Sabato 24 luglio alle ore 9.30 di fronte ai cancelli della GKN di Campi Bisenzio avrà luogo una grande manifestazione nazionale a sostegno dei lavoratori licenziati.
"Anche noi - si legge in una nota di Potere al Popolo - abbiamo deciso di raccogliere l'appello dei 500 lavoratori e lavoratrici della fabbrica: Insorgiamo!
La vicenda GKN infatti non riguarda solo le maestranze dello stabilimento di Campi. Riguarda tutte e tutti noi.
In primo luogo perché GKN è stato il licenziamento di massa più grosso dallo sblocco dei licenziamenti, attuato in modo piratesco da un fondo di investimento statunitense. Ci avevano detto che non sarebbe successo nulla, che i titolari di impresa avrebbero utilizzato la Cassa integrazione "raccomandata" da Governo Draghi e Confindustria, con la complicità, peraltro ipocritamente mascherata da successo, dei dirigenti dei Sindacati Confederali. A tre settimane dal 1 luglio, contando solo i licenziamenti Whirpool, GKN, Timken, Gianetti Ruote, Rotork, Ansor, Shilo, Vitesco, siamo ben oltre i 1200 dipendenti licenziati. E questa è solo la punta dell'iceberg, perché non si conta l'indotto, le ditte esternalizzate e le migliaia di imprese che non fanno notizia. Senza considerare poi il milione di posti di lavoro più o meno precari persi durante la pandemia.
La verità è che lo sblocco dei licenziamenti ha mostrato le falle di un sistema paese, del complesso dei trattati europei e di uno Stato al servizio degli imprenditori e nemico dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto se giovani e donne".
Anche Sinistra Italiana Toscana aderisce e partecipa alla manifestazione nazionale del 24 luglio a sostegno dei lavoratori e lavoratrici della GKN. "La GKN - si legge in una nota - è un caso nazionale, non è solo Campi Bisenzio.
Siamo molto preoccupati di come la GKN possa diventare solo uno dei tanti siti industriali che verranno cancellati dalla finanza predatoria.
Il governo ha tolto il blocco dei licenziamenti, dando una copertura politica alle scelte di questi imprenditori.
In Toscana ci sono 50 crisi aziendali aperte, conosciamo tutti come si è conclusa la lunga vicenda Bakaert: tante passerelle, tante solidarietà e poi 300 licenziamenti.
Non si può ripetere la stessa storia con la GKN.
Oggi è giunto il tempo di impedire a chi fa solo finanza di acquisire la guida di gruppi industriali e sono necessarie politiche industriali con un ruolo forte dello Stato e un piano industriale per il nostro Paese.
Il governo convochi la proprietà e utilizzi tutti gli strumenti a sostegno dei lavoratori e per il reintegro nel posto di lavoro. Non sono ammessi i silenzi del ministro Giorgetti o del presidente Draghi".