Il presidente del Consiglio comunale ha ricordato Giuseppe Matulli

Guccione: "Uomo dagli alti ideali, di grande sensibilità, di profonda cultura, di intelligenza politica acuta"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 febbraio 2025 18:08
Il presidente del Consiglio comunale ha ricordato Giuseppe Matulli

Il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione ha ricordato, in apertura di seduta, Giuseppe Matulli ad un anno dalla morte.

“Proprio in questa sala che già nel maggio scorso è stata sede di un convegno a lui dedicato: “Beppe Matulli 1938/2024 Un uomo a cavallo del millennio”, per iniziativa della Cgil Toscana, il “Gruppo del tè”, l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea e la rivista Idee di Governo, in collaborazione con il Comune di Firenze e con il patrocinio della Regione Toscana.

Ex deputato Dc, sottosegretario alla Pubblica istruzione per cui lavorò a una riforma che raccolse consensi da tutti gli schieramenti politici, salvo non andare in porto per la fine prematura della legislatura, Matulli, come noto, fu anche consigliere regionale in Toscana, e vicesindaco di Firenze per sette anni nelle giunte guidate da Leonardo Domenici. Sindaco di Marradi, suo comune d’origine, presidente provinciale di Firenze del Ppi, assessore alla Cultura a Scandicci. In ultimo – ha proseguito il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione – anche presidente dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana.

È forse per il progetto delle tramvie però, di cui è stato tra gli artefici, ad esser ricordato da molti in città.

Alla sua morte, la Fondazione Don Milani ha pubblicato un ricordo molto bello, e commosso, in cui tra le altre cose lo si ricordava come “uomo libero, studioso del pensiero di Alcide De Gasperi, amante del dialogo, capace della rara virtù dell’ascolto, sempre disponibile del generoso consiglio”.

Un uomo dagli alti ideali, di grande sensibilità, di profonda cultura, di intelligenza politica acuta, capace di estrema tenacia nel portare a termine i progetti in cui credeva e per cui si è speso allo stremo. Vedi proprio il progetto della prima tramvia cittadina, col quale ha contribuito a disegnare la città del futuro, la Firenze di oggi.

Ma senza volere e potere, qui, ripercorrere tutte le tappe di una vita fitta e attiva come poche, i suoi tanti traguardi, mi piace oggi richiamarne la memoria ripercorrendo i suoi primi passi di ragazzo, o poco più, quando giovane ricercatore universitario, aveva collaborato insegnando statistica proprio ai ragazzi di Barbiana.

È ormai universalmente condiviso che, come persone umane, siamo una commistione di natura e cultura. Ecco, mi piace pensare che nel terreno fertile della coscienza e dell'intelligenza di quel ragazzo, studente di Economia, il seme della scuola di Don Milani abbiamo immesso una luce, un input a intraprendere un percorso che migliorasse la vita di più persone possibile, seme poi germogliato nell'insegnamento, nel lavoro politico, nel contribuire a progettare nuovi modi di vivere la città.

Matulli è stato anche un camminatore, un alpinista anzi. Ecco, mi vien da pensare che non sia un caso. La montagna, con il suo ambiente severo e incontaminato, con la bellezza di cui è capace, è anche un contesto che comporta fatica, rischi, che non può essere affrontata in solitudine in sicurezza, anche se può riservare parentesi di sollievo dai rumori del mondo.

Me lo immagino così, che cammina insieme ad altri per un sentiero in salita e che a un certo punto rallenta per adattare il passo a chi è un po’ più lento, o che ha semplicemente deciso di deviare un attimo per guardarsi intorno, per sondare altre vie. Le vette, in montagna, si raggiungono aggiustando il passo, coordinando il respiro, sostenendosi a vicenda. Con la sua vita – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione – ha dimostrato di farlo quotidianamente, in qualsiasi contesto e a qualsiasi altitudine si trovasse”. 

In evidenza