FIRENZE - Cessata anticipatamente l'allerta nella zona della foce dell'Arno (prevista al momento dell'emissione fino alle 18 di oggi). Lo comunica la Soup. Nelle altre zone (bacini centro-occidentali) l'allerta era già terminata. In considerazione della cessazione delle precipitazioni non si prevedono infatti aggravamenti delle criticità idrogeologiche-idrauliche sul territorio riconducibili a nuovi fenomeni meteorologici. È polemica sulla manutenzione del sistema fognario tra i negozianti di Pontassieve che stanno facendo i conti con l’alluvione.
Confcommercio Firenze ha già messo a disposizione dei commercianti danneggiati il servizio credito e l’assistenza legale. Il disastro è successo alle 23.30 in via Ghiberti, pieno centro della cittadina. Mentre, sotto, il fiume faceva paura, l’acqua e il fango sono arrivati dall’alto. I negozianti riferiscono di uno “schianto” e di una fogna intasata che “all’improvviso è esplosa”. A patire le conseguenze più gravi sono stati un appartamento e il sottostante negozio Stefanel. La cascata d’acqua che arrivava dalla corte interna è stata così forte da sventrare il locale, sfondare la vetrina dall’interno e invadere tutta la strada, che in un attimo si è trasformata in un fiume di fango e di calcinacci.
L’abitazione e Stefanel sono stati distrutti, ma il fango ha danneggiato almeno altri sette negozi. “Vogliamo esprimere vicinanza agli imprenditori danneggiati – fanno sapere da Confcommercio Firenze -. Da parte nostra, faremo tutto il possibile per sostenerli. Da sempre diamo voce a chi vive di impresa. A maggior ragione siamo in prima linea in questo momento di estrema difficoltà per i commercianti che, alla difficile congiuntura economica, devono sommare i danni legati al maltempo”. “Ci è sembrato doveroso far sentire il sostegno della nostra associazione a chi s’è ritrovato il negozio devastato dalla furia dell’acqua – dice la delegata comunale di Pontassieve per Confcommercio Elena Spanò –.
In questi casi la cosa più importante è mettere i negozianti in condizione di ripartire il prima possibile”. “Ci stiamo adoperando affinchè ai commercianti venga riconosciuto lo stato di calamità naturale – aggiunge il presidente dell’associazione territoriale Valdarno Valdisieve Confcommercio Enrico Vannini -. È giusto che abbiano accesso a tutte quelle agevolazioni previste dai Comuni. Solo così potranno mitigare i danni subiti in un momento già di per sé critico per l’economia”. Il sindaco di Reggello Cristiano Benucci ha emesso questa mattina un’ordinanza di chiusura di un tratto della strada comunale di San Giovenale in località Roncaticcio.
Il provvedimento si è reso necessario a causa di una frana verificatasi proprio in quella zona. La chiusura si protrarrà fino al termine dei lavori di rimozione della frana e il successivo ripristino di un muro di sostegno. A seguito delle abbondanti piogge della giornata di lunedì 10 febbraio e delle settimane precedenti, si è aggravata la situazione di un movimento franoso a monte della SP36 di Montepiano in prossimità del km. 9+000, che già all'inizio di febbraio aveva visto la caduta di detriti sulla sede stradale.
Da un sopralluogo è stata riscontrata la presenza di un ammasso di roccia e detriti in condizione precaria sulla scarpata a monte della strada tale da non consentire il transito in condizioni di sicurezza. La Provincia ha conseguentemente disposto la chiusura al transito della SP 36 fino al ripristino delle condizioni di sicurezza e transitabilità. A Prato lavori di ripulitura del fondo stradale e delle caditoie per lo scolo delle acque negli assi principali di scorrimento, tra cui Tangenziale, Declassata e Asse delle Industrie, eseguiti da Asm d'intesa con l'Ufficio Traffico del Comune.
Stamani le opere hanno interessato il sottopasso di via Paronese. Il tratto è rimasto chiuso fino a metà mattina con deviazione verso la soprastante rotatoria senza particolari disagi per la circolazione. “La Toscana è funestata da continue frane e alluvioni ma il Governo, di fronte a tanta fragilità e sofferenza, continua a tergiversare, stanziando soltanto briciole e non contribuendo in maniera decisiva a mettere in sicurezza alcuni fra i territori più prestigiosi d’Italia. Siamo stanchi della carità, è il momento di concretezza oppure la Toscana non smetterà di sgretolarsi”.
Così la deputata toscana Marisa Nicchi (Sel), che ha depositato un’interrogazione a risposta immediata al ministero dell’Ambiente per chiedere “quali soluzioni finanziarie intenda mettere in campo il Governo per la messa in sicurezza del territorio toscano non solo per fronteggiare l’emergenza contingente ma per la cura e la manutenzione ordinaria del territorio in modo da scongiurare future e ulteriori catastrofi in un’area che presenta molte fragilità ambientali”.
“Ammontano ad oltre 500 milioni i danni causati dalle alluvioni negli ultimi due anni in Toscana – continua l’Onorevole Nicchi – ma, come ricordato anche dal Sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D'Angelis, lo Stato ha finora stanziato soltanto 50 milioni. Sono cifre insufficienti, che vanno incrementate al più presto per evitare altri disastri”. “Oggi la frana sul Monte Amiata, ieri il crollo delle mura di Volterra. E poi la Valdera, la Garfagnana, tutta la Maremma, il Mugello.
Il Governo – conclude l’Onorevole Nicchi – non può stare a guardare mentre noi affondiamo”.