Non si tratta così un eroe. La lapide dedicata a Giovanni Becciolini, trucidato dalle squadracce fasciste nella notte del 3 ottobre del 1925 in via dell’Ariento, ai cancelli del Mercato centrale, è nascosta dalle bancarelle e da cavi volanti. L’anniversario della Notte di San Bartolomeo si avvicina e chissà se per quella data l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Sara Funaro saprà rimediare a questa offesa alla memoria di un martire. Eppure la prima cittadina, quando vuole, sa indossare i panni della sceriffa, come quando ha accompagnato gli addetti del Comune a distruggere con le tronchesi le famose scatolette rosse dei bed and breakfast.
La lapide venne collocata nel 1980 dall’allora sindaco Elio Gabbuggiani in occasione di una cerimonia che vide la presenza delle autorità cittadine:
Approfondimenti
“I fiorentini ricordano/l’aggressione omicida/della crudeltà fascista/che ne’ pressi di questo mercato centrale/colpì Giovanni Becciolini/non uccise i suoi ideali di libertà”.
Il martire antifascista era repubblicano e massone.