La Giunta regionale si riunisce in Mugello

Torrente Rovigo: vietata alla popolazione la raccolta dei rifiuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 Marzo 2025 23:50
La Giunta regionale si riunisce in Mugello

Si terrà a Casaglia, tra Borgo San Lorenzo e Marradi, la seduta della Giunta regionale di lunedì prossimo, 31 marzo. La scelta, fatta dai vertici regionali, vuole sottolineare l’attenzione sulla situazione del Mugello, colpito dal maltempo e dalle frane.

“La seduta, che tradizionalmente si svolge in piazza Duomo a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, lunedì si svolgerà in via straordinaria a Casaglia - spiega il presidente Eugenio Giani -, paese che si trova sulla strada regionale 302, arteria che collega Borgo San Lorenzo a Marradi. Abbiamo fatto questa scelta per dare un segnale tangibile della nostra volontà ferma di intervenire in maniera rapida con un piano speciale per il Mugello, l’Alto Mugello e la Val di Sieve, territori così duramente colpiti dal maltempo”.

Approfondimenti

Nei giorni scorsi si è tanto parlato di una frana sulla SP477 nel comune di Palazzuolo Sul Senio che ha riportato alla luce una vecchia discarica di rifiuti urbani e ha riversato nel sottostante fiume Rovigo una quantità ingente di plastiche, sacchetti e manufatti di varia natura.

Il Sindaco di Palazzuolo sul Senio ha firmato un'ordinanza con la quale si stabilisce, con effetto immediato, di vietare l'accesso alla popolazione per la raccolta dei rifiuti lungo tutta l'asta del Torrente Rovigo, dopo che il maltempo eccezionale del 14 e 15 marzo scorso ha provocato la riapertura di una discarica degli anni ‘70, e di consentire l'accesso esclusivamente all'asta del Torrente Rovigo, in qualunque momento, senza limitazioni alle Ditte incaricate per lavorazioni, ai mezzi di soccorso, ai tecnici incaricati dall'ente alla verifica delle criticità oltre ai mezzi d'opera autorizzati, Forse dell'Ordine ed agli Enti direttamente coinvolti nella gestione delle criticità.

L’emergenza derivante dai rifiuti dispersi sulle sponde del fiume Rovigo, in località Le Spiagge è stata al centro del tavolo di coordinamento convocato ieri dall’assessora regionale all’ambiente Monia Monni. All’incontro hanno partecipato la Prefettura di Firenze, i sindaci di Palazzuolo sul Senio e Firenzuola, l’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (ATERSIR), gli uffici tecnici di Regione Toscana e Regione Emilia-Romagna, l’Agenzia per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) e il gestore Hera Ambiente.

E’ stata espressa la necessità di un intervento coordinato per proteggere il territorio. “Era necessario riportare sotto un’unica cabina di regia tutti gli interventi in corso – ha detto Monni - per garantire efficienza e rapidità in un’area di straordinaria bellezza, che merita tutta la nostra attenzione. Le reti di contenimento dei rifiuti sono quasi completamente installate, compatibilmente con i livelli del torrente, per fermare la dispersione a valle. Anche gli interventi sul versante colpito dalla frana saranno portati avanti con la massima prudenza, perché la sicurezza degli operatori viene prima di tutto”.

Secondo le prime stime fornite da Hera, che l’assessora ha ringraziato per la disponibilità e l’impegno, il ritmo di rimozione dei rifiuti e dei fanghi sarà di 30-40 tonnellate al giorno, con l’obiettivo di concludere il lavoro nel minor tempo possibile, compatibilmente con le condizioni meteo e la sicurezza delle operazioni. Tuttavia, molte delle zone interessate sono pericolose e difficilmente raggiungibili, il che rende necessari sopralluoghi tecnici approfonditi prima di procedere con qualsiasi intervento.

La raccolta dei rifiuti trasportati dall’acqua lungo il torrente e nelle aree a valle sarà gestita in modo centralizzato, sotto il coordinamento di Hera, con personale specializzato che valuterà anche le condizioni di sicurezza. Prima di ogni azione, sarà fondamentale stabilire con precisione le modalità operative più adeguate per garantire un intervento efficace e sicuro.

Riguardo alla disponibilità di volontari ad intervenire, l’assessora ha ricordato che il senso civico è prezioso, ma prima di qualsiasi azione serve la valutazione di tecnici specializzati. “Voglio essere chiara – ha spiegato Monni - vedere tante cittadine e cittadini pronti a rimboccarsi le maniche per aiutare è un segnale bellissimo. È la dimostrazione di un senso civico forte, di amore per il proprio territorio. Ma in questo momento le condizioni di sicurezza non ci permettono di coinvolgere volontari non specializzati.

Alcune aree sono pericolose, e in queste condizioni è essenziale verificare i rischi prima di attivare qualsiasi operazione”. “Dopo un’attenta valutazione tecnica e un sopralluogo con esperti e tecnici di ARPAT – ha aggiunto - individueremo le zone più sicure in cui sarà possibile coinvolgere il volontariato. Questo processo è fondamentale per garantire che l’aiuto prezioso dei cittadini possa essere organizzato in modo sicuro ed efficace”.

Monni ha poi voluto ringraziare la Prefetta di Firenze, Francesca Ferrandino, per la convocazione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica nel pomeriggio di oggi. “È un segnale importante della massima attenzione che vogliamo garantire su questa vicenda. Le informazioni emerse dal tavolo di ieri saranno valutate con cura, e i Sindaci di Palazzuolo sul Senio e Firenzuola potranno adottare specifiche ordinanze per interdire l’accesso alle aree a rischio, proteggendo la popolazione”.

“Questa alluvione - ha concluso l’assessora - ha lasciato cicatrici profonde sul nostro territorio, ma la Toscana sa reagire. Con responsabilità, impegno e coordinamento, rimetteremo in sicurezza questo luogo e lo restituiremo alla bellezza che merita”.

"Ieri mattina ho effettuato un sopralluogo insieme a due operatori del soccorso alpino, Stefano Rinaldelli (presidente regionale) e Daniele Cecconi (operatore della delegazione appenninica), con i quali ho raggiunto il letto del fiume Rovigo e percorso un lungo tratto del fiume constatando di persona l’enormità del fenomeno -dichiara la consigliera M5S Silvia Noferi- La protezione civile regionale insieme al sindaco di Palazzuolo Sul Senio Marco Bottino, con il quale ho avuto un colloquio, mi ha spiegato che è riuscito a liberare la SP 477 dalle numerose frane in tempi record e adesso sta lavorando per consolidare con delle palificazioni il piano stradale nel punto dove è venuta fuori la discarica.

È evidente che bisognerà intervenire per il consolidamento dei versanti lungo strada, ma nell’immediato, c’è la necessità di rimuovere con urgenza questa enorme mole di materiale dal letto e dalle rive del fiume, prima che si disperdano in una superficie sempre più ampia deturpando un paesaggio naturale, prima incontaminato. Il problema è capire come.

Al momento sono state messe delle reti trasversalmente al fiume che purtroppo non hanno impedito la corsa verso valle dei rifiuti, alcuni dei quali sono di piccole dimensioni e passano facilmente fra le maglie; inoltre in caso di ulteriori piogge, le reti, appesantite dal deposito di migliaia di sacchetti, potrebbero essere travolte dalla furia delle acque torrentizie.

C’è da dire anche che la conformazione orografica del luogo appare di impossibile accesso a mezzi meccanici e difficile anche a persone non abituate ad operare in situazioni critiche in montagna perché il fiume scorre in una gola con alte pareti rocciose.

Il grande numero di frane che ha interessato il territorio dell’Alto Mugello nel mese di marzo, sembra il frutto di una serie di concause che iniziano con l’evento sismico e si aggravano con le sempre più frequenti allerta meteo causate dal cambiamento climatico in atto.

Ho ritenuto quindi opportuno, presentare un’interrogazione al Presidente e alla Giunta Regionale, per sapere quale soluzione tecnica verrà adottata per la bonifica del Rovigo e consolidare il terreno nelle montagne del Mugello, cosa che si potrà fare efficacemente solo dopo un’accurata analisi scientifica delle cause, visto che in questi giorni in Consiglio Regionale si sono sentite le tesi più bizzarre e strampalate da parte dei negazionisti del cambiamento climatico che non perdono occasione per fare sterili polemiche a fini elettorali".

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