Giuliano Montaldo, Francesca Balbo Luca Ragazzi, Ennio Fantastichini, Andrea Segre e Valerio Jalogo sono i registi e gli attori ospiti della rassegna cinematografica “Ciak sul lavoro. Il lavoro si rappresenta” che si terrà dal 9 al 25 maggio all’auditorium Stensen di Firenze (viale Don Minzoni, 25, ingresso 4 euro) organizzata dall’associazione Anemic, Filcams Cgil con la collaborazione di Fondazione Sistema Toscana. Si parte mercoledì 9 maggio con una giornata dedicata al regista Giuliano Montaldo con la proiezione di due suoi film: alle ore 18.00 I demoni di San Pietroburgo (2007), film penalizzato dal mercato, con Carolina Crescentini, Roberto Herlitzka, Filippo Timi e Anita Caprioli.
Segue alle ore 21 L’Industriale, alla presenza dello stesso Montaldo. Il film, con protagonista Pierfrancesco Favino, racconta la storia del classico padrone, capitalista, un antieroe dei tempi nostri, un industriale figlio d’imprenditori, di quelli che un tempo hanno ricostruito l’Italia e che oggi troppo spesso infilano la strada del fallimento. Ambientato a Torino, Montaldo costruisce “un film politico su una classe dirigente fallimentare come il destino di una grande città già culla dell’industria meccanica e del miglior capitalismo di casa nostra”. Si prosegue lunedì 14 maggio, alle ore 21.00, con la proiezione di Cadenas (2012) alla presenza della regista Francesca Balbo.
Il film racconta la storia di lavoratrici che operano sui binari della ferrovia della Sardegna come guarda-barriera, un mestiere che si eredita in linea femminile da generazioni. Sono donne che, come molte altre donne nel mondo, lottano per i loro diritti di lavoratrici e per una migliore qualità della vita, mentre vivono immerse nell’attesa, circondate da una natura immobile, dove ogni elemento del progresso rappresenta una minaccia. Di Italia, lavoro e precariato, si parlerà con il regista Luca Ragazzi, mercoledì 16 maggio (ore 21.00), alla proiezione del suo documentario Italy: love it or leave it girato insieme a Gustav Hofer.
E’ un viaggio on the road (su una 500) nell’Italia del terzo millennio, saccheggiata, derubata del suo futuro: rimanere nel Bel Paese o andarsene all’estero? Sabato 19, sempre alle 21, la proiezione di Consigli per gli acquisti di Sandro Baldoni con Ivano Marescotti e Ennio Fantastichini, quest’ultimo presente alla proiezione per incontrare il pubblico. Il film è una rabbiosa commedia sul mondo della pubblicità che racconta di un importatore di carne argentina che si trova in mano qualche tonnellata di marciume verminoso e decide di riciclarlo come prodotto alimentare in scatola per cani.
Lunedì 21 maggio la rassegna “Ciak sul lavoro” propone due film italiani, ad ingresso libero, entrambi girati a metà degli anni 80: alle 18 la proiezione de L’Italia s’è rotta di Steno, un viaggio attraverso un’Italia, che sembra un paese del terzo mondo, dal nord e sud, dalla Torino fredda e razzista alla Sicilia mafiosa e travagliata dalle faide. E alle 21 la proiezione di Yuppi Du diretto, prodotto, musicato ed interpretato da Adriano Celentano (il film ebbe un grosso successo di pubblico, diventando uno dei maggiori incassi della stagione cinematografica 1974/75).
Giovedì 24 maggio sarà la volta di due lavori di Andrea Segre: alle 21 la proiezione de Il Sangue Verde (2010), un documentario sulle orme dell’immigrazione clandestina girato a Rosarno durante i giorni della rivolta (gennaio 2010), e, a seguire, Io sono Li, la cui propagonista Zhao Tao ha vinto il premio come migliore attrice ai David di Donatello. La pellicola, girata interamente in Veneto, racconta la storia di integrazione e amicizia tra una giovane barista cinese e i pescatori chioggiotti.
Venerdì 25, chiude la rassegna, la proiezione de La scuola è finita di Valerio Jalogo, presente alla proiezione. Il film è una metafora dello stato di crisi e abbandono in cui versa la scuola pubblica italiana. “Occorre lavoro, ed occorre parlarne – ha detto Barbara Orlandi, Segretaria Generale Filcams CGIL Firenze - frequentare cinema piuttosto che centri commerciali. Cogliere l'occasione per vedere, confrontarsi, apprezzare film vecchi e nuovi e gustare le rappresentazioni delle nostre vite e del lavoro in tutte le sue forme.
Quella con l'associazione Anemìc è una fruttuosa collaborazione che si rinnova in una complessa stagione di crisi economica e sociale sapendo che il cinema, da sempre, sa e può interpretare le condizioni e gli stati d'animo e stimolare a riflettere insieme”.