“Non scrivete qui dove possono leggere tutti, stampa compresa”, “Questi sono solo fatti nostri” così alcuni militanti del Movimento 5 Stelle redarguiscono i colleghi che invece su Facebook dicono la propria sull’ultima resa dei conti nella famiglia grillina fiorentina.
Il Movimento 5 Stelle dopo la delusione elettorale delle Europee sceglie di rimettersi in discussione, va a colloquio col Premier Matteo Renzi e lo fa con una proposta di mediazione fin qui inedita. La critica, alle volte anche un po’ pregiudiziale, di essere solo un movimento di protesta ma non di proposta alla fine è il messaggio che si è imposto e che ora Di Maio e gli altri devono e vogliono ribaltare.
A Firenze però sembra ancora di essere in alto mare e finita la campagna elettorale il Movimento 5 Stelle è completamente allo sbando. La base si è spaccata poco prima delle elezioni; motivo della rottura: la scelta dei candidabili per Palazzo Vecchio. Il risentimento mal taciuto tra i militanti della prima ora che si sono visti scavalcati da quelli arrivati dopo alla fine inevitabilmente è venuto fuori.
In una lettera indirizzata direttamente all’onorevole Luigi Di Maio una decina di militanti storici denunciano scarsa trasparenza interna e criticano il metodo elettivo che ha portato alla designazione della candidata a sindaco Miriam Amato oggi seduta tra i banchi di Palazzo Vecchio. La missiva però è stata scritta all’insaputa del gruppo fiorentino dei 5 Stelle e come fu a febbraio in Parlamento per i vari Campanella, Battista e Orellana anche in questo caso si parla di “dissidenti”, di “tradimento”, di “fuoco amico”e ovviamente di “espulsioni”. Una riunione infuocata si è tenuta al circolo Andrea del Sarto, conclusasi, si legge tra i commenti dei partecipanti, addirittura con l’arrivo della polizia.
Nell’ultima tornata elettorale il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 9%, piazzandosi terzo in classifica nella competizione fiorentina, forse un dato al di sotto delle aspettative ma certo non sottovalutabile, men che meno da sminuire. Quello che però ancora manca è la riconoscibilità dei singoli esponenti: Miriam Amato, Silvia Noferi e Arianna Xekalos le “portavoci” elette tra i banchi del Salone dei Duecento in tre hanno portato a casa poche centinaia di preferenze.
Costruirsi un’identità politica tarata sulle esigenze del singolo territorio, costruire un programma che vada un po’ oltre i titoli un tantino generici come Rispetto dell’ambiente e Asili Nido, la necessaria mediazione che volente o nolente ci dovrà essere con le altre forze politiche, sarà il vero banco di prova del Movimento 5 Stelle che ora siede nelle assemblee cittadine. Tanto più a Firenze dove un unico partito, il Pd, ha ottenuto il 60% dei seggi.
Tra le preoccupazioni espresse nero su bianco invece c'è che di fronte alla sede dove è avvenuta la resa dei conti “dorme un giornalista di Repubblica”. Che, forse, non dormiva, ma scriveva, visto che dei 5 stelle ha scritto. La parola d’ordine è tacere: si tace con la stampa, non sia mai, si tace all’interno dello stesso gruppo e sempre tacitamente si scrivono lettere di denuncia, e alla fine si rischia di tacere anche con gli elettori. Ad oggi, un mese esatto dalle votazioni, nessuna proposta, battaglia, discussione, istanza è pervenuta dal Movimento 5 Stelle alla nostra mail, ma magari scrivono ad altre redazioni.
Nella pagina dedicata alla meetup fiorentino è rimpallo di accuse tra assemblee da convocare, orari e luoghi da concordare e la consigliera eletta Silvia Noferi che cerca di spiegare agli altri che meglio non di lunedì perché è giorno di consiglio comunale e stando a quanto riferito da Tommaso Grassi (consigliere Sel) non si sa fino a che ora può durare.C'è chi come Paolo ha visto svanire un credo e una speranza: "Mi sono compromesso per i miei principi e del movimento nella mia attività professionale, nel lavoro e nella famiglia e mi fa veramente rabbia, ma una rabbia immensa aver assistito e vedere il movimento per il quale ho compromesso la vita in queste condizioni. Il movimento che poteva cambiare questo paese, avevamo una speranza! Sono arrivato fisicamente qui al meetup di Firenze per incontrare dei miei simili, persone con dei sani principi, onesti, di valore e rispettosi" invece oggi in rete si parla di "violenza fisica" da parte di alcuni testimoni oculari increduli davanti a quanto accaduto.
Una certa dose di ingenuità, essere dei novizi della politica, non voler guadagnarsi il favore dei giornali non sono necessariamente dei difetti, lo ammettiamo senza offendere la nostra categoria ma con sano spirito critico. C’è un limite però oltre il quale il rischio è semplicemente quello di sparire e come dice il saggio "nel bene o nel male è sempre meglio che se ne parli perché l'indifferenza è una brutta bestia".