Si è svolto stamani, sabato 23 gennaio, in Consiglio regionale della Toscana il convegno/seminario"Bambine e bambini in gioco. Le politiche pubbliche per i diritti dell'infanzia". La vicenda dell'appalto della scuola dell'infanzia, così come l'estensione dell'appalto nei nidi fiorentini, è stata oggetto di una lunga vertenza sindacale che la primavera scorsa ha visto la mobilitazione del personale, dell'utenza e grande attenzione della città. Ora la legge di Stabilità penalizza gli Enti locali riducendo la possibilità di assumere, con la riduzione del turn over dall'80% al 25%.
Secondo Daniela Lastri, ideatrice della giornata seminariale promossa da Sì Toscana a Sinistra “una sala piena, con posti in piedi, il sabato mattina per discutere di politiche pubbliche per l’infanzia è un ottimo segnale. Abbiamo riunito persone che in questi anni si sono battute per i diritti dell'infanzia e per servizi pubblici diffusi e di qualità. E’ urgente rilanciare gli investimenti sulla fascia d’età 0-6 anni, tornando a sostenere politiche di welfare oggi completamente abbandonate, come dimostra l'ultima legge di stabilità, che in nulla si differenzia da quelle degli ultimi anni.
Il Governo non ha stanziato nessuna risorsa, è un dato di fatto. Questo dei diritti dei bambini e delle bambine è un terreno su cui daremo battaglia incessantemente, qui in regione, nei comuni, a livello nazionale”.Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, nel suo intervento denuncia: “il fondo nazionale asili esiste solo formalmente, ma non c’è un euro dentro. Insomma, si fa una grande retorica sui diritti dei bambini e delle bambine ma nei fatti assistiamo all'agonia delle politiche pubbliche per l’infanzia e a continui tagli.
Firenze mostra in anticipo quale sarà la direzione scelta dal PD a livello nazionale, ossia la graduale privatizzazione anche di questo settore. Si intende appaltare pezzi di scuola dell’infanzia a cooperative amiche e far dilagare quel privato sociale a cui si vuol regalare adesso anche parte consistente della sanità. Questo porterà, naturalmente, ancora nuovo lavoro precario, sottopagato, sotto inquadrato il tutto sulle spalle dei bambini e della loro educazione”. Aggiunge Tommaso Fattori, allargando il ragionamento: “da una crisi si esce solo con investimenti pubblici qualificati e l’investimento in educazione e istruzione, a partire dalla fascia d’età 0-6 anni, è l’investimento più virtuoso.
Come lo è l’investimento in ricerca, a partire dalla ricerca di base. Tagliare il bilancio pubblico, nella speranza di far quadrare i conti, genera solo una continua riduzione del reddito nazionale e della produzione, avvitandoci in un circolo vizioso. Si dovrebbe investire e invece il governo fa esattamente l’opposto, pensando che tagliare sui bambini e sui diritti dell’infanzia sia un risparmio mentre, in realtà, è solo un enorme costo: un costo sociale e pure un costo monetario che sarà pagato dalla collettività.
O più probabilmente anche il Governo e il Pd sanno che non è un risparmio ma un costo e tuttavia perseguono coscientemente l’obiettivo di regalare ai privati anche questo settore”.Paolo Sarti, pediatra e consigliere regionale di Sì Toscana a Sinistra, nella sua relazione sottolinea come “l’attacco alla scuola pubblica è stato preparato da tempo, lavorando sulla delegittimazione mediatica dei pubblici dipendenti, insegnanti compresi, riducendo al minimo i finanziamenti, dirottati invece sulla scuola privata, ed esternalizzando alle cooperative funzioni che erano precipue del pubblico.
Oggi per il Governo è facile intervenire pesantemente sulla scuola con leggi che la stravolgono anche perché manca il “controllo” e l’opposizione dei cittadini e in particolare dei genitori, dirottati ad arte su aspettative e richieste improprie. I nidi e le scuole dell’infanzia rischiano di riassumere le antiche caratteristiche di posteggi “sicuri”. I diritti dei bambini rischiano di essere soppiantati dai diritti dei datori di lavoro e di questo ne sono chiaro esempio il fiorire di nidi aziendali e le prospettive di nidi h24”.
«Le gestioni con appalti rimangono a titolarità pubblica: il servizio rimane dunque pubblico ed è l’ente pubblico che ne risponde. Non si tratta di privatizzazioni. E la qualità rimane altissima, al pari della gestione diretta». Lo ha detto la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi replicando alle dichiarazioni del capogruoppo di ‘Sì Toscana a Sinistra’ Tommaso Fattori e di alcuni esponenti di Sel. «Il nuovo modello di gestione, come risulta dal monitoraggio effettuato dai nostri uffici dall’apertura dell’anno scolastico fino allo scorso dicembre – ha sottolineato la vicesindaca – si sta rivelando efficace soprattutto perché sono state immesse nuove energie nel servizio e sono emersi spunti per servizi innovativi collegati alla contemporaneità.
Si è dato vita a un'organizzazione complessa che presenta anche elementi critici, ma che ci ha consentito di far fronte ai bisogni educativi di tutti i nostri piccoli cittadini. Senza dimenticare che un secondo monitoraggio è ancora in corso ed è condotto in collaborazione col dipartimento di scienze della formazione e psicologia dell’università di Firenze». «Quanto alle cosiddette ‘cooperative amiche’ – ha aggiunto – si tratta di affermazioni gravi che è troppo facile fare così tanto per dire, senza circostanziare.
Chi ha usato queste parole deve renderne conto. Il Comune usa gli strumenti che la legge consente e prevede: le nostre gare d’appalto nei servizi educativi sono esemplari. È vero che devono migliorare le condizioni dei lavoratori del privato sociale ma non lo si fa certo trasformandoli in dipendenti pubblici. Lo si fa, piuttostrio, lavorando sui contratti collettivi del privato sociale». «Quanto poi alle politiche del PD sulla scuola, nessun finanziamento è stato distratto dalla scuola pubblica verso la privata – ha concluso la vicesindaca – il sistema ha ricevuto in questo ultimo anno finanziamenti e attenzione senza precedenti: tre miliardi di investimenti sull’edilizia scolastica, e il concorso per insegnanti più imponente della nostra storia con 67mila posti a concorso.
Di cosa si sta parlando? Credo che i cittadini siano stufi di chiacchiere e fuffa ideologica come quella che sentiamo anche oggi».
Il Consorzio Metropoli a distanza di 4 mesi dall’avvio del servizio esprime soddisfazione per i risultati raggiunti e per il lavoro svolto dalle Cooperative associate e dalle loro insegnanti nella gestione dei pomeriggi nelle scuole dell’infanzia comunali, in linea con quanto affermato dalla vicesindaca Cristina Giachi. “Gli obiettivi che ci eravamo posti sono stati raggiunti grazie alla serietà delle nostre cooperative e delle insegnanti – afferma Gianni Autorino, presidente Consorzio Metropoli - e grazie al costante interscambio e confronto tra coordinamento comunale e coordinamento consortile relativamente al monitoraggio sull’andamento del servizio in un’attività volta al miglioramento continuo dello stesso.
Il nostro modello organizzativo è supportato da una segreteria che si interfaccia costantemente con il coordinamento pedagogico e con tutte le insegnanti, con funzioni di monitoraggio e controllo. Inoltre, fin dall'inizio dell'anno scolastico il nostro personale è coinvolto in tutte i momenti centrali dell'attività, prende parte attivamente ai collegi docenti, alle riunioni con le famiglie e a tutte le iniziative previste dalla progettazione educativa. Tutte le nostre insegnanti partecipano all’elaborazione dei POF, alle gite didattiche, ai colloqui con le famiglie e agli incontri con le equipe specialistiche in presenza di casi particolari.
I rapporti con i colleghi comunali, qualsiasi ruolo rivestano, sono estremamente curati e sono improntati alla massima collaborazione con l’obiettivo della centralità educativa e del benessere del bambino”. Fra le iniziative prese dal Consorzio per garantire fin dal primo giorno di scuola le condizioni migliori per i bambini rientra l'applicazione di un modello gestionale in grado di dare risposte alle problematiche giornaliere, a garantire in tempo reale il controllo da parte dell’Ente Pubblico, fornendo tutte le informazioni necessarie, compresa la comunicazione quotidiana della sostituzione per assenza del personale titolare.
Per fare un esempio tutte le sostituzioni sono state garantite, con docenti supplenti che hanno titoli e formazione equipollente ai titolari. Anche la formazione dei lavoratori, sia quella obbligatoria, sia quella di carattere specialistico condivisa con il Comune e con l’Università di Firenze, che ne coordina e monitora la progettazione, è in testa alle priorità del Consorzio, poiché traduce in qualità e sicurezza il lavoro di tutti. “Per quanto riguarda i lavoratori - continua Autorino – la grande maggioranza del nostro personale è assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato; inoltre, al fine di garantire le migliori condizioni economiche possibili, all’avvio del servizio è stato sottoscritto un accordo integrativo con la CGIL.
Con tale accordo è stata garantita alle lavoratrici la continuità retributiva anche nei mesi estivi. Tutti i nostri lavoratori/lavoratrici, assunti con la qualifica di docente per la scuola dell’infanzia, hanno i titoli e requisiti previsti dalle normative vigenti. Il livello di confronto avuto con CGIL, dunque, si è rivelato fonte di oggettivi miglioramenti, sia in termine di gestione del servizio, sia in relazione alla tutela dei diritti dei lavoratori. In questa ottica lavoriamo per mantenere un confronto sereno con la Cgil, anche se non neghiamo di essere sorpresi da alcune dichiarazioni e dai questionari che sono in distribuzione nelle scuole e che in alcune domande, di fatto, includono ipotesi precostituite di risposta che penalizzano i lavoratori delle cooperative.
A nostro avviso queste modalità della CGIL, oltre a rischiare di mettere i lavoratori in conflitto tra loro, non concorrono assolutamente a garantire un clima di serenità, indispensabile al buon funzionamento dei servizi”.
Attraverso una circolare inviata alle famiglie per le iscrizioni alla scuola dell'infanzia (anno scolastico 2016/2017) e inviata per conoscenza alle insegnanti è stata comunicata l'intenzione dell'Amministrazione di:
- procedere alla statalizzazione delle scuole Villani, Vittorino da Feltre e Lavagnini, sempre che il Ministero dell'Istruzione fornisca il personale,
- estendere l'appalto per le attività educative pomeridiane già presente in 56 sezioni anche in altre scuole, senza sapere quali,
- attivare un Centro zero-sei per la Scuola Amendola e Nido d'Infanzia Piccolo Naviglio,del quale non sono note le modalità organizzative.