E' stata l'occasione per una forma di protesta contro l’amministrazione comunale per sistemazioni abitative ritenute non
idonee.
L’assessore al patrimonio Tea Albini risponde: "Le 15 persone della comunità eritrea sgombrate dall’edificio di via del
Ghirlandaio del gennaio scorso, da gennaio a luglio tutte le persone sono state sistemate in albergo totalmente o
parzialmente, a seconda del reddito, a carico del Comune. Poi per 4 persone abbiamo trovato un alloggio in via
Reginaldo Giuliani con un contributo in conto affitto.
Due persone, marito e moglie, sono sistemate presso l’hotel Messico, due all’hotel Abc, altre cinque all’hotel Ferrucci e una famiglia di quattro persone, con due bambini, è sistemata in residence con affitto a carico del Comune, mentre cinque persone hanno trovato soluzioni autonome perché non rientravano nei requisiti previsti dal Comune. Per altre cinque-sei persone avevamo individuato una soluzione con un alloggio di 120 metriquadri con la formula Comune-garante, in zona Cercina.
Soluzione che questi giovani ritengono inidonea, perché, a detta, troppo distante dal centro. I dati che vi ho fornito dimostrano che l’amministrazione comunale non è immobile per quanto riguarda l’emergenza casa e vorrei ricordare anche alla comunità eritrea che tutte le persone per le quali è stata trovata una sistemazione, provengono da occupazione abusiva".