"La settimana scorsa, su nostra sollecitazione, l'Assessore Sara Biagiotti ha incontrato i rappresentanti delle categorie e i commercianti di via de Benci, proprietari dei locali sotto sequestro da ben tre settimane, ed ha recepito la necessità di un intervento urgente. Ha così deciso di convocare per venerdì prossimo (10 gennaio) una specifica riunione con la Polizia Municipale e il Quartiere, in rappresentanza delle istanze dei residenti, allo scopo di verificare la possibilità di promuovere soluzioni al problema" così Daniele Locchi per Confesercenti "Crediamo sia il primo decisivo passo per affrontare la situazione.
Ci aspettiamo, infatti, che da questo incontro nascano le basi per stabilire un quadro di regole condivise tra amministrazione, commercianti e residenti che possano risultare efficaci e durature nell'opera di contenimento dei disagi prodotti dalla frequentazione dell'area. Con il Patto della Notte abbiamo aperto un dialogo tra amministrazione ed esercenti, è ora che questo patto si definisca con maggiore chiarezza e si allarghi soprattutto a tutti i residenti dell'area interessata, grazie alla funzione di raccordo e mediazione svolta dal Consiglio di Quartiere.
Solo attraverso un percorso di condivisione sarà possibile dare risposte soddisfacenti alle diverse istanze ed esigenze dei soggetti coinvolti. In attesa che tale riunione avvenga, la FIEPET Confesercenti di Firenze fa appello alla Pubblica Amministrazione affinché si arrivi velocemente a una corretta definizione dell'intera problematica evidenziata dal caso in oggetto. Non è accettabile, infatti, che questioni così delicate e complesse come il governo del territorio e delle tensioni sociali inerenti possano essere demandate alle decisioni "tecniche" del magistrato, in assenza di una chiara e netta condivisione tra le parti in causa su ruoli, competenze e responsabilità.
Lo stesso magistrato intervenendo è costretto necessariamente a "interpretare" non soltanto la norma, cosa di sua competenza, ma il contesto sociale ed economico nella quale la norma deve essere applicata. E, in assenza di una definizione chiara come sopra auspicato, la sua decisione è oggettivamente "di parte". Al tempo stesso, l'atto di sequestro produce effetti dirompenti e irreversibili sulle aziende coinvolte. Posti di lavoro cancellati, investimenti rimandati se non abbandonati, addirittura aziende affondate nel peggior momento della crisi al consumo degli ultimi quarant'anni.
E soprattutto incertezza negli operatori su cosa si possa e si debba fare. Non si può più tergiversare. Chiediamo al Sindaco un intervento autorevole perché venga al più presto definito quel quadro di regole condivise che il Patto della Notte ha messo in evidenza. Partendo da quella base, siamo convinti si possano trovare gli opportuni accorgimenti per evitare che le tensioni sociali deflagrino e penalizzino, in un modo o nell'altro, l'intera città". “Non c’è più tempo da perdere. Bisogna trovare rapidamente un equilibrio con la città, altrimenti a causa del sequestro dei locali di via dei Benci alcune decine di persone perderanno il lavoro”.
Così Andrea Angelini, presidente provinciale Fipe-Confcommercio. Che aggiunge: “Siamo soddisfatti del recente incontro con l’amministrazione, durante il quale abbiamo presentato il nostro programma concordato coi locali che avevamo precedentemente incontrato in assemblea. Tra i punti fondamentali, una maggior presenza delle forze dell’ordine, la disponibilità dei locali ad abbassare la musica mezz’ora prima della chiusura, alcuni totem per sensibilizzare i giovani ad un corretto comportamento”.
“Il patto per la notte – conclude Angelini, - non ha mai funzionato e mai funzionerà. La via del dialogo tra esercenti, Comune e residenti è l’unica strada da seguire. Proprio per questo vogliamo incontrare i rappresentanti del quartiere per iniziare a ricercare quell’accordo necessario per accelerare la riapertura dei locali”. Secondo Cordone(Lega Nord): “Firenze da città profumata degli inglesi a latrina a cielo aperto. Alla luce dell'identificazione da parte della Polizia del giovane ritenuto responsabile di atti osceni sul sagrato del Duomo di Firenze durante la notte di Capodanno, sono pù che mai convinto che contro queste vergogne il Comune di Firenze debba assumere dal 1° dicembre al 15 gennaio di ogni anno, duecento giovani (cento donne e cento uomini), appositamente formati come “Guardiani della Città” , per garantire maggiore vigilanza nel centro storico.”