Verso una holding toscana dei servizi?

I sindaci di Firenze, Prato ed Empoli sottoscrivono una lettera di intenti. Obiettivo creare un soggetto unico, controllato e guidato dai Comuni che aumenti gli investimenti e renda la Toscana la regione più green d’Europa. Falchi (sindaco di Sesto Fiorentino): "Progetto da valutare con attenzione ma sia totalmente pubblica. No a privatizzazioni negli altri settori". Silvia Noferi (M5S) “Il primo atto del neo-assessore Monni rimane nel solco tracciato da Rossi”. L’appello di Fp Cgil: “Fondamentale un confronto col sindacato e coi lavoratori, per riportare al centro investimenti, sicurezza, occupazione, qualità del lavoro”.

Nicola
Nicola Novelli
11 dicembre 2020 08:27
Verso una holding toscana dei servizi?

Tramite le dichiarazioni della neo Assessore all’Ambiente, Monia Monni, la Regione Toscana ha confermato il progetto della creazione di una holding che gestisca servizi legati ai rifiuti, l’energia, l’acqua nei comuni di Firenze, Prato, Empoli e forse anche Pistoia e Pisa. Il disegno era stato sostenuto poche settimane fa dal Sindaco di Firenze, Nardella, che ha chiamato il top manager Irace a ricoprire la carica di AD dell’azienda dei rifiuti, ALIA con il mandato di fargli gestire la fusione con la futura società multiservizi, che nel campo dell’energia, raccoglierà ESTRA/CONSIAG e Publiservizi; senza trascurare le spa dell’acqua, Publiacqua e Acque, entrambe compartecipate da ACEA, di cui Irace è stato AD per alcuni anni. In effetti, il piano di una multiutility regionale era stato lanciato dall’ex Presidente Rossi in diverse occasioni, a dispetto di un pronunciamento popolare che con i referendum del 2011 aveva espresso la volontà di sottrarre l’acqua, insieme agli altri servizi al mercato. Riguardo ai rifiuti, a fine legislatura la Regione ha autorizzato i cantieri per i biodigestori (Montespertoli, Peccioli e Rosignano Marittimo) inserendoli nel piano della cosiddetta economia circolare.

I sindaci di Firenze, Prato ed Empoli sottoscrivono una lettera di intenti per dare il via ad una holding che aggreghi le aziende che gestiscono i servizi pubblici. Obiettivo creare un soggetto unico, controllato e guidato dai Comuni che aumenti gli investimenti e renda la Toscana la regione più green d’Europa. Creare una Multi-utility Toscana che aggreghi le aziende che gestiscono i servizi pubblici locali. E’ il progetto presentato e sottoscritto ieri dai Comuni di Firenze, Prato e Empoli che, alla presenza del Presidente della Regione Toscana, hanno annunciato l’avvio di un percorso che porti alla creazione di una grande azienda di gestione dei servizi pubblici locali controllata e guidata dai Comuni.

Obiettivo dell'aggregazione possono essere i servizi pubblici ambientali, idrici e energetici a livello locale. Alla presentazione hanno preso parte il sindaco di Firenze Dario Nardella, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, la sindaca di Empoli Brenda Barnini e il presidente della Regione Eugenio Giani

“Il progetto di una grande multiutility regionale è interessante e lo vogliamo seguire con attenzione. La crisi economica e sociale che stiamo vivendo ci impone di provare a seguire strade diverse dal passato e in grado di garantire maggiori e migliori investimenti sul territorio, tariffe più basse per cittadini e imprese, attenzione all’ambiente e al lavoro. Condizione fondamentale per fare questo, però, è che la nuova società sia completamente pubblica”. Così il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi commenta il progetto “Attendiamo di conoscere i dettagli di questa proposta ma dico già che, per quanto ci riguarda, non dovrà trasformarsi nell’ennesima svendita al privato - prosegue - La stagione delle privatizzazioni dei servizi pubblici è finita con un bilancio tutt’altro che positivo per i cittadini e per l’interesse generale.

In particolare, tra le società coinvolte dall’operazione di aggregazione figura Publiacqua, attualmente partecipata al 40% da Acea e che i Comuni hanno già stabilito di voler riportare interamente sotto il controllo pubblico entro il 2024, mentre Alia e Estra sono già al 100% pubbliche.” “Nelle prossime ore approfondiremo la questione e chiederemo gli opportuni chiarimenti. Per quanto ci riguarda - conclude - siamo pronti a lavorare confrontandoci nel merito, ma ogni ipotesi di ingresso dei privati nella gestione dei servizi pubblici acqua, rifiuti e energia ci vedrà fermamente contrari e credo che non saremo l’unico Comune a spingere in questa direzione”.

Infatti l’Assemblea dell’Autorità Idrica Toscana, giovedì 19 novembre, aveva risposto No al gestore unico regionale del servizio idrico integrato. L'orientamento è stato unanime, accompagnato da un applauso di tutti i partecipanti alla riunione on line trasmessa in diretta streaming. L’opposizione a destinare Publiacqua spa, la maggiore azienda idrica toscana, alla gestione dell’intera rete regionale, era stata in realtà manifestata già nel 2018, in sede di Assemblea AIT. Del resto la legge regionale 69/11 che disciplina la gestione del servizio idrico poteva essere riscritta nell’ottica di una vera ripubblicizzazione, grazie a una pdl di Toscana a Sinistra, portata in Consiglio Regionale a fine luglio di quest’anno. Ma PD e Lega hanno fatto mancare il numero legale, impedendone la discussione.

Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua ha sempre espresso contrarietà rispetto ad un accentramento nelle mani di un unico gestore: "Facciamo allora appello ai Sindaci, in qualità di soci delle aziende che gestiscono i servizi pubblici, ma prima ancora come amministratori di un bene comune: fate sentire la vostra voce per uscire dalla logica economicistica, per far valere solidarietà e democrazia! Oggi più che mai ne abbiamo bisogno" intervengono dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua.

Attualmente la Toscana risulta un territorio ricco di aziende operanti nelle attività sopra citate, che, pur esprimendo buona qualità dei servizi pubblici, si caratterizzano per frammentazione gestionale. Queste realtà organizzative riflettono oggi modelli che possono non permettere gestioni efficaci ed efficienti a causa dei loro limiti dimensionali. Ne conseguono limiti e ostacoli nell’adozione delle migliori soluzioni tecnologiche ed organizzative necessarie per l’ottenimento di livelli massimi di efficienza. Oltre che risultare terra di conquista per i grandi gruppi nazionali. Il progetto lanciato dai sindaci di Firenze, Prato ed Empoli, con l'apprezzamento della Regione Toscana, è aperto alla partecipazione di tutti i Comuni della Toscana con i quali nei mesi scorsi è iniziato un confronto.

A detta della Consigliera Regionale del Movimento Cinque Stelle Silvia Noferi “l’ennesimo passo verso l’allontanamento del controllo popolare e territoriale delle risorse e dei servizi fondamentali.” “Il risultato del referendum del 2011 dava un’indicazione chiara verso la ripubblicizzazione delle risorse idriche, verso una gestione senza finalità di lucro ma con scopi sociali e ambientali.

L’accesso all’acqua potabile è un diritto umano fondamentale e ogni persona deve poter fruire del minimo vitale giornaliero in maniera gratuita, grazie al contributo della fiscalità generale. Fino ad oggi, prima con Publiacqua e adesso con la Holding, per questo bene primario si è adottato un sistema privatistico orientato al profitto a scapito degli investimenti ed ha generato bollette con le tariffe più care d’Italia - prosegue Noferi Come abbiamo sempre sostenuto in ogni ambito, dobbiamo tutelare i beni comuni con un modello decentrato in mano agli enti locali del territorio in cui sia prevista la partecipazione degli abitanti e delle associazioni ambientaliste. Questo colosso che si vuole costruire va in direzione del tutto opposta; sono già pronte le nomine per le varie poltrone prima ancora di sentire i sindaci dei territori interpellati, e come sta accadendo per l’acqua, accade per i rifiuti e l’energia.

Quindi l’efficienza e la competività industriale sono ancora alla base delle decisioni di chi governa la Toscana conclude Noferi- Contro questo modello che niente a che fare con i valori progressisti e ambientalisti, avremo da lavorare per i prossimi anni.”

“L’entrata di Iren in Sei Toscana, l’idea di una unica multiutility per l'Ato Toscana Centro, se da una parte ci fanno intravedere progetti industriali per il settore, dall’altra mancano di confronti dove al centro deve essere riportato il lavoro, la sua qualità, e l’importanza di un servizio pubblico essenziale per i cittadini -interviene Simonetta Poggiali per la Fp Cgil ToscanaNon si può pensare solo ad investimenti per completare l’impiantistica, sicuramente insufficiente e obsoleta, senza individuare come superare le criticità che emergono sul lavoro e sui lavoratori. Rivendichiamo il nostro ruolo di organizzazioni sindacali, e chiediamo un confronto per riportare al centro, oltre alle idee di gestione industriale, il tema degli investimenti sull’organizzazione del lavoro a garanzia della salute e sicurezza degli addetti, sull’occupazione troppo spesso aggirata con appalti al massimo ribasso, sulla qualità del lavoro che non può e non deve essere sopraffatta dal profitto. La politica e i soggetti coinvolti devono tenere conto di tutto questo in un’ottica del servizio che è un valore pubblico, come dimostrato anche in questa pandemia che ha visto i lavoratori impegnati giornalmente per garantire la massima igiene, nelle nostre città e paesi, con la raccolta domiciliare ai contagiati, ai quarantenati e alle Rsa, oltre alla disinfezione di parchi e strade. I lavoratori, il lavoro e la sua qualità, il valore di un servizio pubblico per i cittadini ed i territori, non devono restare ai margini di progetti ed investimenti, a partire dalla gestione dei fondi europei”.

Il percorso prevede che entro gennaio siano fatti gli atti di indirizzo dei Comuni coinvolti e siano discussi nei consigli comunali dei Comuni che partecipano al progetto, coinvolgendo tutti i Comuni della Toscana interessati. Ne seguirà la ridefinizione dell’accordo con Acea e l’apertura al mercato dei capitali per il reperimento delle risorse. L’obiettivo è arrivare alla creazione della Multi-utility Toscana nel gennaio del 2022. Per la gestione tecnica di questo percorso Firenze, Prato ed Empoli hanno individuato in Alberto Irace, per la sua esperienza nel settore della gestione dei servizi, le sue capacità tecniche e il suo profilo manageriale, la figura responsabile dell’avvio e della gestione per i primi anni della nuova Multi-utility, mentre si impegneranno in prima persona nell’attività di direzione politica, fissando e presidiando missione e obiettivi. Quale primo tassello per la realizzazione di questo progetto, Alberto Irace sarà nominato Amministratore delegato della Società ALIA S.p.A.

in occasione della prossima Assemblea dei Soci che si terrà entro Natale.

“Sono onorato della fiducia dei sindaci – ha detto Alberto Irace – e credo molto in questo progetto che è molto complesso e articolato. Mi impegnerò con tutte le mie energie al servizio delle comunità della Toscana per far evolvere con uno sforzo corale le già ottime realtà dei servizi pubblici verso l'eccellenza”.

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