Durante l'incontro ieri mattina a Palazzo Vecchio con il vice sindaco di Firenze Giuseppe Matulli, l'associazione ecologista Idra ha avuto notizia di una importante modifica al progetto di sottoattraversamento di Firenze per i treni ad Alta Velocità.
Il presidente dell'associazione Girolamo Dell'Olio ha sottoposto al vice sindaco la questione della possibile interferenza della cantierizzazione TAV con gli scavi per l'interramento di Viale Strozzi, attualmente in corso nella stessa identica area, e ha sottolineato il rischio idrogeologico che può derivare al prezioso manufatto della Fortezza medicea da questo doppio intervento.
Secondo gli stessi progettisti Italferr, infatti, fra gli edifici presenti nell’elenco di quelli soggetti a differenti classi di rischio la Fortezza riporta gli indici più alti di vulnerabilità. E' inoltre perfino banale ricordare, ha aggiunto Dell'Olio, che già sul lato Romito la massiccia presenza di acqua di falda legata al paleoalveo del Mugnone (*) ha costretto a ridimensionare il progetto di parcheggio sotterraneo.
Idra ha illustrato anche al vice sindaco Matulli le preoccupazioni formalizzate a suo tempo dai due consulenti geologi del Comune di Firenze Giulio Pazzagli e Sandro Travaglini, in una relazione (del cui testo cui Idra dispone) datata 14.7.'98 e trasmessa all'Amministrazione Primicerio, a proposito del doppio sottoattraversamento TAV (sono infatti due i tunnel programmati) di ben due bastioni della Fortezza da Basso.
In particolare, Pazzagli e Travaglini scrivevano: "Si segnala che il progetto sottopassa zone della città abitate o sedi di monumenti storici quali la zona monumentale della Fortezza da Basso dove il tracciato, contrariamente a quanto previsto nell'atto aggiuntivo del 28.01.1998, sottopassa ambedue i bastioni lato Viale Spartaco Lavagnini: in tali casi non sono ammissibili cedimenti significativi". Lo stesso documento divulgativo della TAV intitolato "Speciale Linea veloce, La Nuova Firenze", del febbraio 2000, conferma del resto a pag.
5 che "il tracciato delle gallerie sottopassa i bastioni Cavaniglia e Rastriglia".
Rispondendo, il vice sindaco Matulli ha riferito a Idra un'importante novità: l'assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze arch. Gianni Biagi gli avrebbe riferito che "la TAV passa tangente ai due bastioni", e non sottoattraversa più dunque in alcun punto il corpo della Fortezza.
"Dunque c'è una modifica progettuale di cui ancora una volta la città non è a conoscenza", ha protestato garbatamente Dell'Olio, chiedendo che si provveda a colmare quanto prima questo ennesimo gap informativo.
La notizia fornita dal vice sindaco, qualora confermata, introduce nuovi significativi elementi di riflessione.
Prima considerazione delle associazioni
Se si modifica il tracciato della linea ferroviaria TAV nella curva a 90° che immette nell'area Macelli il doppio tunnel proveniente dal sottosuolo di Piazza Libertà, appare evidente che il tracciato si dovrà modificare sia a monte sia a valle, e che il sottottraversamento del Viale Lavagnini (finora programmato sotto la sede stradale) andrebbe a interessare invece numerosi edifici, in particolare quelli del lato sinistro (dove ha sede anche la Procura della Repubblica).
Ne sono stati informati i cittadini e le attività residenti?
Seconda considerazione delle associazioni
La modifica del tracciato riguarderebbe un'area alquanto esterna alla stazione TAV, per la quale è stata già preannunciata la riapertura della Conferenza di servizi, in occasione dell'accordo bi-partisan che la Regione Toscana ha firmato il 18 aprile scorso col governo Berlusconi per la penetrazione TAV di Firenze. Ma se il tracciato del tunnel approvato il 3 marzo '99 non è più considerato praticabile, allora anche la Conferenza di servizi per l'intero sottoattraversamento TAV di Firenze va riaperta.
Sembra addirittura lecito domandarsi se tutte le opere di sconvolgimento urbano finanziate con il pacchetto TAV (sottopasso di Piazza Vittorio Veneto, raddoppio del sottopasso di Viale Belfiore, nuove piste di asfalto in area Piazzale Montelungo - Romito, ad esempio) conservino piena legittimità una volta che si debba riconsiderare in Conferenza di servizi il pacchetto TAV nel suo complesso (stazione AV, doppio tunnel di sottoattraversamento e opere connesse, tranvia inclusa).
In ogni caso Idra preannuncia che rinnoverà la richiesta di costituzione nella Conferenza di sevizi per il nodo ferroviario TAV di Firenze.
In una lettera inviata il 23 giugno '99 al neo-eletto sindaco Leonardo Domenici e rimasta come tante altre senza risposta, il presidente dell'associazione di volontariato Idra Girolamo Dell'Olio aveva chiesto un incontro urgente sul progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze.
Nella nota Idra poneva a Domenici questa domanda: "Se cedimenti del suolo come quello verificatosi a Luco di Mugello, o allagamenti di gallerie come quelli di San Giorgio e di Osteto, o abbassamenti della falda come quelli di Castelvecchio dovessero verificarsi anche a Firenze, chi potrebbe giustificare l'approvazione frettolosa di un progetto controverso e oneroso, come quello approvato il 3 marzo scorso?". E faceva presente che "là dove il tracciato del doppio tunnel sotterraneo descrive una curva a 90 gradi sotto le residenze di centinaia di cittadini, e poi una seconda curva a 90 gradi sotto la Fortezza medicea di San Giovanni Battista, la storia ci insegna che giaceva fino al '500 l'alveo del Mugnone, se è vero che anche il Calandrino del Boccaccio, attirato nella trappola dell'elitropia da Bruno e Buffalmacco, "in sul far del dì si levò, e chiamati i compagni, per la porta a San Gallo usciti e nel Mugnon discesi, cominciarono ad andare in giù, della pietra cercando".
Ma non è solo l'area di piazza della Libertà a essere interessata da una consistente falda acquifera. Non occorre risalire al Trecento per trovare testimonianze di abbondanti acque sotterranee anche nella zona di Piazza delle Cure e di Viale don Minzoni".