Sabato 18 novembre alle 10,30 in Biblioteca Leonardiana a Vinci sarà presentato il volume “Gli statuti di Vinci del 1418”. Il volume, stampato dall’editore Olschki nella prestigiosa collana della Biblioteca Leonardiana di Vinci “Ricerche e Documenti” su commissione del Comune di Vinci, con la collaborazione e il supporto della Fondazione Leonardo 500, è il frutto di una lunga ricerca d’archivio condotta da Paolo Santini, studioso di storia delle istituzioni; la presentazione avverrà nell’ambito di un articolato appuntamento organizzato per l’occasione dal titolo: "Gli statuti di Vinci del 1418.
Echi leonardiani e vita quotidiana nel contado fiorentino". Ricco il programma della mattinata: ai saluti istituzionali, seguirà la relazione di Francesco Salvestrini, Professore di Storia medievale dell’Università di Firenze, che parlerà sul tema: Gli statuti dei comuni medievali e lo statuto di Vinci del 1418. A seguire, la relazione di Mauro Guerrini, Professore di Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia dell’Università di Firenze che parlerà della collana dell'editore Olschki per la Biblioteca Leonardiana.
Il dottor Simone Sartini, vice direttore dell’Archivio di Stato di Firenze, proporrà una relazione sul fondo degli statuti delle comunità autonome e soggette conservato nell’Archivio di Stato di Firenze. Chiuderà la mattinata la dott.ssa Veronica Vestri, archivista, con la storia del codice contenente gli statuti vinciani. “Nel corso dello studio approfondito dei testi che compongono gli statuti vinciani, e in particolare del codice che li riunisce, - ha affermato l’autore del volume, che sarà presente alla mattinata - è emerso un quadro inatteso e assolutamente inimmaginabile relativo allo stato dei luoghi in un periodo successivo rispetto alla redazione statutaria.
Il codice contiene dunque tante interessanti sorprese”.
L’annuncio della presentazione della ricerca sull’inedito manoscritto e sulle interessanti novità pubblicate è stato dato dalla vicesindaco con delega alle politiche culturali Sara Iallorenzi: "Gli Statuti di Vinci analizzati nella pubblicazione del dottor Paolo Santini – ha affermato soddisfatta la vicesindaco - rappresentano un documento storico di notevole importanza ed incrementano la conoscenza storico-culturale della Città. La ricerca storica rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere il passato di una comunità, per comprenderne le origini e lo sviluppo, creando una prospettiva più ampia su ciò che è stata l’evoluzione nei secoli per arrivare al presente. Un ringraziamento doveroso all’autore per la ricerca e per lo studio approfondito e minuzioso effettuato che ritroviamo all'interno della pubblicazione". La grande attesa per la presentazione di queste importanti novità dunque sta per concludersi.
L’appuntamento è per sabato 18 novembre alle 10,30, Biblioteca Leonardiana, Vinci, ingresso libero.
Cetona ha gravitato nel Medioevo nell’orbita dei Comuni cittadini di Orvieto, Perugia e infine Siena, dal 1418 alla metà del Cinquecento. Durante la sua permanenza nello Stato di Siena, ha goduto di larghi margini di autonomia, dovuti alla sua posizione ai confini sud orientali e sanciti da patti o “capitoli” quattrocenteschi. La stesura degli Statuti di Cetona, giunti a noi, risale al 1596. La trascrizione di questi antichi Statuti, redatta ai primi del Settecento, oggi conservati nella Sezione storica dell’archivio del Comune di Cetona, con correzioni e aggiornamenti apportati ad un manoscritto di più di un secolo prima, ora è consultabile da chiunque grazie alla pubblicazione del libro “Cetona e i suoi statuti.
La comunità e la sua vita quotidiana”, a cura di Donatella Ciampoli, con la premessa di Mario Ascheri ed un saggio di Alessandro Dani (Effegi Edizioni, 2023), realizzato con il contributo del Comune di Cetona. Il libro sarà presentato a Cetona sabato 18 novembre 2023 alle ore 11.00, presso la Sala Ss. Annunziata, in Piazza G. Garibaldi, alla presenza del Sindaco Roberto Cottini. Per informazioni e prenotazioni Biblioteca comunale di Cetona (telefono 0578269408).
Di questo lembo sud-orientale dell’antico Stato di Siena (escludendo la Val d’Orcia e il Monte Amiata e limitandoci ai dintorni di Cetona), sono già stati pubblicati gli statuti di Camporsevoli, Chianciano, Chiusi , Contignano, Monticchiello, Radicofani e Sarteano; attendono ancora un’auspicabile edizione gli statuti di San Casciano dei Bagni (1623), Fighine (1472), Celle (1471) e del più antico di Castiglioncello del Trinoro (1422).
Gli statui di Cetona giunti a noi furono redatti nel 1596e sono stati scritti in un periodo in cui il territorio cetonese era un marchesato, concesso da Cosimo I a Chiappino Vitelli e poi parzialmente modificato, dopo l’estinguersi della famiglia nel 1640, per adattarsi al passaggio diretto al Granducato di Toscana. Il luogo mostra potenzialità culturali di un certo rilievo, se una commissione locale poté raccogliere, ordinare e trascrivere norme sicuramente anteriori.
Del resto nel secolo XVI Cetona aveva dato i natali ad un letterato importante come Luca Contile (Cetona, 1505 - Pavia, 28 ottobre 1574), che viaggiò e venne a contatto con letterati e uomini illustri in giro per l’Italia e l’Europa; le sue opere sono lo specchio, più che il riflesso, della vita cortigiana e accademica dell'Italia del XVI secolo. Cetona appartenne per circa un secolo al territorio di fedeltà orvietana, per passare sulla metà del Trecento nell’orbita perugina (sotto la signoria dei Monaldeschi di Cervara) e quindi, dal 1418, in quella del Comune di Siena, allorché quest’ultimo acquistò il castello dall’allora signore di Perugia Braccio di Montone.
Ma per la collocazione in un’area di confine, Cetona seppe mantenere consistenti margini di autonomia, a differenza dei ben più controllati Comuni ‘a contado’.
L’edizione è svolta seguendo il testo Settecentesco, confrontato con le norme statutarie dello statuto di Cetona di fine Cinquecento, oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Siena (e già conosciute e trascritte da Carlo Corticelli nel 1926). Le norme statutarie sono divise in quattro libri, secondo uno schema noto in ambito senese, e non solo. Il primo libro è dedicato alle disposizioni riguardanti gli uffici del Comune, le modalità di elezione dei singoli organi, sia individuali che collegiali, i loro compiti specifici, i limiti e i controlli previsti per ognuno.
Il secondo libro, dedicato alle cause civili, ci consente di conoscere come era regolata la proprietà privata, i testamenti, le doti, la gestione dei pupilli, i debiti, il rapporto con i cosiddetti forestieri e molto altro. Il terzo libro raccoglie le disposizioni sulle “cause criminali”, elencando pene e condanne da infliggere, a seconda del reato commesso. Il quarto libro, “dello straordinario”, contiene le norme più varie, da quelle cosiddette del danno dato, cioè i danneggiamenti contro le colture e gli animali altrui, a quelle riguardanti il controllo e il corretto mantenimento delle vie di comunicazione.