Come funzionano le detrazioni per i figli?

Quali bonus fiscali sono riconosciuti ai genitori in dichiarazione dei redditi?

Serena
Serena Lanini
09 maggio 2023 14:46
Come funzionano le detrazioni per i figli?

E’ tempo di predisporre le dichiarazioni dei redditi e vorrei conoscere le novità relative all’anno 2022 che riguardano detrazioni fiscali relative ai figli.

Lettera firmata

Il 1 marzo 2022 è entrato in vigore l’assegno unico e universale per i figli: l’assegno è un contributo economico che l’Inps eroga, previa richiesta, a favore dei nuclei familiari con figli fino al compimento dei 21 anni di età.

Approfondimenti

L’importo di tale assegno è variabile, dipende dal numero dei figli, dalla loro età, dall’eventuale presenza di disabilità e, infine, dal valore ISEE della famiglia: più alto è tale valore, minore è l’importo spettante.

Con l’entrata in vigore di tale assegno cessano di avere efficacia le detrazioni fiscali per figli a carico con età inferiore a 21 anni.

I figli, per la normativa fiscale, sono considerati a carico, indipendentemente dalla convivenza con i genitori, se possiedono un reddito annuo inferiore ad € 2.840,51 oppure € 4.000,00 se di età fino a 24 anni. I figli a carico danno diritto ai genitori di usufruire, in busta paga o in dichiarazione, di una detrazione fiscale il cui importo annuo teorico va da un minimo di € 950,00 a un massimo di € 1.620,00 per ciascun di loro. L’importo della detrazione effettivamente spettante scende al salire del reddito complessivo del contribuente. Di solito tale detrazione spetta al 50% fra i due genitori. I genitori possono accordarsi attribuendo l’intera detrazione a chi fra loro possiede il reddito più elevato.

Indipendentemente dalle scelte di attribuzione della detrazione per carichi di famiglia, i genitori continuano a fruire delle altre detrazioni e deduzioni fiscali presenti in dichiarazione dei redditi per i figli. Le spese sostenute per conto dei figli che danno diritto a tali riduzioni fiscali sono: le spese sanitarie, le spese universitarie, le spese di istruzione esclusa l’università (compresa la mensa scolastica), le spese per attività sportive per ragazzi dai 5 ai 18 anni, le spese per canoni di locazioni per studenti universitari fuori sede, le spese per asili nido, le spese per minori o maggiorenni con DSA e le spese sostenute per l'iscrizione o l’abbonamento di ragazzi con età dai 5 ai 18 anni a conservatori di musica, a istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).

Per chi ha figli piccoli è possibile richiedere, sempre all’Inps, il bonus asilo nido: è un contributo per il pagamento delle rette di asili nido, pubblici e privati autorizzati, e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. Come per l’assegno unico l’importo è variabile e aumenta in presenza di un valore ISEE più basso.

Si segnala che la Regione Toscana ha avviato un progetto che prevede nidi gratuiti da settembre 2023 per i nuclei familiari residenti con ISEE fino a € 35.000,00, in caso di scelta di servizi comunali o privati accreditati. Tale agevolazione si applica per la quota che eccede il contributo rimborsabile da Inps per una retta mensile fino ad € 800,00 per massimo 11 mesi.

Il commercialista risponde — rubrica a cura di Serena Lanini

Serena
Serena Lanini

Iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Firenze, Revisore legale. Svolge attività di consulenza e assistenza in materia fiscale, consulenza in finanza agevolata, tenuta contabilità, servizi Caf al cittadino, consulenza societaria. maurizioabbati@gmail.com

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