E’ stato deciso stamani in un incontro fra il Comune di Firenze, Ministero dei Trasporti, Anci, Arpat, Enea e Ancma (costruttori italiani di ciclomotori, scooter e moto). Si tratta del primo risultato concreto dopo l’accordo a livello nazionale siglato a Roma un mese fa per studiare nuove misure antinquinamento, che affidava proprio all’Arpat (agenzia regionale per la protezione ambientale) il compito di effettuare gli studi sulla messa a punto, la reale efficacia e la durata del kit. Stamani l’agenzia toscana ha illustrato le procedure individuate per questi studi, che passano ora alla verifica operativa delle aziende (Piaggio, Aprilia e Honda).
Entro il 10 gennaio le case costruttrici, che già hanno fatto alcune prove in proprio, invieranno le loro osservazioni; entro il 15 a Firenze è prevista la riunione definitiva per la firma della convenzione, e a quel punto potrà partire la vera e propria sperimentazione, di cui sarà garante il Comune di Firenze.
Il kit in pratica permetterà l’adeguamento dei ciclomotori e degli scooter già circolanti e non catalizzati alla fascia cosiddetta "Euro I”, che definisce il primo livello di mezzi a bassa emissione inquinante.
“Il kit – spegano gli assessori alla Mobilità Marzia Monciatti e all’Ambiente Sergio Paderi – una volta sperimentato ed omologato dal ministero, potrà essere applicato a circa il 50% del parco motorini circolante”. I ciclomotori nell’area urbana fiorentina attualmente sono circa 120mila e percorrono intorno ai 3.500 km l’anno.