SARTEANO (SIENA) - La chiesa che ospita l’Annunciazione, uno dei capolavori del Beccafumi, oltre ad vari esempi di arte senese al massimo livello, diventa un museo. Lo prevede una convenzione tra Comune di Sarteano, la Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza e la parrocchia di San Martino approvata all’unanimità dal consiglio comunale, che presto verrà sottoscritta dalle parti. Il cambiamento è sostanziale, anche se la sala resta la stessa, per valorizzare un importante patrimonio. Da ora in avanti si garantisce più sicurezza per le opere e una fruibilità regolare con orari che saranno concordati, pubblicizzati e fissi.
L’apertura non sarà più delegata ad aperture estemporanee, grazie a volontari, come adesso. A dicembre è prevista l’inaugurazione e la presentazione della nuova attrazione storico-artistica. Intanto è già stato effettuato dalla parrocchia un primo investimento su illuminazione, sicurezza, infissi grazie a un contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e al lavoro in gran parte volontario di vari professionisti locali, a partire dall’architetto Federico Franci. Il Comune di Sarteano si occuperà della gestione, dall’apertura alla bigliettazione, con risorse proprie di bilancio.
La convenzione ha una durata di cinque anni.
«L'offerta culturale di Sarteano - afferma il sindaco Francesco Landi - si impreziosisce di questa sala di arte sacra intitolata a Domenico Beccafumi, autore dell’opera più importante della chiesa di San Martino. Da anni si parlava di rendere visitabile e maggiormente controllata l’Annunciazione insieme alle altre opere già presenti e quelle che in questi giorni la Parrocchia e il Comune stanno collocando all’interno della chiesa. Ringrazio il parroco don Fabrizio Ilari, don Antonio Canestri e la Diocesi di Montepulciano–Chiusi–Pienza, che ci hanno permesso di raggiungere un obiettivo ambizioso. Da sottolineare anche la collaborazione tra la dottoressa Laura Martini della Soprintendenza e l’Ufficio cultura del Comune. La sala dell’arte sacra custodita dalla chiesa di San Martino ora sarà visitabile dal 4 di dicembre in poi in orari certi, studiati in modo da non inficiare le funzioni religiose».
L’Annunciazione di Domenico Beccafumi (1545 circa) è il dipinto più celebrato ma non l’unico di grande valore. In ogni caso, non è la prima volta che diventa protagonista di uno spazio espositivo: nel 2003 il Museo diocesano di Milano gli rese omaggio, esponendolo come capolavoro assoluto, per alcuni mesi. A Sarteano è in buona compagnia. In questa chiesa ad unica navata ci sono altri due dipinti su tavola, l'Angelo annunciante e la Vergine annunciata di Jacopo di Mino del Pellicciaio, una Madonna col Bambino detta Madonna del Cardellino (1344), e un polittico intitolato alla Madonna delle Grazie; una tavola centinata di Andrea di Niccolò con la Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano (seconda metà del XV secolo); la Visitazione della Vergine a santa Elisabetta di Matteo Rosselli (prima metà del XVII secolo); la Madonna in gloria col Bambino e santi di Alessandro Casolani (ultimo quarto del XVI secolo).
Ma non è tutto: ci sono anche un crocifisso ligneo attribuito ad Antonio da San Gallo e una campana con scritta a caratteri gotici, datata 1282.
«L’obiettivo, ambizioso, è fissato a cinquemila ingressi annui. – Afferma il Sindaco Francesco Landi - E sicuramente potremo attivare una sinergia tra esperienze culturali di livello: oltre alla nuova Sala di arte sacra Domenico Beccafumi, Sarteano offre un castello valorizzato dalle mostre del progetto RaM, il Museo archeologico, la tomba della Quadriga infernale, il teatro degli Arrischianti, la Farmacia storica, ma anche una sala che aprirà presto dedicata alle Natività. Percorsi che toccano resti etruschi, romani, testimonianze medievali e non solo. Molti di questi spazi continueranno ad ospitare mostre temporanee, spettacoli, eventi nel rispetto della filosofia SarteanoLiving».