interrati che in superficie per complessivi oltre 600 posti auto, di cui 525 legati all’uso del supermercato.
L’area si colloca all’ingresso dell’abitato di Galluzzo, sul raccordo stradale dove c’è la bretella che fa parte del progetto per la realizzazione di una circonvallazione intorno al centro abitato del Galluzzo, al fine di collegare l’uscita del casello autostradale Certosa con la via senese a nord del Galluzzo stesso. La previsione sia progettuale che finanziaria è contenuta negli accordi per la terza corsia autostradale”. Per Calò (Prc): “La variante interessa l’Esselunga ma fa parte di una lotta poco nobile che nel territorio fiorentino ha visto scontrarsi i centri commerciali di medie e di grosse dimensioni: da una parte la Coop e da una parte l’Esselunga”.
Per Massai (An): “Si rilevano elementi di incompatibilità fra i contenuti della variante e quanto previsto dal P.T.C.P. L’accoglimento di questa proposta va a modificare la carta dello statuto del territorio”. Per Ragazzo (Verdi): “Anche se non si tratta di un mega centro commerciale, questa è una modalità di sviluppo che non condividiamo. L’aggravante è anche l’opera viaria del by pass del Galluzzo per cui i Verdi erano contrari così come, storicamente, eravamo contrari anche al centro commerciale”.