​'Fuori Binario' sulle morti dei senza dimora di Piazza Tasso

"Molto preoccupati per gli esiti delle autopsie. L’auspicio è che si tratti di morte naturale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 Aprile 2025 16:38
​'Fuori Binario' sulle morti dei senza dimora di Piazza Tasso

La posizione di "Fuori Binario" sulle morti dei senza dimora di Piazza Tasso. 

La redazione di Fuori Binario, il giornale dei e delle senza dimora di Firenze, è sgomenta per la morte in Piazza Tasso delle due persone che vivevano in strada. E siamo molto preoccupati per gli eventuali esiti delle autopsie. L’auspicio è che si tratti di “morte naturale”, se è naturale morire di povertà e stenti in una società ricca ma carica di diseguaglianze come la nostra. Ricorderemo le due vittime insieme agli abitanti del quartiere stasera alle 19 in piazza, sotto la nostra redazione. Invitiamo tutta la città a partecipare affinché queste morti non siano vane.

Approfondimenti

Abbiamo dato conto del fenomeno delle morti tra i senza dimora proprio nel numero di Fuori Binario diffuso in questi giorni, quello di aprile. Ne ha scritto Felice Simeone, attivo da oltre 20 anni nella nostra redazione, che ha curato anche l’infografica che alleghiamo grazie ai dati della Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora. Ecco un sunto.

*I numeri e le cause del fenomeno*

Lo scorso anno in Italia sono stati 434 i senza dimora deceduti, 32 di essi in Toscana, e siamo già a 120 nel 2025. L’età media delle persone decedute è molto bassa, pari a 44,9 anni; l’aspettativa di vita è di fatto dimezzata rispetto a chi non vive questa condizione. Si muore per malattia e condizioni sanitarie inadeguate (39%); le morti traumatiche per aggressioni, incidenti, e suicidi, tra i senza dimora sono il 47% del totale, mentre tra chi non vive questa condizione il 4%. Il 32% viene trovato in luoghi all’aperto, proprio come oggi in Piazza Tasso. I giovani sotto i 29 anni rappresentano circa il 20% dei decessi totali e il 20% di loro è morto in carcere. Sono la fascia più colpita dopo i cinquantenni. È evidente che la vita in strada espone a rischi maggiori e soprattutto amplifica gli effetti di eventi che in condizioni di sicurezza incidono molto meno.

*Torna il tema della sicurezza*

Ecco un plastico esempio di cosa significhi “sicurezza” per un senza dimora. Servirebbero più posti letto, più case popolari, più equità fiscale, più lavoro buono e fuori dalle logiche di sfruttamento, più sanità di facile accesso, un reddito di cittadinanza all’altezza: più “sicurezza sociale” in sintesi. A garantire la loro sicurezza non servono zone rosse, ordinanze vessatorie, telecamere, panchine anti riposo, grate anti seduta e tutte quelle vessazioni legate alle politiche securitarie di ordine pubblico e di decoro urbano.L’”emergenza” senza dimora non è un’emergenza. È semplicemente il frutto di scelte politiche che producono povertà e morte.

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