Bravi politici, forse, sicuramente poco pratici come mediatori immobiliari. Tra affitti salati e progetti mancati, locali vuoti e strutture in disuso, ristrutturazioni milionarie ed aste deserte: la Regione Toscana si trova costretta a vendere i suoi beni immobili. Mancano i potenziali acquirenti e così si procede per tentativi, è il caso eclatante di Palazzo Bastogi che non sarebbe in vendita, ma lo è.L'attuale sede del Consiglio regionale nella prestigiosa via Cavour di Firenze offre ai toscani ed ai turisti uno spettacolo assurdo: sul portone tappeti rossi e personale in divisa, mentre i locali della ex Banca al piano terra sono completamente abbandonati da anni.La commissione di Controllo presieduta da Jacopo Alberti(Lega nord), ha ascoltato l’assessore regionale alla Presidenza e Bilancio Vittorio Bugli.
Bugli, su richiesta dei commissari e rispondendo a numerose domande, ha effettuato un resoconto su alcuni immobili in particolare. Prima fra tutti, Villa Basilewsky a Firenze, per cui, ha annunciato l’assessore, si sta valutando l’alienazione. L’edificio è stato acquistato nel 2010 dalla Asl 10 e, nelle intenzioni della Regione, doveva diventare la nuova sede degli uffici dell’assessorato al Diritto alla salute. L’affitto di via Alderotti, dove gli uffici sono attualmente ospitati, è infatti uno dei più pesanti sostenuti attualmente dall’amministrazione e si aggira sui 700 mila euro. “Ma i costi necessari per la ristrutturazione della villa, 8 milioni di euro – ha spiegato Bugli -, e i tempi necessari, due anni, ci hanno fatto optare per un’altra sede, in lungarno S. Rosa, che sarebbe disponibile molto più rapidamente”.
Altro immobile da tempo nell’occhio del ciclone è l’ex ospedale di Luco di Mugello, valutato attorno ai 2 milioni e 400 mila euro. La Regione sta cercando di venderlo, fin qui senza successo. “L’abbiamo messo all’asta ma è andata deserta – ha spiegato ancora l’assessore – e questo nonostante che il vincolo di destinazione sia stato cambiato in turistico-recettivo perché ritenuto quello più appetibile sul mercato”.
E mentre per villa la Quiete alle Montalve, a Firenze, non si registrano novità di rilievo, Bugli ha informato la Commissione sull’andamento della vicenda delle quote di proprietà della Fortezza da Basso a Firenze. Con l’ingresso tra i proprietari (Comune di Firenze, Città metropolitana e Regione Toscana, dopo il passaggio dall’Agenzia del Demanio) della Camera di Commercio, l’obiettivo è arrivare a una quota di possesso uguale, pari al 25%, di tutti e quattro gli enti.
Infine, l’aggiornamento sul piano delle alienazioni degli immobili regionali, che negli ultimi anni ha portato a dismettere strutture con un ricavo di circa 12 milioni di euro. Bugli ha annunciato che la Giunta ha deciso di procedere a una valutazione di quelli più appetibili per il mercato e ha dunque chiesto una manifestazione di interesse “senza al momento soffermarsi troppo sull’attuale destinazione”. In questa operazione rientra anche palazzo Bastogi, occupato dagli uffici del Consiglio regionale; la notizia, diffusa qualche settimana fa, che la Giunta lo riteneva alienabile aveva sollevato le proteste dei vertici del Consiglio. “Cerchiamo solo di capire se c’è un interesse per alcuni immobili” ha assicurato Bugli. “È opportuno che sia il mercato a indicare una eventuale destinazione d’uso appetibile. Dopo, nel caso, valuteremo se mantenere questi immobili oppure trovare alternative”.