Una protesi sanitaria. Abbiamo toccato l'argomento e si è aperto un mondo oscuro che non avremmo voluto conoscere. "Gli invalidi non si ritrovano in strada con gli striscioni - ci racconta una addetta ai lavori - e così queste problematiche restano in famiglia e nessuno se ne accorge. Grazie per quanto state facendo". E' un grazie che non vorremmo ricevere, è una gratitudine che ci fa vergognare anche da semplici giornalisti. Tutto inizia con un incidente o con una malattia debilitante. Ecco che occorre una radiografia o risonanza o tac, sempre previo pagamento del ticket con contributo per la digitalizzazione immagini (anche per i malati di tumore!). Non basta neppure la visita specialistica.
Il medico rilascia un documento in triplice carta copiativa con le specifiche della protesi e lo spazio per la vidimazione da parte dell'Asl competente. A Firenze in viale Michelangelo, ma anche in alcuni distretti come Santa Rosa, Piagge, D'Annunzio oppure Morgagni. Una documentazione che non basta ai rivenditori di protesi. "Non possiamo farci niente, la documentazione è incompleta, serve il visto dell'Asl". Presso il Distretto competente, (orario d'ufficio, fila, attesa) viene richiesta la Domanda di invalidità civile. Per ottenerla occorre che il medico curante produca adeguata documentazione (appuntamento, attesa).
I moduli prodotti dal medico curante devono essere consegnati all'INPS, direttamente o attraverso un Patronato convenzionato (appuntamento, attesa). Il Patronato stampa la domanda, ma deve essere firmata dall'interessato, non sono ammesse deleghe. Ma scusate, e se l'interessato, come è ovvio che sia, non deambula o ha l'arto bloccato? "Tenete ferma la penna e muovete il foglio" la risposta. Davvero, non scherziamo. A questo punto si ritorna al Patronato che rilascia la Ricevuta della Domanda di Invalidità depositata.
Con la ricevuta si torna al Distretto Sanitario. Otterremo il visto? No. Viene rilasciata (numero, attesa, fila) un'altra ricevuta di effettuata richiesta sulla quale è scritto che una Commissione competente darà risposta entro 20gg. In ogni caso, se la domanda fosse relativa ad una seconda assegnazione (le protesi non sono eterne!) i tempi di attesa arrivano a 90gg. Con tutte queste ricevute e con il foglio in triplice copia (ma ora è rimasta solo l'ultima, illeggibile tra l'altro) torniamo dal rivenditore di protesi sanitarie, dove però..
"Non possiamo fare ancora nulla, neanche l'ordine. Non sappiamo infatti se la domanda verrà accettata e coperta dalla ASl- ci spiegano - e non possiamo anticipare noi i costi delle protesi". Parrebbe anche giusto, visto che la Sanità, quella con la 'S' maiuscola risiede altrove. Ci accorgiamo così, passando attraverso tutti questi uffici che ci sono persone sole che arrivano ad aspettare anche parecchi mesi per ricevere una visita di controllo a casa ed avviare l'iter che vi abbiamo illustrato perché non hanno nessuno accanto o non hanno modo di spostarsi autonomamente (invalidi civili con malattie mortali..
forse un sospetto potrebbe e dovrebbe venire). Ci accorgiamo con questa piccola inchiesta che ci sono pensionati minimi che si offrono di pagare di tasca propria una quota, un anticipo di quanto poi rimborserà (forse) la Asl a titolo di garanzia per poter ottenere subito la protesi. Scopriamo, perché chiedendo si impara, che molte malattie debilitanti come il cancro comportano in molti casi problematiche all'apparato scheletrico e la richiesta di protesi per il sostegno osseo ad esempio è la normalità tanto da poter essere prevista e per questo presa in considerazione prima dell'effettiva necessità: scorte, preavvisi, documentazione già avviata o almeno una informativa già fornita.
Esiste tutto questo? No. non ci ha pensato nessuno. Ci accorgiamo anche che intere famiglie hanno pianto i propri cari prima di ricevere la risposta di autorizzazione alla fornitura della protesi richiesta. Ci accorgiamo, adesso, e ce ne scusiamo con gli interessati, che tutto questo accade a Firenze. AntLen