Finito il recupero della prima parte della scalinata della via Crucis, al Monte alle Croci, che torna fruibile e percorribile in sicurezza fino all’ingresso del giardino delle Rose. Un luogo bellissimo della città per il quale sono stati investiti 385mila euro per il recupero della scalinata che ospita la più antica via Crucis d’Italia. Il progetto esecutivo di questo lotto di lavori ha interessato la riqualificazione della gradinata e la valorizzazione delle stazioni della via Crucis attraverso un nuovo impianto d’illuminazione dedicato, redatto e realizzato in sinergia con Firenze Smart, ed è stata recuperata e resa leggibile anche la lapide con la terzina del Purgatorio di Dante.“La scalinata era stata chiusa un anno e mezzo fa per il cedimento di un tratto della pavimentazione – ha spiegato l’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini - e dopo il lavoro di messa in sicurezza sono stati eseguiti interventi importanti che l'hanno risanata e resa ancora più bella.
Adesso torna visitabile ed è un percorso che merita di essere vissuto anche per la suggestiva illuminazione fatta insieme a Firenze Smart”.Il tratto interessato dai lavori è quello che da San Niccolò porta all’ingresso del giardino delle Rose. L’inizio della via Crucis è costituito da scalinata e cimase in pietra arenaria, sulla parte destra della via Crucis un muretto basso a pietra separa la strada carrabile del Monte alle Croci, e salendo i vecchi cipressi si alternano alle stazioni costituite da basamento in pietra arenaria in cui sono alloggiate le croci; l’intervento è consistito nella verifica e risanamento del muretto in pietra, del restauro basi in pietra e della sostituzione delle croci in legno ammalorate.Inoltre, è stata sostituita la rete a maglia sciolta, inserita nel muretto, a protezione della strada e dell’area di deposito del giardino delle Rose.
E’ stato smontato il lastricato e i cordonati in pietra, è stato eseguito il rifacimento dell’impianto fognario di raccolta delle acque meteoriche con posizionamento di una nuova tubazione e incremento delle caditoie e relative griglie e canalette di raccolta delle acque. In questa fase la percorribilità della via Crucis è ripristinata fino all’ingresso del Giardino delle Rose ed ha i suoi stessi orari. Il completamento dell’intervento che consentirà di raggiungere la quota del piazzale Michelangelo è, ad oggi, alla effettiva possibilità di riavviare i lavori nel tratto della scalinata sottostante il volume dell’ex bar in attesa dell’esito del contenzioso giudiziario avviato dall’ex concessionario dell’esercizio commerciale.
Cenni StoriciLa via Crucis inizia sulla via S.Salvatore al Monte, dove si stacca da via Monte alle Croci, (alla lapide con la terzina del Purgatorio dantesco), e si innalzano le Croci in legno. Esse furono erette dal francescano dell’Osservanza, padre Salvatore Vitale, nel 1628.Il religioso noto come scrittore e predicatore, venne al convento di S.Salvatore dopo un periodo trascorso al Santuario della Verna. Egli stesso dettò le iscrizioni per le singole croci e scrisse un libretto per il corretto svolgimento della Pia Pratica.Durante la quaresima il popolo di Firenze si riversava in massa verso la porta S.Niccolò d’Oltrarno per partecipare alla Via Crucis di S.Salvatore al Monte, ribattezzato in monte alle Croci.
Già a fine secolo numerosi sono gli interventi dell’Ordine e dei Pontefici circa le norme, le competenze (riservate agli Osservanti, ai Riformatori, agli Alcantarini), le indulgenze. Nel corso del secolo XVIII per riparare i devoti dai venti dell’inverno e dal sole dell’estate, un superiore del Monte fece piantare una doppia fila di cipressi lungo la via delle Croci.La Via Crucis ripercorre le scale già citate da Dante che collegavano la città dalla Porta di San Miniato alla Basilica di San Miniato protomartire fiorentino e successivamente alla Basilica francescana di San Salvatore.
Il percorso è caratterizzato da una ripida scalinata pausata dalle sacre stazioni segnate con delle semplici croci lignee inserite in un piedistallo realizzato con la sovrapposizione di cippi lapidei.