Al Congresso Internazionale dei Geologi hanno partecipato più di seimila persone provenienti da 141 paesi di tutto il mondo. In occasione dell'evento ARPAT ha organizzato per oggi una visita per una ventina di geologi americani, giapponesi e cinesi, in Mugello nelle zone interessate dai lavori della Tav, per far vedere in loco i lavori delle gallerie appenniniche e parlare degli impatti sulle risorse idriche di superficie e profonde.
L’associazione ecologista indipendente Idra indirizza una lettera aperta all’Internazionale dei geologi in visita al Mugello: “Vi chiediamo di spendere una Vostra autorevole parola, di dare un Vostro contributo, che ci sarebbe prezioso, a che Firenze non abbia a ricevere da questo scadente modello progettuale di Alta Velocità ferroviaria danni analoghi o confrontabili, o addirittura più seri?, di quelli che constaterete di persona in Mugello”.
L’associazione ecologista fiorentina definisce l’impatto dei cantieri TAV “uno dei più gravi scempi ambientali prodotti dall’uomo in Toscana nell’ultimo secolo”. E denuncia: “Sotto la città del Brunelleschi è programmata la costruzione di due tunnel, lunghi ciascuno 7 km, perpendicolari alle linee di flusso della falda freatica, e di una nuova stazione, da ubicare direttamente sotto il letto del principale affluente dell’Arno, il torrente Mugnone, che ha esondato l’ultima volta a Firenze nel 1992.
La bruciante esperienza del Mugello - nel quale oltre 90 milioni di metri cubi di acqua di falda sono andati a oggi dispersi, decine di sorgenti, pozzi e torrenti sono stati prosciugati, e gli effetti ambientali appaiono in molti casi irreversibili o comunque difficilmente mitigabili a posteriori – nulla sembra avere insegnato alla classe politica che ha approvato questo ulteriore intervento a cuore aperto in una città già gravemente offesa sul piano ambientale, sociale e sanitario dal massiccio inquinamento che deriva dal traffico motorizzato privato e dai numerosi altri cantieri pesanti attivi o in programma per i prossimi anni.
Sono decenni, viceversa, che poco o nulla si fa per attivare quella ferrovia metropolitana di superficie sempre promessa: al contrario, a Firenze, si trasformano le stazioni (come la storica “Leopolda”) in sedi espositive ...”.
Idra saluta la delegazione di geologi con le parole con cui un ingegnere fiorentino, Carlo Succi, fortemente impensierito dal progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze, apriva nel ’99 un altro appello, indirizzato anche questo ai non fiorentini, affinché aiutino Firenze a ...
salvarsi da sé stessa. “Nel 1944, verso la fine della guerra, un friulano, un francese ed uno svizzero fecero dichiarare Firenze "città aperta": il cardinale di Firenze, Elia Dalla Costa, il direttore d’orchestra Igor Markevitch, e il console onorario di Svizzera, Carlo Steinhäuslin. Grazie all’intervento riservato e pressante di questi soli tre personaggi, non fiorentini di nascita, Firenze evitò distruzioni irreparabili che la barbarie della guerra avrebbe potuto infliggerle. Un grave pericolo minaccia oggi la nostra città e il patrimonio grandissimo che essa contiene: un patrimonio di storia e di arte che appartiene a tutti i cittadini del mondo.
Proprio a loro chiediamo di aiutarci a preservarlo dalle conseguenze drammatiche che potranno derivare dall’attuazione di un progetto sconsiderato”.