Meglio seguire la tradizione oppure... Anche se con largo anticipo gli scaffali dei Supermercati invitano all'acquisto dei decori natalizi, è solo con fine novembre che le famiglie iniziano a pensare al Natale. Prima dei regali ci sono gli addobbi.La scelta è diventata sensibile alla disponibilità economica, e così c'è chi rinuncia a qualcosa e che spolvera le statuette della nonna. Ma il Presepio resiste nelle case dei toscani? A Firenze la rassegna Capannucce in città ha riscosso un grande successo nell'ultima edizione con la premiazione di Padre Bernardo, Abate di San Miniato al Monte, che si ripeterà il 5 gennaio 2018.Il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, invita a mantenere viva la tradizione, ma c'è ancora lo spazio per le pecore, il bue l'asinello e gli angeli che circondano il bambinello nelle case contemporanee? Intanto c'è chi pensa all'Abete che ogni anno presenta l'amletico dilemma, vero oppure finto? Quello vero si trova sempre più raramente agli angoli delle strade, necessita di una attenta manutenzione ed è un peccato vedere i tronchi abbandonati ai cassonetti nel mese di gennaio.Alcune aziende hanno ideato formule interessanti per il riciclo come Ikea dove l'albero restituito consente il reimpianto di alberi e lo sconto sull'acquisto. Quello finto si ripiega comodamente in soffitta, non perde gli aghi e non ha bisogno di manutenzione.A Natale la scelta più “green” sarebbe quella di acquistare alberi veri, questo l’appello di Confagricoltura Toscana: “Gli alberi di plastica, di dubbia provenienza, possono rilasciare particelle nocive negli ambienti chiusi, compromettendo la salubrità dell’aria nelle nostre case - dichiara Francesco Mati, presidente sezione florovivaistica di Confagricoltura Toscana - Prodotti quasi tutti all’estero, contengono cloruro di polivinile o PVC che, come noto, rilasciano sostanze particolarmente pericolose. Un albero artificiale viene utilizzato in media per 6-9 anni, ma per essere più ecologico di un albero vero dovrebbe essere utilizzato almeno per 20 anni, senza considerare gli inquinanti rilasciati nella produzione, nel trasporto e nello smaltimento in discarica. Un albero vero, invece, fa la differenza.
Avere piante in casa, si sa, migliora la qualità dell’aria che respiriamo, così come avere un buon sistema di climatizzazione e di filtraggio. Un albero di Natale vero, sia un abete in vaso o una punta, non solo non rilascia sostanze nocive, ma le abbatte e in più ha un buon profumo di resina che contribuisce a creare un clima davvero di festa. E' importante il cartellino che ne certifica la provenienza - prosegue Mati - Acquistarlo significa fare una scelta rispettosa della natura, contribuire a un ciclo di vita e sostenere le aziende del territorio”.