Il 10 febbraio è il decimo decimo anniversario del “Giorno del Ricordo", istituito nel 2004 dal Senato della Repubblica. ”Un passo avanti nel segno della fratellanza, della solidarietà e della democrazia nel nostro Paese. Per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime dello foibe, dell'esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra. Ogni anno- spiega la presidente della commissione Pace Diritti umani Susanna Agostini- , sono previste iniziative per diffondere la conoscenza di questi eventi presso i giovani delle scuole.
Il Comune di Firenze con la Provincia, la Regione Toscana e l’ANED - Associazione della quale fanno parte anche profughi istriani - stanno collaborando, con gli studenti e con i testimoni, a una corretta lettura di una delle pagine più buie della nostra recente storia. Con il Trattato di pace del 1947 l’Italia perse l’Istria. Quasi 350 mila persone furono costrette a lasciare le loro terre natali, che diventavano jugoslave ed a emigrare forzatamente in Italia. E’ immaginabile la disperazione di chi è costretto ad abbandonare all’improvviso valori e radici, persone e famiglie amiche.
La sofferenza di quanti impacchettarono le poche cose che riuscirono a portare via, lasciandosi alle spalle le loro città: case, storie, affetti di una vita. Davanti a loro difficoltà economiche che appaiono a lungo insormontabili, insieme all’insicurezza dell’ignoto che li attende e, troppo spesso, anche il sospetto. Il 23 gennaio, in Commissione Pace e Diritti Umani abbiamo ascoltato Silva Rusich, figlia di Sergio. Dal libro da lei stessa curato, “Da Pola a Firenze, il secolo dell’esodo.
Sergio Rusich e la sua storia”, traggo la frase che chiude le Sua presentazione: “La conoscenza cruda e diretta dei fatti della Storia dove ho trovato le testimonianze delle atrocità di cui ha sofferto tanta e tanta umanità mi sta aiutando a ridimensionare la triste storia personale e mi induce ad una predisposizione di pensiero più ampio ed universale”. "Tutti noi- aggiunge Agostini- , come lo è oggi Simone Cristicchi, siamo rimasti nel tempo colpiti da quanto questa pagina di storia sia scarsamente conosciuta.
Paura? Sdegno? Complicità? Non voglio pensare a nulla di questo. Sono grata al cantautore fiorentino, persona che ha sulle proprie spalle una vera esperienza di dolore umano, quale quella di aver lavorato professionalmente nell’Ospedale di San Salvi, luogo dove la dignità umana spesso vacillava, a causa del dolore violento e della cura della follia. E’ una persona che con la sua arte dialoga con i giovani. Con loro, anche noi istituzioni, nel Giorno del Ricordo, il prossimo 10 febbraio, come ogni anno nel Salone dei Ducento, riapriremo la pagina della nostra storia per ripercorrerla con la necessaria obiettività.
Contro ogni crudeltà dell’uomo. Per applicare ciò che promulgò il 16 marzo 2004 il Senato della Repubblica. Aggiungendo una solennità civile, il Giorno del Ricordo, al nostro calendario istituzionale. Un passo avanti nel segno della fratellanza, della solidarietà e della democrazia nel nostro Paese". Il Lyceum Club Internazionale di Firenze celebra il Giorno del Ricordo 2014 con la proiezione del film drammatico di Renzo Martinelli ‘Porzûs’ (1997), sull’eccidio avvenuto in provincia di Udine nel febbraio 1945.
Proiezione che sarà introdotta da una relazione di Zeffiro Ciuffoletti, ordinario di Storia contemporanea dell’Università di Firenze. L’appuntamento è in programma a Palazzo Giugni, sede del Lyceum di Firenze, giovedì 6 febbraio a partire dalle 17,30. L’ingresso è libero. Come ricorda il Morandini, «nel febbraio 1945 alle malghe di Porzûs, nel comune di Attimis, un centinaio di "garibaldini" e di gappisti comunisti accerchiarono una ventina di partigiani cattolici della Brigata Osoppo e li uccisero a gruppi di tre o quattro per volta in undici giorni».
Questo è il terribile episodio storico narrato nel film di Martinelli, che è il «primo film italiano sul versante in ombra della Resistenza». «La sceneggiatura di Martinelli e di Furio Scarpelli – aggiunge il Morandini - fa una ricostruzione sostanzialmente corretta ed esauriente dell'eccidio e delle sue cause». Gli attori protagonisti sono Gabriele Ferzetti, Gastone Moschin, Gianni Cavina, Giuseppe Cederna, Massimo Bonetti e Giulia Boschi. Le attività del Lyceum di Firenze hanno il sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e il patrocinio di Provincia, Comune e Quartiere 1.