Debutta in prima nazionale a Firenze, Servo per due l’edizione italiana del pluripremiato One Man, Two Guvnors di Richard Bean, affermato commediografo inglese, liberamente tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni. Accolto con clamoroso successo in Inghilterra al debutto nel 2011 al National Theatre di Londra con la regia di Nicholas Hytner, lo spettacolo dopo un tour nazionale e le repliche nel West End, ha esordito a Broadway l’anno successivo. Servo per due diretto e interpretato da Pierfrancesco Favino è il risultato di un lavoro complesso, articolato e inedito realizzato con il Gruppo Danny Rose, durato oltre un anno.
Nasce dalla duplice volontà di approfondire un progetto di rilettura contemporanea di un classico della commedia dell’arte e di sperimentare la possibilità di un teatro che avvicini il pubblico al suo spirito più autentico, la vita. Un teatro che consideri lo spettatore parte del processo creativo. Un teatro popolare interpretato da attori che hanno deciso di abbandonare le logiche delle produzioni tradizionali, per proporsi come compagnia allargata di repertorio: REP. Laboratori, incontri e prove hanno coinvolto oltre 22 attori che si avvicenderanno nella tournée e tutte le fasi dell’allestimento sono state raccolte in un reportage che accompagnerà le repliche nei teatri italiani.
La commedia unisce alle classiche battute e colpi di scena il coinvolgimento diretto del pubblico e l’esecuzione dal vivo delle musiche dell’orchestra Musica da Ripostiglio e della canzone originale di Richard Bean e Grant Olding. "Bean riprende la tipologia della maschera di Goldoni e ne comprende l’importanza riportandola in un contesto moderno – racconta Pierfrancesco Favini - Noi abbiamo italianizzato i personaggi e le situazioni, portando sotto i riflettori i comportamenti dell’italiano dinanzi alle vicende della vita, comportamenti che sembrano reiterati anche con il passare delle epoche e degli anni.
La nostra è una commedia comica, con personaggi in fuga, dai comportamenti maldestri, tipicamente italiani”. Il suo moderno Arlecchino vive negli anni Trenta a Rimini, si chiama Pippo, ha appena perso il lavoro e si ritrova depresso, senza soldi e senza la possibilità di poter mangiare. Disperato e ossessionato dal cibo comincia a cercare un nuovo mestiere e dopo vari tentativi accetta di lavorare contemporaneamente alle dipendenze di due diversi padroni, trovando così il modo di raddoppiare il suo salario e i suoi pasti. Uno è Rocco, un piccolo malvivente del Nord, ora a Rimini per riscuotere una notevole somma, dopo aver concluso un affare con Bartolo, padre della sua fidanzata Clarice; l’altro è Lodovico, anch’egli noto malfattore.
Essere al servizio di due padroni, significherà per Pippo avere anche un doppio carico di lavoro; dovrà ricordare quali ordini e da chi gli verranno impartiti. Dopo un po’ di tempo, frequentando le due case, Pippo scoprirà che in realtà “Rocco”, sotto mentite spoglie, non è altro che la sua sorella gemella: Rachele. Il vero Rocco, infatti, è stato ucciso dal fidanzato di Rachele, Lodovico (l’altro suo padrone). Destino vuole che questi, ricercato dalla polizia, sia nascosto a Rimini e stia aspettando di riunirsi a Rachele.
Pippo, quindi, dovrà evitare che i suoi due padroni si incontrino, al fine di scongiurare che ognuno di loro capisca che sta lavorando anche per qualcun altro… Giovedì 28 Novembre, alle ore 18.00, Pierfrancesco Favino e gli attori della compagnia Danny Rose incontrano il pubblico. Ingresso libero.