Sono appena 29 i giornalisti assunti nelle oltre 50 emittenti radiofoniche della Toscana. È quanto emerge da ”Le radio in Toscana – Stato di salute delle emittenti locali e influenza del digitale”, un censimento delle radio toscane presentato questa mattina a palazzo Panciatichi. Una mappatura dettagliata, condotta dall’Associazione stampa toscana con il supporto del Corecom regionale. Il rapporto è stato redatto dalle giornaliste Elena Guidieri ed Isabella Mancini, con il coordinamento di Chiara Brilli.
Un lavoro non facile: “Ci sono state emittenti e anche direttori che non hanno voluto rispondere ai nostri questionari”, spiegano le curatrici. Difficoltà che sono lo specchio di una situazione complessa. Dei 29 giornalisti assunti, la parte preponderante lavora a Firenze: nessuno nella provincia di Arezzo, 13 a Firenze, uno a Livorno, 2 a Lucca, 2 a Massa Carrara, 5 a Pisa, nessuno a Pistoia, uno a Prato, 5 a Siena. “Una situazione deficitaria – dice il presidente dell’Ast Sandro Bennucci –.
Non vogliamo criminalizzare, né mettere in difficoltà nessuno. Chiediamo però che vengano ripristinate regolarità e legalità. Ci sono contesti di radio e tv a diffusione nazionale nei quali non c’è neppure una persona assunta”. Il presidente del Corecom della Toscana, Sandro Vannini, fa riferimento proprio “all’anomalia di una radio che ha 29 dipendenti, tutti part-time, nessun tempo indeterminato e nessun giornalista assunto“.
Un quadro che “impone una politica da Jobs Act – ha commentato Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana – i numeri del rapporto ci dicono che in molti casi è probabile il ricorso a collaborazioni occasionali”. Eppure, il mondo delle radio “con l’informazione dinamica e così diretta che dà la possibilità di raggiungere molte fasce della popolazione altrimenti non contattabile, merita maggiore attenzione dal mondo delle istituzioni”, spiega il presidente dell’Assemblea toscana. “Le radio devono essere maggiormente al centro dell’informazione e della comunicazione delle istituzioni, per questa ragione ho preso l’impegno affinché il Consiglio regionale possa migliorare anche questa forma di contatto diretto con i cittadini”.