Firenze – Nel 2024 il 97% delle pazienti sottoposte a radioterapia post-operatoria nelle strutture dell’Azienda USL Toscana centro ha iniziato il trattamento entro i 120 giorni dall’intervento. Il risultato è emerso durante l’Hospital Meeting, svoltosi nei giorni scorsi all’Ospedale Santa Maria Annunziata (a Firenze). Si tratta di un importante obiettivo nel percorso di diagnosi e cura del tumore della mammella, che solo poche Aziende Sanitarie riescono a raggiungere.
Nell’Azienda USL Toscana centro tale obiettivo è stato raggiunto grazie alla sinergia tra le strutture di Chirurgia Senologica , diretta dal dott Luis J. Sanchez, e l’Area Radioterapica, diretta dalla dottoressa Silvia Scoccianti, di cui fanno parte le strutture complesse di Radioterapia degli Ospedali Santa Maria Annunziata (diretta dalla dottoressa Scoccianti) , San Jacopo di Pistoia (diretta dal dottor Marco Stefanacci) e Santo Stefano di Prato (diretta dalla dottoressa Beatrice Detti), che hannoposto molta attenzione nel garantire l’inizio del trattamento radioterapico in tempi adeguati rispetto all’intervento senologico.
Il dato è stato rilevato creando un apposito indicatore finalizzato a monitorare l’intervallo di tempo tra la chirurgia e l’inizio del trattamento radiante.
“Garantire alle donne la tempestività dell’inizio del trattamento radioterapico post-operatorio dopo l'intervento chirurgico–hanno commentato i due medici, Sanchez e Scoccianti - è cruciale nel percorso ottimale di cura in caso di diagnosi di tumore della mammella. E’ stato infatti dimostrato che il tempo di inizio del trattamento radiante rispetto alla chirurgia impatta sull’efficacia del trattamento stesso. Dati della letteratura e linee guida sottolineano che è auspicabile che il trattamento radiante delle pazienti affette da tumore della mammella e non candidate a trattamento chemioterapico, inizi entro 140 giorni”. L’indicatore è stato impostato su un intervallo di tempo più breve (120 giorni) per una maggiore garanzia del timing corretto.
Questi ottimi risultati sono stati confermati dal dottor Stefano Michelagnoli, direttore del Dipartimento Chirurgico, che ha contribuito alla implementazione e allo sviluppo della rete senologica aziendale. La dottoressa Luisa Fioretto, direttrice del Dipartimento Oncologico, ha sottolineato l’importanza delle sinergie tra diverse strutture operative, e quindi tra professionisti, al fine di migliorare l'efficacia e l'efficienza dei trattamenti oncologici.
Elementi chiave del risultato sono stati: la collaborazione interdipartimentale, l’efficienza temporale e il percorso di cura ottimale. La stretta collaborazione tra il Dipartimento Chirurgico e il Dipartimento Oncologico è stata fondamentale in tutto il percorso di trattamento del tumore della mammella, dalla diagnosi alla cura, offrendo un approccio multidisciplinare che include la collaborazione di specialisti in Radiologia, Chirurgia Plastica, Anatomia Patologica, Oncologia Medica, Radioterapia, Medicina Nucleare e Genetica Medica.
L'obiettivo di iniziare le cure radioterapiche entro i 4 mesi dall'intervento chirurgico è stato raggiunto grazie a una gestione ottimizzata dei tempi di attesa per il trattamento radiante all’interno dell’Area Radioterapica. Al raggiungimento dell’obiettivo ha contribuito anche la riorganizzazione della Rete senologica aziendale, che ha migliorato la coordinazione tra i servizi sanitari.
Le pazienti possono contare su un percorso di cura ottimale, migliorando le probabilità di controllo della malattia e riducendo i rischi di complicazioni. La sinergia tra i dipartimenti ha permesso di gestire efficacemente un alto numero di interventi chirurgici, come i 1039 interventi per nuovi tumori della mammella. A questa attività principale si deve aggiungere la gestione della patologia benigna, ad alto rischio di malignità, dei pazienti con mutazioni genetiche e degli interventi di chirurgia oncoplastica della mammella eseguiti con la collaborazione anche del dottor Lorenzo Calì Cassi della Struttura Operativa Complessa di Chirurgia Plastica, diretta dal dottor Lorenzo Borgognoni.