Chiusi sette locali nel centro storico di Firenze a causa del superamento della soglia di tolleranza per le emissioni acustiche. Notte calda in via de' Benci, centro nevralgico della Movida fiorentina. E i patti, i controlli, le prescrizioni, i parametri, le verifiche? Apposti i sigilli a Mojo, Kikuja, Mirò, Gallery, Ohibò, Soul Kitchen e Lochness. Superamento dei decibel consentiti. Aperto un fascicolo d'inchiesta mentre cartelli oggi indicano che i pub dovranno chiudere dalle 22 alle 7 del mattino.
Coprifuoco, la seconda serata si sposta altrove. La città dove la cocaina si mescola in Arno come lo zucchero nel thé, continua a fare troppo rumore. "Diciassette poliziotti sono venuti a chiudere il Lochness, hanno chiesto il documento a tutti e hanno chiuso il locale alle 1.20 - Grazie a tutti voi che siete venuti e a tutti voi che avete chiamato o mandato sms o messagi su FB. GRAZIE davvero!! Vi voglio bene" lo ha scritto su Facebook durante la notte la titolare di uno dei locali di via de' Benci interessati dal provvedimento. La stessa è stata denunciata per violazione di sigilli, ecco la nota della Questura: "Durante i servizi di controllo del territorio, alle ore 00.50 di questa notte, gli operatori si avvedevano che il locale notturno “Lochness”, sito in via de Benci, sottoposto a sequestro preventivo nella decorsa giornata da personale della Polizia Municipale, risultava aperto e che all’interno vi erano numerosi avventori intenti a ballare ed a consumare bevande.
I frequentatori venivano, quindi, inviatati ad uscire dal locale, che pertanto veniva chiuso e la titolare, una donna di origini danesi di 41 anni, è stata denunciata per violazione dei sigilli". Pochi giorni fa il rinnovo dell'ordinanza del Prefetto Varratta per controllare la somministrazione di bevande alcoliche durante il periodo festivo. La Movida fiorentina non ha trovato ancora la giusta coabitazione con i residenti e la città. I patti fino ad ora proposti e tentati tra Amministrazione e commercianti non sembrano funzionare.
La polemica resta. Dario Nardella prima e Sara Biagiotti dopo, che ha voluto rimettere mano al sistema predisposto dal predecessore alle Attività produttive, non sono riusciti ad imporre una svolta 'renziana' alla tendenza del caos notturno che da anni interessa Firenze. "La notte è viva se è vivibile" a quanto pare siamo ancora distanti dal rendere efficace questo slogan.