“Stiamo seguendo con preoccupazione ciò che sta accadendo alla Texprint Srl di Prato e ribadiamo la nostra disponibilità ad intervenire nuovamente, secondo le nostre competenze, per promuovere la riapertura di un confronto tra le parti qualora maturino le condizioni”. Così il consigliere delegato al lavoro e alle crisi aziendali Valerio Fabiani, dopo la chiamata in causa dal sindacato SI Cobas riguardo alla situazione di Texprint. Fabiani ha spiegato di essersi attivato presso l’Ispettorato del lavoro e presso il protocollo della Regione Toscana ‘Lavoro sicuro’ per verificare il rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro dei dipendenti.
Fabiani ha sottolineato che, pur non trattandosi di una vera e propria crisi aziendale, data la richiesta di intervento pervenuta dal sindacato SI Cobas, la struttura regionale deputata alla gestione delle crisi aziendali ha comunque ritenuto di provare a trovare una mediazione, nell'interesse di tutti. “Abbiamo perciò convocato separatamente le parti – ha aggiunto -, a cominciare dal sindacato SI Cobas, che ha riferito le ragioni della mobilitazione, che stanno ancora portando avanti, e le proposte rivolte all'azienda. Se su quest'ultime il ruolo della Regione non può che essere teso a facilitare un negoziato fra le parti, abbiamo invece ritenuto di intervenire subito per fare chiarezza, a fronte delle denunce del sindacato stesso, circa la regolarità dei rapporti di lavoro, la sicurezza sul luogo di lavoro ed il rispetto del contratto collettivo nazionale applicato”.
Al termine dell'incontro con la rappresentanza di SI Cobas Fabiani si è formalmente attivato presso l'Ispettorato del lavoro e presso il protocollo della Regione Toscana ‘Lavoro sicuro’ con lo scopo di verificare le condizioni di lavoro dei dipendenti. “Su questo punto dobbiamo essere intransigenti perché i temi legati alla sicurezza e alla legalità sui luoghi di lavoro e ai diritti dei lavoratori sono principi irrinunciabili”. Fabiani ha concluso con un appello alle parti protagoniste del negoziato che oggi vive una fase di stallo. “In attesa delle verifiche degli organi competenti rivolgiamo di nuovo un appello alle parti affinché maturino le condizioni, finora mancate, per riaprire un confronto. Su questo ribadiamo la nostra disponibilità in sede del tavolo istituzionale”.
Domani 19 marzo alle ore 14:30 il sindacato manifesterà con un presidio davanti a un'azienda in di via Gora del Pero 25/b a Prato. Tra i soci della Euroingro Srl, punto di vendita all'ingrosso di abbigliamento, tra i cui soci compare il "semplice impiegato della Texprint" Zhang Sang Yu, la stessa persona individuata dalla DDA di Milano come "il contatto cinese dei clan" della 'Ndrangheta. Fatto che gli è già costato l'arresto in via cautelativa all'interno dell'indagine per "associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale aggravata dal metodo mafioso e dalla disponibilità di armi, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni e bancarotta" in compagnia di noti membri del clan Greco della Ndrangheta. E' sempre Zhang Sang Yu il motivo dell'Interdizione Antimafia emessa dalla Prefettura di Prato. La stessa Euroingro che veniva sequestrata nell'ambito di un indagine della GDF con atto del Tribunale di Firenze n.
9667/09 RGGIP emesso in data 23/05/2011.