Che un problema di autenticità della comunicazione ci fosse nei comunicati stampa comunali sulle assemblee del percorso di partecipazione avviato dal nuovo assessorato, lo aveva notato la stessa redazione di Nove da Firenze. In tutte le precedenti assemblee parrebbe assente ogni tipo di contraddittorio, mentre per esperienza personale possiamo testimoniare che le critiche ci sono state eccome, e più volte vicesindaco e assessori si sono trovati in grave imbarazzo ad interloquire con quella piccola parte di cittadinanza che ancora si interessa davvero delle sorti di Firenze.
E' forse a causa della morte dei partiti -come segnalavamo nei giorni scorsi- che gli amministratori si trovano soli a gestire enormi responsabilità e spesso non riescono a sostenerle. Persino se devono fronteggiare piccoli comitati cittandni non sono in grado di sostenere una spinta rispetto alla quale possono contrapporre soltanto la fiducia elettorale raccolta a inizio legislatura.
Sta di fatto che nel percorso di partecipazione sembrava mancare partecipazione già nel sito internet dell'assessorato e persino nei comunicati stampa istituzionali, che non davano conto del reale confronto, spesso polemico, dipanatosi in ogni singolo incontro.
Ora arrivano i fatti dell'altra sera.
Oggi i giornali, imbeccati dal comunicato partigiano di Palazzo Vecchio, parlano di aggressione di marca squadrista all'assessore. E dire che la semplice lettura del testo, qualche perlessità la suscitava già.
A Nove da Firenze giunge però graditissima la testimonianza di un cittadino presente, non un amministatore, né un esponenete politico, tantomento un gionalista.
Luciano Ghersi ci scrive per testimoniare "sul veridico svolgersi di questa comica e contestata
assemblea.
Nella mia qualità di Operatore Culturale, so che ciò mi potrebbe
precludere ogni futura collaborazione con il Comune Fiorentino... pazienza:
non pretendo di essere trattato meglio di Dante":
Nella serata del 14 dicembre, io mi trovavo in via del Mezzetta, alla contestata assemblea di "Firenzeinsieme" sul tema delle aree dismesse, convocata dal Comune di Firenze nel salone della chiesa Santa Caterina. Gli Oratori Comunali di questa assemblea si sono lamentati dei "metodi squadristici di una trentina di facinorosi che hanno impedito un sereno confronto" forse nel quadro di "una strategia che punta a delegittimare le istituzioni locali democraticamente elette".
Mi permetto di osservare che questi "Assessori, Presidenti, Segretari, Coordinatori e Capigruppo", stanno oggi governando la città di Spartaco Lavagnini, perciò questi Signori dovrebbero usare il termine "squadristico" con più circospezione e precisione.
Le parole sono pietre... a volte ricadono su chi le pronuncia. Nel frattempo, gli è giunto un pronto sostegno da parte della Giunta Comunale, la quale ci assicura che comunque, "vista l'affluenza è il gradimento ottenuto, andremo avanti su questa strada, con un coinvolgimento organizzato e strutturato".
Ma torniamo alla risibile realtà dell'assemblea del 14 dicembre, contestata con "metodi squadristici'". Oltre agli Oratori Comunali, si contavano in sala, circa 10 Funzionari minori e circa 10 elementi del Popolo, rispettabili Anziani del Quartiere.
Perciò l'"alto gradimento" (o lo "sceir": share), televisivamente vantato dalla giunta Comunale, qui è dovuto essenzialmente a quella "trentina di facinorosi". Altrimenti, la sala era quasi deserta. Quanto al comportamento di quella maggioranza di "facinorosi", essi applaudirono a lungo agli oratori, con acclamazioni di "Bravi! Bravi!". Poi alcuni hanno espresso le loro contrarietà con accorati ma articolati interventi, ai quali però gli Oratori non si sono sentiti di dare risposta.
C'era tra l'altro, un problema tecnico: il microfono distorceva le voci ed fu accantonato.
L'assemblea proseguì tranquillamente, in maniera più diretta e informale: i 1O rispettabili anziani del Quartiere si potevano così avvicinare ai loro Dirigenti e Gorvernanti, dialogando con loro faccia a faccia e senza microfoni.
I "facinorosi" non li hanno disturbati: chiacchieravano tra loro amabilmente. Non si sono nemmeno serviti di un intero pancale di sampiertrini, che si trovava fuori dalla sala, abbandonato incautamente (o provocatoriamente?). I "facinorosi squadristi" si erano invece dati la pena di comunicare le loro opinioni sul tema delle aree dismesse (San Salvi, Longinotti eccetera) anche con dei volantini, diffusi nella stessa assemblea e debitamente firmati.
Evidentemente, tali documenti sono ignorati all'Ufficio Stampa del Comune di Firenze, il quale si preferisce "avvertire" sul pericolo di Insoliti Ignoti "pericolosi per la convinenza democratica"...
Luciano Ghersi