Il Consiglio comunale di Firenze, presieduto da Luca Milani, si è riunito oggi 27 giugno alle 14,30 nel salone dei Duecento di Palazzo Vecchio. In apertura l’ora dedicata ai Question Time. In corso di discussione i seguenti argomenti: “Nuova pista aeroporto Peretola-ci si riprova?”. “In merito al ricorso al Tar sui fondi del Pnrr dello Stadio A. Franchi di Firenze”. “Tempo di durata della luce gialla semaforica”. “Transito e parcheggi per agenti polizia caserma Dionisi”. “Ripristino degli sportelli fisici dedicati alle necessità dei cittadini”. “Liceo artistico L. B. Alberti e ambulanti. Esiste un pericolo di sicurezza?”. “A quando i diversamente abili in vacanza?”.
Dopo le comunicazioni e le domande d’attualità, dibattuta la delibera dell’assessora Benedetta Albanese su: “Contenzioso tributario con Comune di Bagno a Ripoli. Imposta Municipale Propria (IMU) annualità 2014-2015-2016-2017 - Proposta riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi art. 194 c. 1 let. a) D. Lgs. 267/2000 e s.m.i. (TUEL)”.
A questo proposito, l’intervento del consigliere della Lega Massimo Sabatini:
“La vicenda è assolutamente lineare, abbiamo sentito dire dalla maggioranza. Vero: noi aggiungiamo, lineare e troppo lunga. Il Comune di Firenze possiede molti immobili nel territorio di Bagno a Ripoli. Rifacendosi a una norma che esenterebbe dal pagamento dell’Imu alcune categorie, il Comune di Firenze non paga. E quando l’amministrazione di Bagno a Ripoli contesta invece il pagamento (perché quella norma non risulta applicabile), invece di pagare subito, decide di continuare a non pagare, fa ricorso e va in tribunale, col risultato che non solo il nostro Comune è condannato a pagare, ma potrebbe andare incontro ad ulteriori spese.
Una vicenda lineare, ma anche beffarda: il Comune campione di multe ai cittadini condannato per non aver pagato un tributo, che era dovuto”, conclude Massimo Sabatini.
Queste invece le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune e Sonia Rendini - Per una Cittadinanza Attiva (Bagno a Ripoli):
"Allarme di emergenza, agite con urgenza: il Comune di Firenze deve pagare al Comune di Bagni a Ripoli l'IMU per le case popolari che possiede nell'ente limitrofo!
Si tratta di "un cospicuo numero" di appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica, per cui Palazzo Vecchio aveva deciso di non versare un tributo, interpretando le norme in un senso di esenzione, data la natura sociale degli edifici.
Dal 2014 al 2017, per un importo che oggi si traduce nel dover pagare 196.629,00 euro.
Dopo il 2017 si è iniziato invece a pagare. Perché probabilmente si è deciso che aveva torto Firenze e ragione Bagno a Ripoli. Abbiamo chiesto la chiave di lettura politica di questa delibera urgente passata per il Consiglio comunale di Firenze. Ma nessuna replica è arrivata.
Aggiungiamo: Palazzo Vecchio ha scelto la via della rottamazione. Curioso. Il Partito Democratico insegue spesso le destre sui principi della legalità astratta e assoluta. Oggi ha scelto di soprassedere".
LA REPLICA DEL COMUNE
“Una delibera con cui si da’ atto di una situazione giuridica e si mettono a punto i provvedimenti necessari, una vicenda assolutamente lineare. Comprendiamo la fissazione con le multe della Lega ma Sabatini mescola questioni che non c’entrano nulla solo per tornare su uno dei loro refrain. Curioso poi che SPC con Palagi adduca riferimenti politici a situazioni che risalgono ad anni addietro e quindi nulla hanno a che vedere con la nascita di nuove formazioni politiche. La questione alla base di questo contenzioso ha una natura complessa, che a sua volta ha a che fare con la natura stessa degli immobili al centro del provvedimento, una valutazione rispetto alla funzione sociale da cui dipende o meno l’esenzione.
Il Comune è proprietario di alcuni alloggi popolari che insistono su Bagno a Ripoli. Il mancato pagamento dell’IMU da parte di Palazzo Vecchio è dipeso dall’interpretazione di una norma nazionale che consente l’esenzione IMU su immobili con finalità sociali, come appunto tali a buon diritto erano stati ritenuti. Una pronuncia della commissione tributaria ha interpretato diversamente e ha fatto sì che fosse necessario provvedere al pagamento. Non c’è alcuna omissione, semplicemente discordanti interpretazioni normative a cui però ovviamente l’amministrazione si è adeguata e da lì la necessità di un passaggio consiliare della delibera per stabilirne la legittimità formale e procedere in questo senso.
Non c’è alcuno spazio quindi per la polemica politica, fuorviante e fuori luogo nella circostanza odierna”.
Così Nicola Armentano e Massimo Fratini, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio e presidente commissione Bilancio, sulla delibera al voto oggi, replicando a Sabatini (Lega) e Palagi (SPC).