Nel destino di Giancarlo Alessandrelli c’era il numero 12, quello che al tempo delle figurine Panini era il portiere di riserva. E lui lo ha fatto a Dino Zoff, un autentico monumento del calcio italiano, e a Giovanni Galli. Fare il dodicesimo per tanto tempo ti mette da una parte e dopo pochi anni saranno in pochi a ricordarti di te ma la storia di Alessandrelli è riportata all’attenzione degli amanti del calcio dal libro “Una storia bella” che l’ex portiere ha scritto insieme alla giornalista del Corriere di Arezzo Francesca Muzzi.
Nato a Senigallia, cresciuto a Roma, Alessandrelli già a 14 anni viene scoperto dalla Juve nella Ostiense del presidente Anzalone. Gli inizi sono promettenti, le qualità ci sono, e nel 1971 è terzo portiere con i bianconeri. Poi, vinto il campionato Primavera, va a farsi le ossa con la Ternana di Viciani in A e con l'Arezzo in B. Nella città toscana scelta come luogo per vivere, conosce Daniela, sua moglie. Poi, calcisticamente, il periodo sulla panchina della Juventus dietro al monumento Zoff che nella prefazione, affettuosa e sincera, riconosce di avergli tarpato le ali. Una grande esperienza sportiva e umana, a Torino, conclusa con la sfortunata e celebre partita Juventus Avellino 3 a 3 con i tre gol presi in 26 minuti da Alessandelli poco coperto da una difesa svagata.
Tappe successive sono Atalanta, Sanremese, Rondinella, il rilancio alla Fiorentina con l'infortunio che lo mette out. A Firenze era la riserva di Giovanni Galli nella stagione 1983-84 prima di chiudere la carriera nella Rondinella nell’86.
Il libro, scandito da capitoli densi di aneddoti, situazioni, personaggi celebri, entra poi nel secondo tempo della vita di Alessandrelli dove l'ex portiere mette a frutto il suo talento imprenditoriale. Mentre affianca la moglie Daniela nell'abbigliamento, ecco in Sardegna i locali del divertimento che radunano vip e diventano culla del gossip. Il Billionaire fa epoca. Suo socio diventa Flavio Briatore, vecchio amico con il quale poi tutto si incrina, e nel libro carrellata di situazioni e nomi celebri, tra cui Berlusconi e Lele Mora oltre a tante celebrità.
Alessandrelli racconta la sua vita per dimostrare che non era “solo” una figurina Panini di secondo piano.