L'Università pubblica deve essere per forza filo-palestinese?

Oggi la manifestazione dal titolo “Affrontare l’antisemitismo, creare la resilienza”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2025 22:54
L'Università pubblica deve essere per forza filo-palestinese?

Stamani, lunedì 3 febbraio, si è svolta la contestazione del seminario dal titolo “Affrontare l’antisemitismo, creare la resilienza” organizzato dalla Tel Aviv University in collaborazione con l’Ateneo di Firenze, nello specifico il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia. Tra i relatori del seminario, che proseguirà anche domani 4 febbraio, figurano rappresentanti istituzionali israeliani e membri delle Forze di Difesa.

Tuttavia l'Università di Firenze ha comunicato di non aver collaborato in alcun modo all’iniziativa e di non aver autorizzato l’utilizzo del proprio logo. E il Dipartimento FORLIPSI ha comunicato la propria estraneità all’evento e di non aver deliberato alcuna forma di patrocinio.

Nei giorni precedenti, la notizia dell’evento si è accompagnata ad una una raccolta firme, che chiedeva il ritiro del patrocinio dell’Ateneo fiorentino, l’annullamento dell’evento e l’interruzione di tutte le collaborazioni dell’Ateneo di Firenze con la Tel Aviv University, una delle università israeliane che ha all’attivo più collaborazioni con l’apparato industriale israeliano. In sole 48 ore hanno aderito all’appello quasi 6.000 persone tra docenti, ricercatori, personale tecnico amministrativo, studenti dell’ateneo fiorentino, di altri italiani e non.

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Stamani si è svolto un presidio di protesta sotto la sede dell’evento, Palazzo degli Alberti, che ha visto la partecipazione del personale tecnico amministrativo, personale di ricerca e corpo studentesco per il boicottaggio accademico delle università Israeliane e delle aziende belliche. Domani dalle 10 la mobilitazione si sposterà davanti alla sede del Dipartimento di FORLIPSI in via Laura 48.

"Abbiamo nei giorni scorsi depositato un atto per permettere al Consiglio comunale di invitare l'Università degli Studi di Firenze di seguire l'esempio dell'ateneo pisano, vietando qualsiasi attività che possa essere collegata allo sviluppo di armi -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Il ripudio della guerra fa parte della Costituzione e sappiamo quanto la ricerca possa essere piegata a fini militari, con effetti devastanti per tutta l'umanità e il pianeta.

A questo aggiungiamo la necessità di stralciare gli accordi con la Tel Aviv University, prendendo atto di quanto emerso negli anni, rispetto al coinvolgimento di fatto anche Governo ed Esercito di Israele.

Questa mattina eravamo in piazza al fianco delle studentesse e degli studenti, delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno trovato il modo - nonostante fosse lunedì mattina - di contestare un evento a cui partecipa anche un graduato delle forze di difesa israeliane.

Anche il titolo dell'evento è fuorviante, perché sovrappone l'antisemitismo alla possibilità di denunciare la violazione del diritto internazionale e dei diritti internazionali da parte dell'esecutivo di uno Stato.

L'Università degli Studi di Firenze ha negato di aver autorizzato l'utilizzo del suo logo, ma è ormai inevitabile affrontare politicamente il tema dell'inopportunità della collaborazione tra il nostro ateneo e quello di Tel Aviv. Prendiamo l'impegno a portare il tema in Consiglio, ringraziando le tante realtà presenti anche oggi in piazza".

L’Associazione Fiorentina Amici di Israele appoggia con convinzione l’iniziativa organizzata dalla Tel Aviv University e stigmatizza come palesemente infondata la propaganda di contestazione dell’evento organizzata dall’Associazione “Firenze per la Palestina”.

“Quella dell’Associazione Firenze per la Palestina è una evidente presa di posizione ideologica – commenta Kishore Bombaci – che riflette solo ed esclusivamente l’odio anti israeliano. Un odio che anima i pro pal da sempre e che si fonda su una su una ricostruzione posticcia falsa e faziosa degli eventi occorsi nell’ultimo anno e mezzo a Gaza oltre che della storia di quei luoghi negli ultimi ottant’anni. Un livore quello che emerge anche dal comunicato della suddetta associazione che non è in grado di occultare le falsità che vengono propinate ormai da tempo dalla galassia pro-palestinese. Noi diciamo – continua Bombaci – che non è possibile continuare a diffondere simili menzogne arrivando a negare l’evidenza della recrudescenza dell’antisemitismo e ostacolando un evento sacrosanto che pone in rilievo la necessità di affrontare seriamente questo problema che ahimé interessa anche la nostra amata città e che trova talvolta copertura ideologica persino in soggetti che rivestono importanti cariche istituzionali. Al contrario della propaganda pro pal – prosegue Bombaci – riteniamo che l’evento che si terrà oggi e domani a Firenze sia un’ iniziativa meritoria e persino doverosa, con relatori di prestigio che, al netto delle polemiche strumentali, sapranno offrire un quadro chiaro e preciso volto anche a smentire le falsità che circolano sullo Stato Ebraico e a dimostrare che Firenze è vicina allo Stato di Israele, sin dal barbaro e vigliacco attacco del 7 Ottobre 2023, di cui qualcuno evidentemente vuole sminuire la portata. Vorrei ricordare, inoltre – prosegue Bombaci – che contrariamente a quanto sentiamo dire da certe associazioni, l’antisionismo è senza dubbio identico e sovprponibile all’antisemitismo come ben ci ricorda la definizione IHRA con i suoi 11 parametri indicatori e che ogni tentativo di distinguere le due cose è volto esclusivamente a perpetrare posizioni antisemite coperte ideologicamente da un sedicente antisionismo che non è altro che negare il diritto all’esistenza dello Stato di Israele”.

L’Associazione Fiorentina Amici di Israele ribadisce dunque la propria piena e ferma condivisione delle finalità dell’evento organizzato in Via de’Benci invitando tutti a non cadere nel tranello ideologico dei contestatori.

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