FIRENZE – Primo giorno da assessore regionali per Sara Nocentini (cultura, turismo e commercio) e Emmanuele Bobbio (scuola, formazione, ricerca e università). Il presidente Enrico Rossi ha firmato in mattinata il decreto di nomina con il dettaglio delle deleghe e quindi ha accompagnato i neo assessori al loro primo incontro con la stampa. "In questi mesi – ha detto tra l'altro il presidente Rossi – abbiamo assistito a profondi mutamenti dell'assetto politico. Ho voluto approfittare della situazione per rinnovare la giunta e prepararci al rush finale, indicando atti importanti, una base programmatica semplice per questa prospettiva di fine legislatura.
Atti su cui il Consiglio avrà il diritto e il dovere di esercitare le proprie prerogative, modificando, integrando e migliorando. Saranno passaggi non semplici ma necessari, altrimenti rischiavamo una fine declinante, una palude di veti incrociati e di disimpegno da cui sono terrorizzato. Ho fatto questo senza arroganza, ma con la volontà di giocare in modo trasparente una partita politica importantissima". Il presidente Rossi ha quindi riassunto i contenuti della sua comunicazione in Consiglio soffermandosi sugli atti di maggior rilievo: quelli relativi al governo del territorio, il piano sanitario e sociale integrato e l'annunciata riforma della formazione e dei centri per l'impiego. "Emmanuele Bobbio – ha proseguito il presidente presentando gli assessori – è uno studioso puntuale, preciso, che approfondisce molto, una caratteristica importante per chi deve ascoltare tutti soggetti interessati e poi decidere con consapevolezza.
Credo che un occhio terzo attento e competente come il suo ci può servire per superare la congerie di interessi che sta intorno al tema di cui dovrà occuparsi. Sara Nocentini rappresenta un segnale preciso che ho voluto dare alla sinistra. Ha una formazione internazionale, ha fatto studi sulla Toscana, è protagonista di una militanza attiva. Sono contento di essere riuscito a trovare due persone relativamente giovani, rappresentanti di una generazione colta, preparata, competente che può immettere una spinta nuova nel governo della sinistra Toscana". La prima domanda all'assessore Nocentini: come farà a conciliare il nuovo impegno con l'incipiente maternità (l'assessore è quasi al termine della sua seconda gravidanza)? "La bambina nascerà a fine maggio – ha spiegato - Non nascondo che la questione andrà gestita, perchè la maternità è una cosa importante.
Conto su un compagno meraviglioso e sulla struttura che mi sosterrà, e penso che insieme riusciremo in questa avventura e nello stesso tempo a dare un messaggio su valore sociale maternità. In fondo la mia è una situazione privilegiata". "Il tema della cultura – ha aggiunto Nocentini commentando le sue deleghe – a volte è bistrattato e abusato. Vorrei dare l'idea che la Toscana è capace di sollevarsi dalla crisi puntando proprio in questa direzione". Quanto ai rapporti con Rifondazione comunista Nocentini ha detto di aver preso una decisione personale, "non sono iscritta – ha concluso – con la consigliera Sgherri ho un rapporto di forte stima reciproca.
Ci ho parlato, il confronto è aperto". "Abbiamo chiaro quello che vogliamo ottenere e lo spirito a cui vogliamo improntare la riforma – ha detto poi l'assessore Bobbio - La cosa seria da fare è dedicare tre mesi a un intenso studio sui problemi, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, e poi presentare una proposta. Nel corso della crisi molte imprese toscane hanno chiuso ma molte hanno dimostrato una grande capacita rinnovarsi, e sono state in grado di aprirsi all'estero. Ci sono riuscite contando su competenze presenti nel territorio e nella storia toscana.
Il nostro approccio sarà a tutto tondo, partiremo dai territori e dai bisogni professionali espressi o inespressi dalle imprese". La chiamata del presidente Rossi è arrivata "repentina e inaspettata e l'ho molto soppesata", ha concluso Bobbio. "Alla fine mi sono detto che la mia generazione deve assumersi responsabilità come queste e che è venuto il momento di mettere in gioco le competenze acquisite in tanti anni di studio". "La nomina di Sara Nocentini in giunta regionale, come assessore alla cultura turismo e commercio, ci pare che vada nella giusta direzione.
Una donna comunista va a sostituire il compagno Salvatore Allocca, che ha ben lavorato e che ringraziamo per quanto fatto fino ad oggi. Sara guiderà un assessorato importante. Gli equilibri nella giunta Rossi restano invariati, nonostante le pressioni del nuovo presidente del consiglio. La Toscana non #cambiaverso. E il Partito dei Comunisti Italiani continuerà ad essere impegnato nelle consuete battaglie per il lavoro, l’equità e i diritti sociali in Toscana. Auguriamo buon lavoro a Sara e rinnoviamo il nostro impegno a fianco del presidente Rossi" Lucia Mango, segretario regionale Comunisti Italiani e Paolo Marini, consigliere regionale FdS – Verdi «Il Presidente Rossi stravolge la Giunta, manda a casa Assessori e Vicepresidente, modifica la maggioranza, interpreta il consenso senza ripassare dal voto, porta le beghe del PD dentro le Istituzioni, rompe il patto con gli elettori, dice che l’IDV è sparita e di fatto è l’IDV che lo tiene in piedi, vanta risultati ottimi in sanità quando ancora non ci ha spiegato come è stata possibile la voragine di oltre 400 milioni di euro alla ASL di Massa.
Non solo: non prova nemmeno un minino di imbarazzo neppure quando ci dice che in un anno farà quello che non è stato in grado di fare in quattro anni di governo regionale. La verità è che la Toscana di Rossi è al palo su tutto, bloccata in ogni atto, ferma in ogni passaggio chiave. C’è solo una parola per definire questi anni di governo regionale: un fallimento strutturale paurosissimo».Così la portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale Stefania Fuscagni in occasione del dibattito seguente alla comunicazione del presidente della Giunta regionale Enrico Rossi. «Se dovessi usare un parallelismo cinematografico mi verrebbe da dire che siamo a metà strada tra un accanimento terapeutico per far sopravvivere una Giunta ormai politicamente morta con atteggiamenti ora politicamente autolesionistici ora politicamente aggressivi come quelli della protagonista di “Misery non deve morire” ed una revisione rivista e corretta dei “Dieci Piccoli Indiani”, cioè gli assessori della Giunta Rossi che cadono ad uno ad uno, e che non a caso nella versione originaria aveva il titolo “E poi non rimase nessuno”». "Da Rossi una comunicazione a due facce che non stanno insieme.
Da un lato, la solita autocelebrazione di presunti successi nonostante la crisi; dall’altro l’annuncio di aver silurato tre assessori per fare nell’ultimo anno un lungo elenco di atti previsti già nel PRS di 4 anni fa. La verità è banale: Rossi ha dovuto fare un gesto di realismo e di forzata umiltà politica allineandosi controvoglia alle direttive del nuovo “signore” del PD. Per far questo ha maltrattato persone e partiti fedeli gabellando un’operazione di bassa cucina politica per una grande strategia di rilancio" Alberto Magnolfi (Presidente Gruppo regionale NCD) “Apprezzo il Presidente Rossi per la scelta di venire a spiegare in aula il rimpasto di Giunta e a chiedere il pronunciamento del Consiglio, un gesto quanto meno che serve per non perdere il senso delle istituzioni”.
Così esordisce in aula il Consigliere regionale di Forza Italia Stefano Mugnai, anche Vicepresidente della Commissione sanità, a commento della comunicazione di Enrico Rossi sul riassetto della Giunta regionale. “Rossi motiva il rimpasto dicendo che in 4 anni tante cose sono cambiate, nei partiti, nella politica e nella società. Ma diciamoci la verità – attacca Mugnai – in Toscana si fa spesso confusione tra ciò che avviene nel partito egemone, cioè il PD, e ciò che avviene nelle istituzioni.
La verità vera riguarda il rapporto di forza Rossi-Renzi. 4 anni fa lo scontro tra i due membri toscani del PD era equilibrato in un certo modo. Adesso è cambiato l’equilibrio, e per uno strano incrocio del destino, nello stesso giorno in cui Rossi è costretto ad un difficile passaggio in aula dal quale, comunque vadano le cose, ne uscirà indebolito, Renzi è in Parlamento a prendersi la fiducia come Presidente del Consiglio, ecco la ragione del rimpasto”. “Quello che non siete riusciti a fare in 4 anni con una maggioranza abbastanza coesa – prosegue il consigliere forzista – come potete farlo nei prossimi mesi con una maggioranza divisa? E’ evidente che questo mandato legislativo non ha raggiunto i suoi obiettivi, è sotto gli occhi di tutti.
Negli ultimi mesi poi, la situazione è andata peggiorando, con segnali continui di scricchiolio della Giunta. Il parere del Collegio di garanzia, ad esempio, che dichiara illegittima la rimozione del vicepresidente Stella Targetti, per quanto non vincolante, crea inevitabilmente non pochi imbarazzi. Sul buco della ASL di Massa – chiosa Mugnai – la Regione ha fatto davvero brutta figura: la terza sentenza (su tre) manda Delvino, secondo Rossi responsabile del buco da 420 milioni di euro, assolto.
Ogni giorno, la Giunta regionale dimostra di esser caduta nel caos più totale. Tutto concorre a individuare una Giunta in difficoltà, una Regione in difficoltà. Nei momenti difficili, i veri leader tirano fuori la leadership. Ma in questi 4 anni, dalle parti della Regione, non ho visto nessun leader”. «Dalla comunicazione del presidente Rossi emerge che la strada da percorrere è solo una: dare voce agli elettori. Rivoluzionare la Giunta e cambiare le priorità di programma a un anno dalle elezioni è una solenne constatazione del fallimento di questa esperienza di governo».
Così il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giovanni Santini nel suo intervento durante il dibattito in aula seguente alla comunicazione del presidente della Giunta regionale Enrico Rossi. «Dubitiamo davvero che i cinque provvedimenti indicati da Rossi possano essere realizzati nel corso di questo anno che manca. Ma ciò che stupisce è che improvvisamente è scomparso dalle priorità la modifica al PIT per il potenziamento dello scalo aeroportuale fiorentino. Improvvisamente, ciò che era stato fortemente ritenuto strategico dalla Giunta, con il ricatto di rassegnare le dimissioni se non fosse stato approvato, è scomparso», prosegue Santini. «Per quanto riguarda il cambio degli assessori, motivarlo con la necessità del rilancio dell’azione di governo, significa che sino ad ora essa è stata troppo lenta.
E perché ora, poi, e non, ad esempio, quando l’assessore Allocca bloccò la legge sull’edilizia popolare, su cui si era trovata un consenso trasversale? Il nuovo assessore ha già dichiarato che un nuovo lavoro di correzione ci attende. Dobbiamo quindi constatare che un mese fa la battaglia della maggioranza in difesa di Allocca è stata uno scherzo? C’è già un ripensamento?», incalza il capogruppo di Forza Italia. «In sintesi, tutta la comunicazione di Rossi appare davvero paradossale e contraddittoria.
Se la Toscana sta vincendo la crisi, perché cambiare squadra che tanto bene ha lavorato? Con che coraggio morale affronterete un tema scottante e sentito come quello delle politiche sull’edilizia residenziale dopo aver tradito un accordo con la opposizione?», conclude Santini.