Firenze, 6-12-2024 - Le segreterie regionali toscane di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, riunite oggi, ritengono "inaccettabile che sul rinnovo del Contratto nazionale dell’industria metalmeccanica non ci sia stato, da parte del sistema di rappresentanza delle imprese, nessuna risposta positiva alle richieste avanzate unitariamente attraverso la piattaforma approvata dalle lavoratrici e lavoratori.
Il settore metalmeccanico della Toscana, come il resto del Paese, è attraversato da grandi emergenze: salariali e di crisi industriali di vasti settori.
La centralità del contratto nazionale è l’elemento unificante del mondo del lavoro, soprattutto di quello metalmeccanico.
Dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, è arrivato il momento della mobilitazione e della lotta per rimettere al centro del dibattito del Paese e nelle imprese il lavoro industriale, rivendicando investimenti e politiche industriali sia a livello nazionale che regionale.
Nella nostra regione, la crisi di importanti settori industriali metalmeccanici e le condizioni di precarietà delle persone anche in quelle realtà non colpite direttamente dalla crisi sono sotto gli occhi di tutti, e sono interessati migliaia di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici toscani.
La siderurgia a Piombino, il vasto settore automotive, la cantieristica navale, il settore degli accessori metallici per la moda, l’elettrodomestico, sono tutte realtà in cui l’azione unitaria di lotta di Fim-Fiom-Uilm è stata e continua a essere determinante per le soluzioni necessarie a salvaguardare il nostro comparto e i posti di lavoro.
Riteniamo pertanto necessario tenere assieme le ragioni del contratto con la crisi che sta attraversando l’apparato industriale toscano.
E’ inaccettabile volontà di Federmeccanica e Assital di cambiare da una parte le regole del modello contrattuale (come successo a Prato con la disdetta da parte di Confindustria locale del contratto territoriale), non riconoscendo aumenti salariali per i prossimi anni che tutelino il potere di acquisto delle persone, e dall’altra scaricare i costi della crisi solo sulle spalle di lavoratori e lavoratrici, senza che sia stata valutata positivamente la nostra richiesta di riduzione dell’orario di lavoro che invece permetterebbe di affrontare una situazione industriale molto molto difficile.
Per tutte queste ragioni, Fim-Fiom-Uilm della Toscana - nell’ambito delle 8 ore di sciopero indette dalle strutture nazionali - invitano le proprie strutture territoriali a intensificare le assemblee informative nei luoghi di lavoro, intensificando lo sciopero degli straordinari e il blocco delle flessibilità e a organizzare le 8 ore di sciopero con tre iniziative interprovinciali le cui modalità/forme saranno decise fra le strutture provinciali di Fim-Fiom-Uilm al fine di garantire la riuscita dello sciopero e la partecipazione dei lavoratori.
A tutte le manifestazioni saranno presenti le segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm
Queste le tre iniziative di mobilitazione in programma:
- 13 dicembre sciopero 8 ore per le province di: Siena-Arezzo. Con iniziativa a Siena
- 18 dicembre sciopero 8 ore per le province di: Firenze-Prato-Pistoia. Con iniziativa a Prato
- 10 gennaio sciopero di 8 ore per le province di: Grosseto-Livorno-Pisa-Lucca-Massa Carrara. Con iniziativa a Livorno", conclude la nota siglata dalle segreterie regionali Fim Cisl-Fiom Cgil-Uilm Uil Toscane.