Firenze, 9 gennaio 2013 – Saldi tra luci e ombre. Se gli ambulanti piangono, va meglio nei negozi di abbigliamento e calzature, specialmente quelli che già propongono il metà prezzo. “Nei mercati si vedono pochissime persone – scuote la testa Gianni Masi -. È naturale che le vendite vadano male. La situazione è talmente grave che ieri il Comune ha tolto 25 licenze a persone che non ce la fanno più a pagare le tasse per il suolo pubblico”. Indice di una situazione drammatica. Ma qualche spiraglio di luce comunque c’è.
Da un’indagine svolta da Confcommercio Firenze emerge che un pur timido segnale di ripresa si nota, visto che rispetto allo scorso anno una parte dei negozianti segnala un confortante + 10%. Va molto bene la maglieria, mentre per i giacconi molti aspettano il metà prezzo, che ancora non tutti i negozi stanno offrendo. Buone le vendite anche per scarpe e accessori in genere. Bando al superfluo: chi sta approfittando dei saldi ha in mente un capo ben preciso. “Ormai i saldi sono mirati. Si cerca un determinato modello di un certo colore.
E se non c’è si esce a mani vuote”, dicono dal negozio di calzature Full di via Gioberti. Che in pochi possano permettersi uno ‘sfizio’ lo confermano dalla Stefanel di Pontassieve: “Il superfluo non viene acquistato nemmeno con lo sconto – afferma Lucia Bianchi -. Noi comunque non ci lamentiamo. Le vendite stanno andando bene. Lo scontrino medio? 150 euro”. Se in centro da Desii si respira aria di insoddisfazione (“Ci aspettavamo qualcosina di più”), da Luciano Salani, negozio di calzature di Sesto Fiorentino, la partenza dei saldi è stata positiva.
“Soprattutto i primi tre giorni l’afflusso è stato molto buono – sorride Salani -. Se facciamo il confronto con un anno fa, la crescita è del 10%. Il fatto di far iniziare gli sconti durante le ferie ci ha aiutato. Da noi i saldi vanno dal 20 al 50%. I clienti richiedono soprattutto gli articoli di moda e, di media, spendono 90 euro. Molti signori che non avevamo mai visto prima dei saldi hanno acquistato anche due paia di scarpe”. Vanno invece un po’ a rilento gli affari per Stefano del Ventisette, titolare di negozi di abbigliamento a Sesto e a Scandicci.
“La gente ha aspettato gli sconti, sì, ma sta comunque comprando poco. Io sarei per liberalizzare i saldi, come succede negli Usa. Chi ne approfitta si fa vivo solo il fine settimana. Negli altri giorni il movimento è pochissimo”. Non sorride neppure Francesca Casci di Belli e Ribelli, abbigliamento bambino di Peretola: “Il primo giorno era andato bene, poi c’è stato un calo. Per me è il primo anno, quindi non posso fare paragoni. Vero è che lo scontrino medio è di 30 euro e che le cose più richieste sono le magliette”.
Insomma, capi che non sono certo tra i più costosi.