Con questo nuovo progetto Richard Galliano ha scelto, nel vasto repertorio di Astor Piazzolla, le opere che più lo hanno emozionato. La musica di Piazzolla è una delle musiche più difficili a suonarsi: tutti i musicisti lo sanno. Essa richiede una tecnica perfetta, ma anche un grande senso del ritmo, della danza, della pulsazione e dell’improvvisazione. I giovani musicisti che sono con Galliano conoscono bene tutti questi elementi. Erede diretto di Astor Piazzolla interpreta, compone ed orchestra una musica nella quale si mescolano in apparenza casuale reminiscenze swing, marcati echi di tango, giri di valzer dei bistrot parigini, ballads di Bill Evans, improvvisazioni di Keith Jarrett e la lezione afroamericana di Parker e Coltrane.
Il tutto con un compiaciuto gusto cromatico che riporta alla migliore tradizione francese da Couperin a Debussy e soprattutto a Ravel. Il primo merito di Richard è quindi l’originalità: aver sintetizzato tutte queste esperienze in una musica nuova ed europea fatta di improvvisazione jazzistica e di tanta tradizione mediterranea. Il suo secondo merito è quello di usare la fisarmonica (e il bandonéon). Strumenti scomodi che hanno avuto sempre vita difficile nel jazz e nella musica colta. La fisarmonica è stata relegata per decenni tra i ranghi della musica popolare più scadente.
Ed è un peccato perché quel suo tipico colore di struggente malinconia si presterebbe magnificamente a disegnare le atmosfere del blues. Nelle mani di Galliano poi la popolare fisarmonica acquista ora la policromia di un’orchestra, ora il raccolto timbro di un intimismo di natura cameristica.