Carlo Verdone decide di misurarsi con la “nuova” commedia italiana ai tempi della crisi. Lo fa brillantemente con “Posti in piedi in Paradiso”, la storia di tre uomini separati e costretti a condividere un fatiscente appartamento della periferia romana. I tre sono Domenico(Marco Giallini) un agente immobiliare un po' burino , amante del gioco d’azzardo e delle donne; Fulvio (Pierfrancesco Favino) ex critico cinematografico caduto in disgrazia dopo un rapporto extraconiugale con la compagna del capo e retrocesso a scrivere di gossip; Ulisse(Carlo Verdone) un tempo produttore musicale di successo e ora proprietario di un nostalgico negozio di vinili e di cimeli appartenuti a celebri artisti del passato.
Sono tre uomini in crisi che, costretti a mantenere le famiglie e i figli, hanno grosse difficoltà economiche e si trovano a condividere un appartamento insieme. Tre estranei ,tre uomini di mezza età costretti ad accettare una convivenza forzata poiché alternative non ce ne sono, nonostante abbiano dei caratteri agli antipodi. Questa differenza è motivo di gag e risate per buona parte del film che scorre leggero grazie alla bravura degli interpreti , tra i quali emerge un Marco Giallini in gran forma . Se nella prima parte del film si affrontano le cause della caduta agli inferi, nella seconda si cercano i rimedi per la conquista ,per così dire,di un posto in paradiso.
Non sempre con metodi ortodossi, i tre cercheranno di fare gruppo per affrontare le difficoltà ma l’aiuto arriverà, soprattutto, dai figli. Si ride a vedere le tragicomiche disavventure dei tre, e si ride anche quando fa il suo rocambolesco ingresso nella casa Gloria, una cardiologa un po' svampita, interpretata da una bravissima Micaela Ramazzotti. E' arguta la sceneggiatura del film,quando delinea i tre personaggi, le loro idiosincrasie e il loro background, compreso quello di un Fulvio attraverso il quale il regista sembra ironizzare sul mondo della critica cinematografica e dei media.
“Posti in piedi in Paradiso” è una perfetta alchimia tra i tre interpreti principali, con la scoperta di una Ramazzotti, che sembra una Monica Vitti giovane. Con questo film Carlo Verdone, in linea forse con “Io, loro e Lara”, riesce a costruire una storia credibile, misurata , divertente e intimista , una commedia dai toni lievemente malinconici , un'opera ,per certi versi alla Monicelli. “Posti in piedi in Paradiso “è ,infatti, pur nella sua originalità , un'opera che si inserisce nella tradizione della miglior commedia all' italiana, un film che parlando della crisi, riesce a far ridere e pensare, ed ha un bel finale, intelligentemente ottimista . Alessandro Lazzeri