Nel pomeriggio di oggi è caduto un pino in viale De Amicis. Non si è registrato alcun danno a persone, è stato colpito un palo dell’illuminazione pubblica. Sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco, Polizia Municipale e personale della Direzione Ambiente.
Si tratta di un pino di 18 metri di altezza circa e 81 centimetri di diametro. La pianta era interessata da periodici controlli svolti da professionisti incaricati dall’amministrazione, secondo il protocollo della Società Italiana di Arboricoltura adottato dal Comune. L’ultimo controllo risale al 2023 quando era stato eseguito un approfondimento strumentale (tomografia) che non aveva registrato problematiche particolari né indicato alcuna prescrizione. Per la pianta, inserita in classe C, era previsto un nuovo monitoraggio a distanza di due anni dall’ultimo svolto. La direzione Ambiente aveva comunque svolto una potatura di alleggerimento lo scorso anno. In base al sopralluogo dei tecnici della direzione Ambiente, si ipotizza che il crollo sia stato causato per cedimento dell'apparato radicale dovuto alle forti e insistenti piogge che hanno diminuito la resistenza del terreno.
A seguito delle forti piogge degli ultimi mesi, già a seguito dell'evento del mese di marzo, che delle intense piogge nei giorni tra il 13 ed il 17 aprile, il cedimento stradale esistente sulla Sp 8, al Km 17+200, in località Cornocchio, ha subito una improvvisa accelerazione, con un ulteriore avvallamento della strada di circa 50 cm ed un distacco della testa del muro di contenimento di valle di circa 30 cm dal corpo stradale.
La situazione è apparsa molto critica e quindi la Città Metropolitana di Firenze è intervenuta immediatamente con il proprio personale e con ditte esterne per la messa in sicurezza della parte della carreggiata su cui scorre il traffico veicolare (la strada, proprio per la presenza dello smottamento in quel punto, era già a senso unico alternato).
Sono stati eseguiti i primi interventi di intercettazione delle acque superficiali, in modo da allontanarle dal corpo stradale, ed è già stato eseguito un "palo sondaggio" per verificare la profondità e lo strato della roccia sottostante.Per la sicurezza della circolazione è stato adottato anche il provvedimento di limitazione al transito, consentendolo ai soli mezzi di massa non superiore a 3,5 ton.
Martedì continueranno i lavori con la realizzazione della palificata (andranno realizzati circa 80 micropali su tutto il fronte franoso per una profondità media di circa 18-20 metri), a sostegno della corsia di monte quella dove transitano i veicoli.
Questi lavori, eseguiti in somma urgenza, saranno realizzati da una ditta specializzata in fondazioni profonde e, durante le lavorazioni, è indispensabile chiudere la strada, per consentire il corretto posizionamento dei macchinari.
Si lavora alla riapertura delle strade, chiuse dalle frane di venerdì, anche in provincia di Lucca e Massa Carrara e delle circa 500 persone rimaste isolate ed assistite dalle squadre comunali la maggior parte potrà oggi ricominciare a muoversi.
Nella sala operativa della protezione civile regionale, in video collegamento con tutti i territori, l’unità di crisi ha fatto stamani il punto della situazione. In provincia di Lucca - nei comuni di Pietrasanta (dove ci sono anche quattro evacuati), a Camaiore e a Serravezza - si contavano ancora 428 persone isolate ed altre settanta nel comune di Montignoso in provincia di Massa Carrara. Nel corso della giornata la viabilità dovrebbe essere riaperta, ma 143 persone nel territorio di Pietrasanta probabilmente rimarranno ancora isolate.
Il presidente della Toscana Eugenio Giani aveva già dichiarato ieri, venerdì, lo stato di emergenza regionale e dato mandato di stanziare tre milioni di euro per gli interventi di soccorso e somma urgenza.
Nuova allerta gialla
Oggi, sabato, la situazione meteo si è rasserenata. Per domani però, domenica 20 aprile e giornata di Pasqua, è attesa una nuova instabilità con possibilità di piogge, locali rovesci e temporali nelle zone interne, più probabili nel pomeriggio e sulle zone centro settentrionali. Per questo e tenuto conto dei dissesti che ci sono già stati il 17 e 18 aprile e che rendono particolarmente vulnerabili alcuni versanti, la Sala operativa regionale ha emesso un allerta con codice giallo per la Lunigiana, la Versilia e i bacini del Serchio e della Lima, dalla Garfagnana alla costa. Il rischio è idrogeologico e idraulico del reticolo minore, dalle 8 della domenica fino a mezzanotte.