Funziona così, a volte. Una sanissima botta di culo nel momento più indecente, quasi osceno, mentre sei in bambola, in debito se non addirittura in asfissia di ossigeno cerebrale, e tutto svolta. Certo, se perseveri nell’anossia, anzi la peggiori con un atteggiamento di assenza totale, magari qualche rischio lo corri. E’ andata così, Fiorentina-Genoa: i viola vanno a segno con una magica zampata di Kean poi smettono di giocare. Però trovano il raddoppio perché la fiondata di Gud deviata da un difensore spiazza l’incolpevole Leali.
E poi? Ma che diamine, smettono di nuovo di giocare. Volano brividi e pericoli, ma per fortuna davanti a De Gea c’è Cornet che andrebbe prestato alla nazionale di rugby per le certificate capacità di sparare bolidi altissimi anche a porta quasi vuota, fino a quando De Winter sull’ennesimo corner per i grifoni – ne hanno battuti 8 contro 1 dei viola – la butta dentro di testa approfittando della dormita generale in area. Dorme Mandragora che se lo perde, i centrali chissà dove sono, perfino De Gea torna a dimostrare che i palloni alti gli danno i bruciori di stomaco, per fortuna si rifà quando mancano ancora 25’ di sofferenza alla fine su un’altra testata del solito De Winter miracolosamente smanacciata, così fa eco al salvataggio sulla linea di Vasquez 4’ prima, dall’altra parte, sull’incornata di Dodo a Leali battuto.
Episodi, tuttavia. Folate, qualche volta anche sciupacchiate come quando Gudmundsson si trova a calciare dal limite e appoggia un tiretto tra le braccia del portiere invece di apparecchiare servizio per compagni meglio piazzati. Folate, episodi. La Fiorentina mette insieme poco altro, in un’altra partita brutta, tra lo sciatto e l’impaurito. Ripartenze ostinate dal basso senza nessuno che si proponga perché Adli non c’è e Richardson non è nemmeno la brutta copia, francobollato spesso fino ai polpacci da Masini ma comunque mai capace di una iniziativa personale, il solito Compitino Richardson che balzella di qua e di là, tocca centomila palloni ma il più lontano arriva a quattro metri, possibilmente di fianco.
E queste ripartenze non producono mai nulla, se non offrire palla comoda ai genoani, in alternativa alle pallonate da lontano (De Gea, se c’è vento abbassa la traiettoria...) che producono tuttavia il medesimo effetto. Non so quanto siate stanchi voi, di certo sono stanco io a raccontare sempre la solita solfa: ripartenze frenate o pallonate, contrasti impauriti, imprecisioni a bizzeffe specie sulla tre quarti perché il centrocampo naviga a stento tra decine di maglie avversarie, palle perse per mancanza di idea o di guizzo, seconde palle mai conquistate.
E se dico mai vuol dire che la percentuale non sarà del 100 ma è comunque elevatissima.
Approfondimenti
Fiorentina brutta, e si vedono affiorare anche segni di nervosismi tra i viola. Manca troppo spessore in campo, soprattutto in mezzo. Detto di Richardson, e sottolineata la prova davvero scialba e incolore di Beltran – le cose migliori le fa vedere in qualche chiusura difensiva... – bisogna sottolineare che Mandragora si è visto poco, a parte la pennellata per il gol-magia di Kean, e che Folorunsho offre centimetri e stazza ma prendergli le misure alla fin fine non è difficile. E, nella bruttura generale, ci sarebbe anche da recriminare sui cambi, perché quando l’avversario segna il 2-1 e tu butti dentro un difensore dai una strana impressione, moltiplichi la paura e l’imbarazzo.
Insomma, vediamo se le ultime 24 ore del mercato portano qualcosa, perché qualcosa serve. Anzi serve tanto, c’è Zaniolo che può fare l’esterno ma deve fare soprattutto l’uomo concentrato e senza grilli e non sarà facile. C’è Ndour che è un bel legno ancorché giovane, anche lui centimetri e stazza ma non certo rapidità. Ci vuole il dopo Bove, l’ideale sarebbe Fagioli, ma quanto c’è piaciuto intanto Frendrup anche se magari i puristi diranno che in campo fa altro, però che giocatore.
Probabilmente ci si dovrà adeguare al classico réfrain delle “soluzioni interne” per il vice Kean, visto che oltretutto Pesticcio Kouame pare ormai pronto a imboccare la Fi-Pi-Li (sono sincero, avrei referito lo scambio con Sanabria), e pure per il vice Dodo con Moreno, ma se partono Valentini e anche Comuzzo la difesa sembra di nuovo sguarnita, boh, ah già, c’è Pablo Marì, ma c’è? Il tempo stringe, vediamo come va la “zona Pradè”, mi permetto di esprimere forti dubbi.
Certo, la Fiorentina ha giocato male, se “giocato” è parola che si confà al contesto, pur mettendo in saccoccia i tre preziosissimi punti. Ma va detto che aveva di fronte un avversario in più. Tale Collu Giuseppe da Cagliari di anni 34 e spiccioli, alla quarta fischiata in serie A. Il peggiore in campo. Indecente. Scandaloso. Visto e inquadrato subito, nei primi 2’. Dodo sempre protagonista. Falciato al limite dell’area, nulla. Agguantato per la maglia e tirato giù in area, con tanto di chiamata al video Var, rigore netto, nulla. E giù almeno una ventina di decisioni ai limiti dell’incredibile se non del ridicolo, cartellini inesistenti affibbiati (Folorunsho), serie di cartellini sorvolati ai genoani, falli inventati, sensazione sgradevole di direzione a senso unico. Fossi Rocchi, ci ripenserei. E seriamente.
Ma comunque è andata, ora il recupero con l’Inter meno quei primi 16 o 17 minuti, giovedì sera. Senza Folorunsho, Pablo Marì, Zaniolo, Ndour e i magari tesserati di fine mercato, gioca chi era nelle liste quella maledetta domenica di dicembre. Poi lunedì, ma questa volta a campi invertiti, Palladino potrà schierare chi vuole. Con un’attenzione: l’Inter non sarà brillantissima, ma là davanti non c’è Cornet.
Piccolo episodio toccante a margine. Firenze non dimentica. Milan Badelj, entrato al minuto 82, è stato l’ultimo a lasciare il campo. Tra gli applausi del miniFranchi. Già, Firenze non dimentica. Fiorentina (4-2-3-1): De Gea; Dodo, Pongracic, Ranieri, Gosens; Richardson (56' Comuzzo), Mandragora; Folorunsho, Gudmundsson, Beltran (71' Parisi); Kean (82' Kouamé). All. Palladino.
Genoa (4-3-2-1): Leali; Sabelli (82' Badelj), De Winter, Vasquez, Martin; Masini (82' Ekhator), Miretti (66' Messias), Frendrup; Thorsby (66' Ekuban), Cornet (46' Vitinha); Pinamonti. All. Vieira.
Marcatori: 9' Kean, 30' Gudmundsson, 55' De Winter
Arbitro: Collu di Cagliari; assistenti Tolfo-Dei Giudici; quarto ufficiale Santoro; Var Gariglio-Paterna Note: ammoniti: 16' Beltran, 48' Folorunsho, 74' Comuzzo, 79' De Winter; angoli 8-1 Genoa; spettatori 19.088