Firenze, 26-3-2021- Grande adesione allo sciopero indetto oggi a livello nazionale da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna. L’iniziativa si è resa necessaria dopo che le associazioni datoriali non si sono rese disponibili ad accogliere le richieste dei sindacati in sede di trattativa per il rinnovo contrattuale del settore. In Toscana si è registrata un’adesione delle lavoratrici e dei lavoratori oltre l’80%, con punte del 100% a Firenze a Gest, del 95% a Bus Italia sempre a Firenze, del 97% a Massa Carrara, del 90% a Pisa e Lucca.
“E’ stato un grande successo - dice David Zullo, della Segreteria Uiltrasporti Toscana - Ringraziamo tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno aderito con convinzione allo sciopero per il rinnovo del contratto. Li ringraziamo perché hanno compreso in pieno le motivazioni dell’iniziativa, che vanno oltre la vertenza per il CCNL. Oggi abbiamo manifestato per dimostrare che i lavoratori del settore del TPL meritano un riconoscimento per aver lavorato in condizioni difficili in questi mesi di pandemia.
Ricordiamo inoltre anche che nel corso del 2020 e del 2021 le aziende del TPL hanno ricevuto risorse pari a quasi 2,1 miliardi di euro. E' vero che il settore ha subito, come molti altri, una contrazione e una crisi, ma è inaccettabile che una parte di queste risorse non siano destinate per il rinnovo del contratto scaduto da 3 anni. Ci aspettiamo che il ministro dei trasporti vigili sull’utilizzo di queste risorse, le aziende non possono pensare di fare cassa”.
Questa la dichiarazione di Simone Masini (Filt Cgil): “L’adesione è altissima. Segno evidente che le ragioni dell’agitazione sono molto sentite dai lavoratori che chiedono un rinnovo del Contratto nazionale finora negato dalle associazioni datoriali”. A livello regionale l’adesione allo sciopero sta oltre l’85%, con punte sopra il 90% in Ataf, Linea, Gest, Busitalia.
Aggiunge Masini: “Ci sono molte criticità nel settore, da anni: taglio di risorse, parchi mezzi obsoleti, mancanza di programmazione, la pandemia che ha complicato la sicurezza a bordo dei mezzi. Nel momento di maggior pericolo per il contagio Covid, i lavoratori hanno risposto presente con responsabilità, serietà e impegno. Per questo chiediamo alle associazioni datoriali di riconoscere tutto questo e di sedersi al tavolo di trattativa in modo serio e costruttivo: la scusa dei mancati ricavi per la pandemia non c’è più, visti gli 800 milioni di euro al settore dal decreto Sostegni. In Toscana ci sono 36 aziende di trasporto pubblico locale: troppa frammentazione, è impossibile fare politiche di sistema. Occorre rinnovare il Contratto nazionale, è il primo passo per invertire la rotta e migliorare il sistema. Senza risposte, la mobilitazione andrà avanti”.