Livorno, 26 Giugno 2014 – Questa mattina “Stella” - un esemplare di tartaruga marina Caretta caretta curata nei mesi passati presso l’Acquario di Livorno – è stata rilasciata al largo delle Secche della Meloria, con un iniziativa organizzatadall’Acquario di Livorno, in collaborazione con ARPAT e la Capitaneria di Porto di Livorno, nell’ambito del coordinamento spiaggiamenti della Regione Toscana.
Molte le persone che hanno partecipato in prima persona a questa emozionante iniziativa, contribuendo così alla Fondazione Acquario di Genova Onlus per i progetti di salvaguardia e conservazione di tartarughe e testuggini.
L’escursione di rilascio della tartaruga, in linea con la mission di Costa Edutainment S.p.A. che gestisce l’Acquario di Livorno,ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare ed educare pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici attraverso la conoscenza e l’approfondimento delle specie animali e dei loro habitat. Le attività di assistenza alle tartarughe in difficoltà vengono svolte in collaborazione con l’ARPAT e la Capitaneria di Porto nell’ambito della rete toscana degli spiaggiamenti coordinata dalla Regione Toscana.
L’appuntamento era alle ore 8.45 al molo, situato davanti al monumento dei “4 Mori” in Piazza Micheli a Livorno. Prima della partenza, un veterinario Costa Edutainment e lo staff acquariologico dell’Acquario di Livorno hanno mostrato l’animale ai partecipanti, indicando loro le principali caratteristiche ed i suoi aspetti distintivi. Da qui, alle ore 09.30 è avvenuta la partenza si è salpati con un’imbarcazione della Guardia Costiera di Livorno – con cui è stato trasportato l’esemplare “Stella” – el’ammiraglia “Superba” di Toscana Mini Crociere S.r.l. – una moderna e veloce motonave utilizzato in quest’occasione per trasportare il pubblico partecipante all’iniziativa fino al largo delle Secche della Meloria dove è avvenuto il rilascio.
Durante la navigazione, a bordo della motonave, era presente un biologo dell’Acquario di Livorno che ha fornito al pubblico tutte le spiegazioni di biologia sull’animale ed i pericoli che li minacciano, sodisfacendo ogni più particolare curiosità dei presenti.
Approfondimenti
Soddisfazione espressa dai numerosi partecipanti che al rientro, avvenuto intorno alle ore 11.00, hanno dichiarato di aver apprezzato l’iniziativa, una buona occasione per vivere in prima persona una esperienza così emozionante ed unica.
L’escursione di rilascio delle tartarughe, in linea con la mission dell’Acquario di Genova,ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare ed educare pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici attraverso la conoscenza e l’approfondimento delle specie animali e dei loro habitat.Grazie alla partecipazione del pubblico, coperte le spese, il ricavato dell’iniziativa verrà devoluto alla Fondazione Acquario di Genova Onlus per i progetti di salvaguardia e conservazione di tartarughe e testuggini, tra cui il Progetto Emys e l’attività di pronto soccorso Caretta caretta.
La storia e le caratteristiche
Stella – ritrovata da un diportista in evidente stato di difficoltà il 13 gennaio 2014 nelle acque antistanti il porto di Livorno, presso le secche della Meloria – è stata consegnata prima alla Capitaneria di Porto di Livorno, dopodiché affidata alle cure dello staff dell’Acquario di Livorno – Costa Edutainment.
Al momento del ritrovamento l’animale – un esemplare giovane in cui non è ancora possibile definire il sesso – pesava 2,6 kg e presentava un carapace di 30 cm di larghezza e 28 cm di lunghezza.
Lo staff dell’Acquario di Livorno, con il supporto dei Servizi veterinari di Costa Edutainment S.p.A., ha accolto l’esemplare nelle vasche di quarantena della struttura di Livorno sottoponendolo ad accurati controlli diagnostici volti a valutare lo stato di salute dell’animale ed impostare l’eventuale terapia. Stella è stata sottoposta ad indagine neurologica, radiografica ed ematologica da cui è emerso un un’infezione polmonare con difficoltà ad effettuare apnee prolungate, stato di malnutrizione e disidratazione. Altri esami hanno evidenziato la presenza di numerosi residui di plastica ingeriti accidentalmente e probabilmente scambiati per meduse.
Lo staff ha curato Stella e gli esami di controllo – ripetuti dopo circa 3 settimane – hanno evidenziato una riduzione dei parametri dell’infezione determinando un prolungamento della terapia di ulteriori due settimane .
Il nome “Stella” - scelto dallo staff dell’Acquario di Livorno per questo esemplare - è dovuto alla conformazione del carapace, che negli esemplari giovani di Caretta caretta si presenta appunto “stellato”. Con il trascorrere degli anni invece, i margini esterni del carapace si smussano fino a perdere questa caratteristica distintiva.
Oggi l’animale ha un peso di circa 4,5 kg e gode di ottima salute: “Stella” è pertanto pronta per tornare libera di nuotare nuovamente nel mare, grazie a questo rilascio organizzato dall’Acquario di Livorno, in collaborazione con ARPAT e laCapitaneria di Porto di Livorno, nell’ambito del coordinamento spiaggiamentidella Regione Toscana. Ha contribuito alla realizzazione di questa iniziativa anche la società Toscana Mini Crociere S.r.l., che ha messo a disposizione l’imbarcazione per i partecipanti.
La Caretta caretta, specie tipica delle regioni temperate, è sostanzialmente carnivora. Vive in mare aperto, ma ritorna alla terraferma per il fondamentale e delicato momento della riproduzione. Nel periodo della deposizione predilige spiagge in prossimità di coste rocciose, con fondali sufficientemente sicuri e ricchi di risorse alimentari.
Tutte le tartarughe marine sono tutelate dalla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S, la convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione), la cui applicazione è affidata e coordinata a livello nazionale dall’organo Corpo Forestale dello Stato – servizio C.I.T.E.S.
Questi animali, infatti, spesso subiscono danni e sono sottoponibili a ricovero per varie cause, tra le principali:
interferenze con le attività di pesca, principalmente dovute ai palamiti (è frequente la presenza di ami nella cavità boccale o nel tratto digerente, spesso evidenziato dal filo di nylon che fuoriesce ai margini della bocca) o alle reti (possono causare ferite, mutilazioni e, nel peggiore dei casi, il soffocamento degli animali);
ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili;
impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo (più di rado altrove);
patologie varie e traumi, sopracitati, che provocano lo spiaggiamento dell’animale (la tartaruga marina si spinge sul litorale esclusivamente per deporre le uova, ma non sono mai stati segnalati casi di riproduzione sulle spiagge della Liguria);
inquinamento con petrolio.
Ogni volta che una tartaruga viene soccorsa, la cosa migliore da farsi è informare subito le autorità competenti (Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto), contattando la centrale operativa della Guardia Costiera al numero telefonico 0586/826.070 le autorità stabiliranno a quale istituto affidarla per le eventuali cure.
Per l'emergenza in mare è attivo il numero blu 1530 gratuito sul tutto il territorio nazionale ed attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno.