"E' una graduatoria che, come sempre, va presa con le
molle. Le statistiche devono essere utilizzate per quello che sono, utili
indicatori di tendenze e non di verita' assolute". Commenta cosi' il presidente della
Regione Toscana, Vannino Chiti. Una classifica da accogliere con cautela, per i criteri adottati e per il
peso attribuito ai vari fattori. "Guardiamo ad esempio agli indicatori
utilizzati per misurare la criminalita' - segnala Chiti - Si e' tenuto conto
dei borseggi e degli scippi denunciati, senza valutare che in molte aree del
nostro paese e' presente un fenomeno di assuefazione e sfiducia negli
organi preposti alla tutela della sicurezza, che spinge a non denunciare
molti reati, mentre in altre e' diffuso un alto senso civico che fa prevalere
nella popolazione una volonta' di maggiore collaborazione con le forze
dell'ordine e la magistratura per sconfiggere la criminalita'".
Allo stesso modo risultano parziali e in parte anacronistici gli indicatori
utilizzati per misurare la qualita' dell'ambiente e dei servizi.
"Non si
spiegherebbero altrimenti - ricorda il presidente della Regione Toscana -
eclatanti retrocessioni da un anno all'altro, come nel caso di Grosseto, che
passa dal sesto al sedicesimo posto o di Arezzo che dall'ottavo scende al
diciassettesimo, cosi' come vistose promozioni, come nel caso di Firenze
che dalla trentunesima posizione sale alla nona, o Prato che dalla
settanduesima addirittura balza alla trentaseiesima posizione".
"Pur con questa necessaria cautela - spiega ancora Chiti - le graduatorie
del Sole-24 ore segnalano che dal punto di vista del benessere e del
consumo culturale la Toscana si conferma una regione di prima fila.
Per
quanto riguarda la qualita' dei servizi e dell'ambiente gli indicatori
utilizzati non sembrano i piu' pertinenti alla situazione di oggi: in Toscana
i servizi all'infanzia, per il diritto allo studio, per l'assistenza sono a livelli
altissimi, tra i piu' avanzati in Italia e in Europa".
"Dall'indagine - conclude Chiti - emerge poi un allarme criminalita' che
per noi non e' una novita'. Proprio poco tempo fa io stesso avevo
richiamato l'attenzione su di esso, sollecitando l'impegno di Regione, enti
locali e prefetture per un'azione piu' efficace e coordinata.
Tuttavia la situazione in Toscana e' sicuramente migliore rispetto ad altre aree del paese sia del Nord che del Sud. Concludendo, e' largamente risaputo che in Toscana si sta bene. E senza tirare in causa i soliti sondaggi, e' proprio qui da noi che alla maggior parte degli italiani piacerebbe vivere".