Il numero odierno del Rapporto Centro del Sole 24 Ore, dedica il focus di apertura all’intervista al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Negli ultimi mesi la Toscana ha già rimodulato 264 milioni di fondi europei del settennato 2014-2020, destinando 115 milioni a un bando che finanzia gli investimenti delle imprese, 10 milioni per l'innovazione digitale, 18,5 milioni per la filiera del turismo e fondi anche per l'agricoltura.
“Combineremo le risorse nazionali per l’emergenza con quelle per lo sviluppo e investimenti che potranno derivare dal bilancio regionale, di fondi europei per il prossimo settennato 2021-2027 e dai programmi Recovery Fund e New Green Deal” spiega Giani al Rapporto Centro.
Tra i nodi ereditati dalla nuova Giunta regionale c’è quello delle società fieristiche di Firenze, Arezzo e Carrara, contenitori di saloni espositivi e congressi (65 mila metri quadrati coperti a Firenze, di cui 55mila nella storica Fortezza da Basso, a pochi passi dal centro città; 20mila mq ad Arezzo; 34mila a Marina di Carrara) ora falcidiati dalla pandemia che però, già prima dell’emergenza sanitaria, avevano conti poco brillanti e un destino da scrivere. Tutte e tre le società fieristiche sono partecipate dalla Regione (ha il 32% di Firenze Fiera, il 40% di Arezzo Fiere e il 36,4% di Imm- CarraraFiere), insieme con istituzioni locali e associazioni di categoria, e tutte organizzano direttamente un numero limitato di eventi, affittando per lo più gli spazi a società specializzate (come nel caso delle fiere fiorentine della moda affidate a Pitti Immagine).
Nella Conferenza Stato Città del 12 novembre scorso sono stati approvati gli schemi di decreto riguardanti il ristoro delle minori entrate per i Comuni. La quota di ristori approvata dalla conferenza stato città del 12 novembre per la toscana è pari a 67 milioni, che si sommano ai 36 di luglio per un totale di 103 milioni. Qui il dettaglio Comune per Comune toscano. Gli scemi di decreto derivano dalle disposizioni del dl n.104/2020, che integrano quanto già disposto dal DL n.34/2020 (artt. 177, 180, 181) e completano i seguenti ristori inizialmente stabiliti con il dl 34.
L’opportunità è doppia: i laboratori di ricerca industriale e applicata da un lato, pubblici e privati, che possono così farsi meglio conoscere, e le imprese dall’altro, capaci in questo modo di valutare le soluzioni, le competenze, le attrezzature e le conoscenze offerte per innovarsi e restare competitive. L’obiettivo è unico: far crescere il sistema economico toscano delle piccole e medie imprese e creare un collegamento più stretto tra mondo produttivo e ricerca. Gli uffici della Regione annunciano che dal 2 dicembre ci si potrà di nuovo iscrivere al MapLab, il repertorio per l’appunto dei laboratori di ricerca industriale ed applicata e dei dimostratori tecnologici presenti in Toscana.
Lo si potrà fare dalla piattaforma on line, punto di accesso facilitato per le imprese che vogliono innovarsi ed ecosistema, all’interno della strategia dell’industria 4.0, nato per favorire il trasferimento tecnologico e promuovere i processi di digitalizzazione.
“Le imprese toscane hanno bisogno di innovarsi – sottolinea l’assessore regionale all’economia Leonardo Marras – E’ importante per rimanere competitivi sui mercati”. “In Toscana – spiega - siamo bravi, a partire dall’università, a fare ricerca ed innovazione e di meno a volte ad attivare imprese innovative. Le aziende della regione, anche le piccole e medie, dimostrano una rinnovata voglia ad investire. Sono reattive, anche in questa fase complicata e difficile. A volte manca però una reciproca conoscenza approfondita tra i due mondi”. “La piattaforma messa a disposizione – conclude - pensiamo che possa essere un aiuto nel colmare questo vuoto, nell’accelerare la digitalizzazione oggi essenziale e magari anche nell’evoluzione dei processi produttivi in termini di sostenibilità ambientale, a cui il futuro mercato sarà probabilmente più attento che in passato”.
Ad oggi il MapLab, consultabile liberamente sulla piattaforma www.cantieri40.it, conta 325 laboratori pubblici e privati che operano in Toscana, di cui 151 con competenze specifiche per lo sviluppo di tecnologie di produzione, 152 specializzati in tecnologie digitali per il manifatturiero 4.0, 51 che si occupano in modo specifico di cybersecurity e 747 professori e ricercatori con competenze esperti di tecnologie abilitanti nell’ambito di nuovo del 4.0. L’iscrizione a MapLab è su base volontaria, a titolo gratuito e rivolta ad organismi di ricerca pubblici o privati, ad infrastruttura di ricerca o ad imprese, purché siano soggetti gestori di laboratori di ricerca e trasferimento tecnologico o di laboratori di prove e analisi rivolti a terzi, abbiano sede operativa in Toscana e, siano dotati di personalità giuridica.