Con un comunicato stampa del 3 luglio scorso, il vice sindaco di Firenze Giuseppe Matulli ha smentito la notizia di un cambiamento nel tracciato della costruenda linea ferroviaria interrata ad Alta Velocità intorno alla Fortezza da Basso, notizia che proprio da lui l'associazione di volontariato ecologista Idra aveva ricevuto. "Il progetto del sottoattraversamento di Firenze non è mai cambiato. Il tunnel dell'Alta velocità passerà tangente alla Fortezza da Basso e sotto le estremità dei bastioni Cavaniglia e Rastriglia", recita il comunicato di Palazzo Vecchio.
Il vicesindaco Matulli e l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi aggiungono: "E' sempre stato così e non c'è mai stata nessuna modifica". Il comunicato conclude: "Non ha quindi nessun fondamento la fantomatica ipotesi di un cambiamento del tracciato sotterraneo la Fortezza".
Il presidente di Idra Girolamo Dell'Olio ha telefonato perciò al vicesindaco per chiedere ragione di questa smentita, poco coerente con le affermazioni fatte durante il colloquio avuto il 2 luglio scorso con Italia Nostra, il Coordinamento cittadino dei Comitati e Idra stessa.
Non è sembrato inoltre delicato attribuire a un'associazione di volontariato "ipotesi fantomatiche" che sono state autorevolmente espresse, invece, proprio da un amministratore.
Il dott.
Matulli ha così spiegato l'equivoco. L'arch. Biagi, assessore all'Urbanistica, al quale il vice sindaco aveva chiesto a suo tempo chiarimenti sul tracciato TAV intorno alla Fortezza da Basso, gli aveva fatto un disegnino del tracciato, definendolo "tangente" alla Fortezza. Questo è quanto egli si è sentito quindi autorizzato a riferire all'incontro del 2 luglio.
Dell'Olio ha replicato facendo notare al vice sindaco l'evidente contraddizione fra quanto è stato comunicato ai cittadini e la smentita diffusa a mezzo stampa da Palazzo Vecchio, formulata peraltro in modo tale da far passare proprio i cittadini per bugiardi.
Il presidente di Idra ha invitato inoltre il dott. Matulli a considerare con maggiore attenzione il testo stesso del comunicato di Palazzo Vecchio. Com'è possibile infatti definire "tangente alla Fortezza da Basso" un tracciato che, apprendiamo dalla stessa frase, passa "sotto le estremità dei bastioni Cavaniglia e Rastriglia"? La geometria che tutti conosciamo ci insegna che una linea è tangente a una superficie quando ha con essa un solo punto in comune.
Ma vi è anche un'altra apparente bugia istituzionale su cui Idra ha chiesto al vice sindaco di svolgere un'opportuna verifica: dalle planimetrie aeree del tracciato (allegato 1, dal volume: Ministero dei Trasporti e della Navigazione, Ferrovie dello Stato S.p.A., TAV S.p.A., Italferr S.p.A., Conferenza di Servizi, Nodo di Firenze, 22.12.'98), secondo il progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze presentato in Conferenza di servizi, ad essere sottoattraversate da ambedue i tunnel della TAV non saranno solo le punte dei bastioni, ma i bastioni stessi (le punte, anzi, rimarranno esterne ai tracciati delle due gallerie, come mostra chiaramente la planimetria).
Anche il pieghevole distribuito dalla TAV col titolo "Speciale Linea veloce, La Nuova Firenze", del febbraio 2000, recita a pag. 5 che "il tracciato delle gallerie sottopassa i bastioni Cavaniglia e Rastriglia".
Il dott. Matulli ha comunque assicurato che la questione verrà esaustivamente trattata nel corso del prossimo incontro che i suoi uffici stanno organizzando con l'assessore all'Urbanistica Gianni Biagi, Idra, Italia Nostra e il Coordinamento Cittadino dei Comitati.
Resta peraltro da chiarire quale sia stato il passaggio istituzionale che ha permesso al progetto approvato a marzo del '99 in conferenza di servizi di "colpire" ambedue i bastioni della Fortezza, nonostante che l'ultimo importante atto pubblico sull'Alta Velocità noto alla cittadinanza (l'Atto aggiuntivo al Protocollo di intesa del 28.01.1998) prevedesse invece il sottoattraversamento di un solo bastione.
Una circostanza che fece formalizzare le proprie preoccupazioni anche ai due consulenti geologi del Comune di Firenze Giulio Pazzagli e Sandro Travaglini, in una relazione datata 14.7.'98 e trasmessa all'Amministrazione Primicerio. Pazzagli e Travaglini scrivevano: "Si segnala che il progetto sottopassa zone della città abitate o sedi di monumenti storici quali la zona monumentale della Fortezza da Basso dove il tracciato, contrariamente a quanto previsto nell'atto aggiuntivo del 28.01.1998, sottopassa ambedue i bastioni lato Viale Spartaco Lavagnini: in tali casi non sono ammissibili cedimenti significativi".
Preoccupazioni non del tutto peregrine, se è vero che fra gli edifici presenti nell’elenco di quelli soggetti a differenti classi di rischio per gli scavi TAV, secondo gli stessi progettisti Italferr, la Fortezza medicea di S. Giovanni riporta gli indici più alti di vulnerabilità.