Lunedì prossimo comincia alla Camera la discussione del DDL sulla sperimentazione di nuovi punti di distribuzione per la vendita di giornali. "E' una buona occasione che non conviene farsi sfuggire -afferma il presidente nazionale dell'Aduc, il fiorentino Vincenzo Donvito- si possono aprire prospettive di consumo, di occupazione e di crescita dell'informazione. Gli indici di diffusione dei quotidiani nel mondo (fonte Wan, World Press Trends 1997) danno l'Italia in regresso: nel 1995 si vendevano 108 copie ogni 1000 abitanti, mentre nel 1996 le copie diventano 105; negli Usa (dove il giornale si compra ovunque a qualunque ora) nel 1995 si vendevano 226 giornali ogni 1000 abitanti, e nel 1996 le copie diventano 297.
Un trend che in Italia è bloccato dal monopolio clientelare dei distributori di giornali che, da buoni conservatori, ostacolano qualunque modifica, senza rendersi conto che dell'aumento di vendite se ne avvantaggerebbero anche loro, puntando sulla qualità e non sulla mera quantità, così come fanno oggi. Ma la legge che va in discussione non va bene. I punti sperimentali di distribuzione dovrebbero essere almeno a 300 metri di distanza dalle attuali edicole. Questo significa che in città (dove c'è la massima concentrazione di vendite) non verrebbe aperto neanche un nuovo punto-vendita.
Se il DDL fosse approvato così com'è, non aprirebbe alcuna sperimentazione, ma consoliderebbe l'attuale situazione di privilegio delle corporazioni dei distributori e degli edicolanti".