“In Toscana si possono creare da subito 10.000 posti di lavoro nell’edilizia e attivarne almeno altri 30 mila nell’indotto. Basta iniziare a fare quello che la politica promette dopo ogni disastro e ogni pericolo scampato: mettere in sicurezza il territorio e gli edifici.” A dirlo è Ottavio De Luca, segretario regionale della Filca toscana, il sindacato dei lavoratori edili della Cisl. “Non sono numeri sparati a caso –sottolinea De Luca- ma stime più che realistiche su un settore, quello edile, che da sempre ha una funzione anticiclica: è il più veloce da rimettere in moto ed è capace di generare ricadute economiche e occupazionali importanti in molteplici settori fornitori di materiali e macchinari, dall’acciaio alla meccanica, dal legno ai materiali da costruzione, dagli infissi all’arredamento.” “In Italia –dice il segretario Filca- viviamo in un territorio fragile e continuiamo a far finta di niente.
Anche in Toscana sempre più spesso siamo chiamati a fare i conti con il rischio idrogeologico, con alluvioni, frane, crolli e le cronache di questi giorni e di queste ore ce lo ricordano drammaticamente. E poi la nostra regione è una terra a rischio sismico, come sanno bene gli abitanti della Garfagnana tormentati da mesi e mesi di scosse. La maggior parte degli edifici, quelli precedenti al 1980, non sono antisismici, compresi edifici pubblici e scuole. E poi c’è tutta l’edilizia privata.
Gli sgravi del 55% decisi a livello nazionale per le ristrutturazioni vanno bene, ma anche Regione e comuni potrebbero fare la loro parte, ad esempio intervenendo su Irap e addizionali comunali o sulle tasse sull’occupazione del suolo pubblico per i ponteggi, per chi effettua lavori di adeguamento e consolidamento. Si tratterebbe di un segnale importante, un invito ai toscani a mettere in sicurezza la loro casa o la loro azienda, senza bisogno di faraonici investimenti pubblici.” “Chiedo a chi ci governa –conclude De Luca-: vogliamo continuare ad aspettare il prossimo terremoto e la prossima alluvione per piangere lacrime di coccodrillo e promettere ancora che non risuccederà ? O vogliamo provare a dare uno stimolo a mettere in sicurezza la nostra terra ? Quale investimento è più opportuno di questo, che può salvare vite e creare lavoro ? Gli introiti fiscali che si perderebbero con gli sgravi sarebbero ampiamente bilanciati da quelli generati dai nuovi posti di lavoro creati.
E per quanto riguarda gli interventi pubblici bisogna assolutamente sottratte al blocco del patto di stabilità quanto si spende per la sicurezza.”