Il caso ha fatto discutere finendo presto sui social dove il conto non è passato inosservato fino all'altro capo del mondo. La Confcommercio Ascom di Venezia ha deciso di rimborsare i turisti giapponesi che hanno pagato 1100 euro per una frittura di pesce e quattro bistecche. Aldo Mario Cursano, Vicepresidente di Fipe e Presidente di Fipe Toscana, a nome della Federazione Italiana Pubblici Esercizi si rivolge ai turisti nipponici protagonisti del caso Venezia, "Inviteremo a Firenze i quattro turisti giapponesi per degustare il nostro piatto più tipico nientemeno che presso l'Accademia della Fiorentina. Desideriamo far comprendere loro, prima che rientrino in patria, quanto la ristorazione e il cibo italiani meritino un ricordo ben diverso da quanto hanno vissuto".
"L'Accademia della Fiorentina è stata costituita da un gruppo variegato tra rappresentanti dell'Associazione Fiorentina Macellai, artisti, uomini di cultura, ristoratori, con lo spirito di valorizzare e diffondere gli aspetti enogastronomici, culturali e storici legati alla fiorentina quale simbolo della città di Firenze", prosegue Cursano. "L'Accademia della Fiorentina ha lo scopo di apprezzare e far apprezzare la costata del vitello adulto, tagliata alla maniera dei Beccai fiorentini secondo i canoni della più autentica tradizione: cotta alla griglia sui carboni ardenti di rovere nel rispetto dell'arte gastronomica fiorentina.
Attraverso questa esperienza preziosa e indimenticabile vogliamo risarcire, anche moralmente, i quattro turisti, perché la fiorentina è storia, è cultura, è qualità, è passione, così come tutto il cibo italiano. E proprio il nostro cibo è il motivo per cui i turisti che hanno visitato il nostro Paese desiderano tornarci al più presto. Auspichiamo che, nonostante tutto, questo valga anche per i nostri quattro ospiti, e noi ci impegneremo come Fipe per trasformare una brutta vicenda in un piacevole ricordo".Appena venuto a conoscenza di quanto accaduto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha immediatamente dato mandato alla Polizia Locale di avviare una dettagliata attività investigativa per fare la massima chiarezza sui fatti accaduti.
“Al termine delle indagini - ha dichiarato il sindaco - saranno valutate tutte le azioni per la tutela dell'immagine della Città. Siamo attenti da sempre alla promozione di un turismo sostenibile, ma non possiamo tollerare tali comportamenti individuali, che mettono in cattiva luce una consolidata tradizione di ospitalità di Venezia. Ci sono centinaia di esercizi pubblici solo nella Città antica, dobbiamo difendere il buon nome di chi si comporta correttamente, rispettando le regole e proponendo una ristorazione di qualità”.
Un nucleo della Polizia Locale, congiuntamente con il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell'Ulss 3 Serenissima e i NAS dei Carabinieri di Treviso, si è recato sul posto dove sono state accertate e contestate una serie di violazioni che porteranno a sanzioni per migliaia di euro. Sentita anche la guida turistica autorizzata di lingua giapponese, la quale ha contribuito alla ricostruzione dei fatti accaduti il 5 dicembre scorso.
“Gli accertamenti di questi giorni, che hanno rilevato una serie di irregolarità, sia amministrative che igienico-sanitarie, - ha spiegato la direttrice dei Servizi al Cittadino e Imprese del Comune di Venezia, Stefania Battaggia - daranno seguito anche alle previste sanzioni accessorie, tra le quali la temporanea chiusura dell'esercizio, mentre altri provvedimenti riguarderanno l'obbligo di ripristinare i requisiti organizzativi e strutturali carenti. Gli stessi uffici attendono la conclusione degli accertamenti per le violazioni amministrative, rimanendo a disposizione nel caso in cui vi fossero rilevi di maggior gravità, anche penale”.
“Invitiamo tutti, dai residenti agli ospiti della città, - ha concluso il sindaco – a denunciare tempestivamente agli organi di Polizia di Stato o Polizia Locale o Carabinieri o Guardia di Finanza comportamenti illegittimi da parte di esercenti o di chiunque altro a tutela sia dei consumatori, sia della stragrande maggioranza degli operatori che svolgono il proprio lavoro in maniera professionale e nel pieno rispetto delle regole. A Venezia l’ospitalità è sacra: puniremo questi disonesti, difendendo in ogni modo l'immagine della città."