Firenze, 17 maggio 2005- L’iniziativa, per la sua rilevanza unica in Italia, è del Dipartimento di Scienze dell’educazione e dei processi culturali e formativi dell’Università degli Studi di Firenze e della Fondazione Nazionale «Vito Fazio-Allmayer» di Palermo.
Nell’archivio (che avrà sede in viale Augusto Righi, 78) saranno raccolti, catalogati e resi disponibili alla consultazione documenti scientifici inediti dei maggiori rappresentanti della pedagogia italiana novecentesca.
L’Archivio, diretto dal prof.
Franco Cambi e presieduto dalla prof.ssa Fanny Giambalvo, può già contare su di un rilevante nucleo di carte messe a disposizione da noti studiosi o da loro eredi: si costituisce così un indispensabile punto di riferimento per la ricerca storico-pedagogica in Italia.
L’apertura ufficiale dell’Archivio sarà presentata con un convegno nazionale dal titolo “Percorsi della ricerca storico-educativa”, che si aprirà giovedì 19 maggio presso l’Aula Magna dell’Università (piazza San Marco, 4 – Firenze - inizio ore 15), con il saluto del rettore Augusto Marinelli e del Preside della Facoltà di Scienze della Formazione Giovanni Mari, e gli interventi di Fanny Giambalvo, Egle Becchi, Franco Cambi, Bruno Bellerate.
I lavori proseguono venerdì 20 maggio (inizio ore 9), con le relazioni e gli interventi di Carmen Betti, Angela Giallongo, Carlo Pancera, Hervé Cavallera, Carmela Covato, Monica Ferrari, Rosella Frasca, Gigliola Gori, Luciano Pazzaglia, Fabrizio Ravaglioli, Flavia Bacchetti, Gianfranco Bandini, Giulia Di Bello, Maria Rosa Manca, Alessandro Mariani, Marisa Marino, Tiziana Pironi, Giuseppe Trebisacce.
Le tre sessioni dei lavori saranno presiedute da Giacomo Cives, Leonardo Trisciuzzi e Simonetta Ulivieri.
“L’archivio vuole proporsi come giacimento documentario – spiega il direttore scientifico Franco Cambi – delle carte private dei pedagogisti che hanno operato, soprattutto, nella seconda metà del XX secolo e che stanno, spesso, ancora operando, e insieme come centro di iniziative di studio, con conferenze, incontri, seminari che verranno via via realizzati a livello nazionale ed internazionale.
Con l’iniziativa dell’archivio si sono volute “salvare” dalla dispersione tutte le carte accumulate dai vari intellettuali-pedagogisti a noi contemporanei nel loro percorso di studio, che raccolgono inediti e carteggi, appunti e progetti, prime stesure di articoli e di volumi, schemi di lezioni, ecc: un materiale sempre e comunque prezioso per fissare i modelli pedagogici elaborati, i contatti stabiliti tra studiosi, una storia più “interna” della pedagogia, fatta di riflessioni, di sondaggi, di proposte di studio e di ricerca.”